Realtà

4.6K 234 9
                                    

Pov's Mike
Le mani mi tremavano mentre stavo cercando di parcheggiare, avevo il fiato corto e il mio cuore batteva a mille.
Non sapevo perché ero andato lì ma sapevo che era l'unico posto in cui aver potuto avere delle risposte.
Scesi dall'auto e mi incamminai verso quella casa dove l'ultima volta Amy mi aveva spezzato qualcosa dentro.
Suonai leggermente e misi le mani in tasca pregando che fosse rapido e indolore
-Mike!-disse il padre di Amy salutandomi con un pacca sulla spalla
-Salve coach-dissi facendo un sorriso tirato.
Mi scrutò per qualche secondo e poi finalmente parlò
-Andiamo in garage così intanto mi aiuti a aggiustare la macchina-disse chiudendosi la porta dietro.

-Allora di che volevi parlarmi?-mi chiese mentre armeggiava con la macchina
Mi avvicinai e appoggiai un gomito sulla portiera del conducente aperta. Il mio cuore non smetteva di battere all'impazzata ma sapevo che era la cosa giusta da fare.
-Di Amy, coach. Ho bisogno di sapere-dissi quest'ultima frase in un sussurro.
Alzò la testa dal cofano e si pulì le mani con uno straccio li vicino continuando a fissarmi con uno sguardo che avrebbe potuto incenerire il garage.
-Non pensi che dovresti parlare con lei?-chiese
Feci una risata amara -Fosse facile! Coach non so che fare! Ho provato in tutti i modi ad avvicinarmi a lei ma più mi avvicino...più lei si allontana-dissi passandomi una mano fra i capelli.
Ci fu un attimo di silenzio fino a quando sentii delle parole che mi fecero mancare l'aria
-Non è vero che non le piaci, anzi...è proprio l'opposto-dissi appoggiando le mani sul cofano.
-Che vuole dire?-avevo bisogno di sapere.
Fece un profondo respiro e poi mi guardò -Amy è sempre stata una ragazza timida e chiusa ma da quando...beh ha iniziato ad allontanare tutti compresi me e sua madre. Non vuole far soffrire nessuno-mi spiegò
Ma perché?! Perché faceva così?!
-Perché lo fa?-chiesi serio
Potevo vedere che lui sapeva e si stava trattenendo.
-Mike questo io non te lo posso dire, è lei quella a cui devi chiederlo-disse
-Ci ho già provato!-dissi staccandomi dalla macchina.
-Ma non abbastanza-disse chiudendo con un botto il cofano -Mike se ci tieni veramente a lei allora devi lottare, devi cercare di mettere da parte l'orgoglio, la rabbia e la paura e farla aprire con te! Io lo so che sei un bravo ragazzo e ti conosco! Ma ora non siete più dei ragazzini, siete adulti e lo so che forse ti sto spingendo verso qualcosa che forse non durerà ma ora tu devi lottare per lei.-disse serissimo e con un tono determinato.
Lo guardai perplesso per un istante che voleva dire che non sarebbe durato?!
-Tu la ami?-mi chiese mentre ero ancora sovrapensiero.
Bella domanda del cazzo! La amavo?
Non lo so.
Ma sapevo che se avessi continuato così sarei impazzito
-Io...non lo so-disse sincero guardando un punto dietro alla spalla del coach.
-Beh è un inizio-disse facendomi un piccolo sorriso
Eh?
Un inizio di che?!

Quel giorno decisi di ritornare a Chicago ancora non sapevo come comportarmi e non sapevo come l'avrebbe presa Amy se le fossi piombato davanti agli occhi.
Mentre entrai in casa il telefono iniziò a suonare
Era Jhonny.
-Jhonny allora?-lasciai da parte i convenevoli e andai dritto al punto
-Ciao anche a te!..comunque lo vista stamattina e a me è sembrata ok-disse
Ok?'
-Puoi spiegarti meglio?!-chiesi esasperato
-Cosa vuoi che ti dica?! Aveva la solita faccia da ragazza pensierosa anche se non mi sembrava la felicità in persona-disse
Merda merda merda!.
-Ok..ehm grazie-dissi
-Mike?-mi richiamò
-Si?-ora che altro c'era?!
-Se ci tieni così tanto a lei perché non ritorni?!-chiese
Era una giusta domanda, perché non ritornavo?!
Paura. E tanta.
-Ho bisogno di un po' ti tempo per..-
-Stronzate Mike!-mi interruppe -Tu non hai bisogno di niente! Tu hai bisogno fottutamente di lei e di parlare quindi smettila di fare il coglione a destra e a manca e riprenditi!-detto questo riattaccò.
Accidenti quelle poche volte in qui Jhonny era serio,riusciva a mettere a tacere tutti!
Sta di fatto che aveva ragione.
Ecco allora muovi il culo e piantala di lagnarti!
Decido io quando cazzo andare! E non era ancora il momento.

Dopo una settimana
Era passata una settimana da quel giorno in cui avevo parlato con il padre di Amy.
Una settimana che non la sentivo..
Avevo provato a chiamarle altre volte ma niente, l'unica con qui avevo una conversazione era la segreteria del suo fottuto cellulare.
Sapevo che era arrabbiata ma avrei preferito essere insultato piuttosto che dover sopportare un silenzio del genere.
Era il momento però di ritornare, di combattere di nuovo e avrei provato sicuramente a cercarla a chiederle scusa ma se non avesse funzionato sarei andato comunque avanti.
-Sicuro di voler ritornare?-chiese Bryan mentre entrava in camera
Senza guardarlo annuì
-E...Amy?-chiese cautamente
Sospirai profondamente -Cercherò di spiegarle perché ho fatto quello che ho fatto ma..se non vorrà avere più niente a che fare con me lo accetterò e continuerà la mia vita come lei continuerà la sua-quelle parole che uscivano dalla mia bocca erano sincere come il dolore che provavo al petto mentre le pronunciavo.
-Vedrai che andrà bene..guarda me e Cam-disse facendo una piccola risata
-Già ma questa volta è diverso-dissi chiudendo il borsone.
Lo presi e andai nell'ingresso, mi girai e vidi anche Riley e Cam.
-Ok allora ci vediamo-dissi
-Mi raccomando risolvi la situazione-disse Cam abbracciandomi.
Non le risposi, feci solo un piccolo sorriso
E poi da veri maschi salutai Riley e Bryan.
-Ok allora ciao-dissi e uscì per ritornare alla vita reale.

Il Mio Opposto Perfetto#LoveCoupleSeries3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora