Capitolo 3

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Le cose a casa erano davvero difficili. Anne non lo guardava neanche in faccia, ma sinceramente a lui non importava. Era ancora arrabbiato con lei per aver provato a buttare la roba di Gemma. Come poteva buttare le sue foto, i suoi vestiti e i suoi libri? Era tutto quello che restava di lei e sua madre voleva disfarsene.

La scuola era diventata più difficili dopo quell'incidente. Non l'aveva detto ai suoi amici, ma loro sapevano che era successo qualcosa. Aveva provato a fare finta di niente ed era andato da Niall per finire il progetto. Era l'unica cosa produttiva che aveva fatto.

È davanti al suo armadietto quando sente qualcuno picchiettargli la spalla. Si gira e vede Niall sorridere.

"Ehi, Harry" dice Niall. Harry conosce quel tono. Lo usa quando vuole qualcosa, così sospira prima di dare le spalle al suo amico.

"Uhm" mormora.

"Dunque, c'è una festa domani sera-"

"No" risponde Harry immediatamente. Niall mette il broncio e abbassa lo sguardo sui suoi piedi.

"Sarà divertente" ribatte. Harry mette un braccio nell'armadietto e prende i libri che gli serviranno per la mattina. Poi lo chiude e guarda il suo amico.

"No"

Cammina nel corridoio, lontano da Niall ormai rattristato. Non va a una festa da mesi. Niente delle feste lo attrae e forse è perché lei è morta a una festa o perché stare con le persone, gli dimostrerà quanto è cambiato.

Si siede a un banco infondo all'aula e apre il suo quaderno, aspettando che l'insegnante arrivi. Tamburella con la penna ed evita le occhiate di tutti i suoi compagni. Perché la gente lo guarda così? Non possono lasciarlo in pace?

Il suo telefono vibra nella tasca e lui lo prende velocemente. È un messaggio di Niall ed è intenzionato a non aprirlo, ma alla fine lo fa. Non si può mai sapere cosa voglia.

Da Niall:

Per favore, vieni! Me lo devi per averti aiutato con il progetto

Harry alza gli occhi al cielo e digita in fretta un messaggio di risposta.

A Niall:

No.

Rimette il cellulare in tasca quando l'insegnante entra nell'aula. Sembra stanca, i capelli raccolti in uno chignon disordinato e la camicetta stropicciata.

"Buongiorno. Allora, domani avrete la vostra verifica. Studiate gli appunti che avete preso fino ad ora e, se avete domande, non abbiate timore di chiedere. Come ho detto la settimana scorso, questo test serve a vedere cosa vi ricordate dell'anno scorso. Potete lavorare in gruppo, purché parliate a bassa voce" spiega.

Tutti si girano contenti verso i loro amici e Harry appoggia la testa sul banco. Si era completamente dimenticato della verifica di domani. Comunque è bravo in matematica, quindi spera di andare bene. Prende i pochi appunti che ha preso e li legge. La signora Nelson passa ai ragazzi il programma e Harry cerca di finirlo. Si ricorda la metà di tutti gli argomenti e ha solo voglia di urlare.

"Harry? Come va il ripasso?" la signora Nelson si avvicina per controllarlo. Sussulta al suono della sua voce e vede che lei sta guardando il suo foglio.

"Devi dividere per due e finire questo" istruisce. Lui fa come detto e cerchia velocemente la risposta. Gli occhi dell'insegnante analizzano il resto della pagina.

"Stai andando bene. Ti suggerisco di studiare un po' stasera" gli consiglia andando via. Harry alza gli occhi al cielo e chiude il quaderno.

La campanella suona e lui si alza dal suo banco, correndo verso la porta. I corridoi iniziano a riempirsi di gente mentre lui cammina verso l'aula di fisica. Il suo posto è accanto a Niall e trova il biondo già lì quando arriva. Si siede e Niall si gira verso di lui con gli occhi sbarrati e supplicanti.

Smoke|| Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora