Capitolo 34

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È passata una settimana esatta da quando i due ragazzi sono tornati insieme. Harry ammette che le cose tra di loro sono cambiate. È tutto più delicato, più attento. I baci sono rari, ma sono sempre dolci. È diverso, ma non è male.

Harry entra in casa sua. È l'orario in cui normalmente torna da scuola, ma ha passato la giornata a decorare con gli addobbi natalizi casa di Louis. Natale è tra meno di due settimane e deve andare a comprare un regalo per Louis e per il suo compleanno. Il pensiero lo stressa, ma sa che gli verrà qualcosa in mente.

Quando passa davanti al salotto, si ferma alla vista di sua madre, Robin e Liam seduti sul divano che lo guardano. Aggrotta le sopracciglia e si gira completamente verso di loro.

"Harry" inizia Robin. La sua voce è frigida e fredda. Harry lo guarda e indietreggia.

"Si?" risponde a bassa voce. Vuole girarsi e correre. Tornare a casa di Louis dove i suoi amici lo terrebbero al sicuro.

"Dobbiamo parlare. Dove sei stato oggi?" si intromette Anne e Harry tossisce abbassando lo sguardo.

"A scuola" risponde stupidamente.

"Non vieni a scuola da più di un mese" lo accusa Liam e Harry lo fissa. Perché è qui? L'ha abbandonato nel momento del bisogno.

"Ok, ero fuori" ribatte con il tono più duro.

"Con chi? Con quel ragazzo?" domanda arrabbiato Robin e Harry stringe la mascella.

"Intendi Louis? Si, ero con lui" risponde senza peli sulla lingua e Anne si alza.

"Ti ho detto di stare lontano da quel rag-"

"Non hai davvero diritto di parlare, mamma. Ti scopi l'intero vicinato e ti arrabbi con me perché mi vedo con il mio ragazzo?" sputa fuori Harry. Anne sembra genuinamente scioccata.

"Non parlarle così" si intromette Robin.

"Difendi la puttana?"

"Smettila!" urla Robin e Liam si stringe nella sedia.

"Cosa vuoi farmi? Picchiarmi di nuovo?" dice Harry con la voce piatta e morta. Anne si gira verso suo marito scioccata e Liam deglutisce. Harry guarda la scena con occhi divertiti. Sta vincendo.

"Stiamo parlando di te e delle tue abitudini" Robin cambia l'argomento.

"Abitudini?"

"Abbiamo pulito la tua camera. Niente marijuana, niente alcool, niente pillole e niente crack. Come puoi farlo in casa nostra?" dice Anne con la voce tremolante. Harry pensa che stia per piangere ma, per come è diventata, dubita che lo farà.

"Il gioco è finito, Harry. Se continueremo a vedere segni di queste...attività, saremo costretti a mandarti in riabilitazione" annuncia Robin. Harry sente il sangue bollire per quell'affermazione.

"Riabilitazione? Non sono un fottuto drogato! Non ho problemi! Il mio problema siete voi genitori falliti!" grida Harry. Anne sussulta per il suo tono di voce e Robin ha voglia di picchiarlo.

"Se vediamo di nuovo droga, sei fuori. Da oggi Liam ti verrà a prendere e ti riaccompagnerà da scuola ogni giorno" continua Robin con un tono monotono.

"No, non potete farmi questo" grida ancora Harry e poi Liam si alza dal divano.

"Harry, è per il tuo bene. Vogliamo aiutarti" dice dolcemente. È sempre delicato con lui, come se fosse un fiore.

"Aiutarmi? Pensate che questo possa aiutarmi? Mi hai abbandonato, Liam! Non ho bisogno di te" dice. Il suo tono non è alto come quello che ha usato con i suoi genitori.

"Harry, io non ti ho mai abbandonato. Sai che non ti abbandonerei mai" Liam continua a cercare di calmarlo. Harry si sente automaticamente rilassato grazie alla sua voce. Liam è il suo migliore amico, non importa cosa succeda. Liam è suo fratello e con lui è al sicuro.

"E inoltre, non puoi vedere quel ragazzo. Se dovessimo vederti di nuovo con lui o sentire che sei stato con lui, lo ucciderò" li interromper Robin. Harry perde il controllo e sussulta.

"Non puoi farlo. Se solo provi a toccarlo, ti brucio vivo. Lui non va da nessuna parte" ringhia Harry. Anne sbarra gli occhi e Robin indietreggia.

"Mi piacerebbe vederti provare. Se vedi quel ragazzo, è morto" conclude, lasciando la stanza. Anne lo segue in silenzio e restano solo i due ragazzi.

"È per il tuo bene" dice Liam e Harry resiste alla voglia di schiaffeggiarlo.

"Vaffanculo. Nessuno di voi sa cos'è meglio per me. Sparisci" gli dice. Non gli importa niente quando Liam sospira e se ne va. Quando la porta viene sbattuta, si butta sul pavimento e scoppia a piangere.

È di nuovo solo. 


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