Il centro di riabilitazione è carino. Tutto è ordinato e pulito e lo staff è sempre stranamente felice.
Harry lo odia.
La prima settimana grida, lancia oggetti e piange. La disintossicazione è più difficile di quanto potesse immaginare, ucciderebbe un'infermiera per un goccio di alcool o un tiro dalla sua pipa. Molto persone accorrono in suo aiuto, confortandolo, ma lui rifiuta i loro consigli. Li prega di lasciarlo solo e piange per Louis, lottando quando gli dicono che si tratta solo del suo passato.
La seconda settimana ritorna dal terapista, ma non parla spesso. Dicono che presto potrà tornare a casa, ma lui non vuole andarci. La sua casa è tra le braccia di Louis e sa che non lo faranno entrare nel centro.
"Ciao, Harry" lo saluta il Dottor Dunn. Harry fa un cenno con la testa e si siede sul vecchio divano di pelle. Il dottore si schiarisce la gola e prende la cartellina. "Ieri abbiamo parlato di Louis. Chi è?"
"Il mio ragazzo" risponde immediatamente con la voce rauca e inespressiva.
"Ok. Come l'hai incontrato? Parlami di lui". Il dottore apre l'argomento.
"L'ho incontrato ad una festa. Avevo difficoltà a stare tra la gente e lui mi ha portato fuori e mi ha parlato. È bellissimo" dice dolcemente. Il dottor Dunn sorride e si avvicina a lui.
"In che modo? Dimmelo, Harry"
"Lo è e basta. Quando sono con lui, so che mi ama. Dopo la morte di Gemma, mi sentivo come se nessuno mi amasse, ma poi è arrivato lui e mi sono sentito di nuovo amato. Importante. Sa sempre cosa dire e come farmi sentire meglio. Mi fa sentire meglio" ammette Harry. Il dottore prende appunti velocemente e poi lo guarda.
"I tuoi genitori mi hanno detto che è Louis il problema. Dicono che è lui che ti offre la droga" dice attentamente. Harry abbassa le mani unite e poi inizia a giocherellare con le unghie.
"Si. Adesso è in una struttura. La droga lo aiutava, lo faceva sentire più felice. Aiuta" cerca di spiegare. Non vuole dire apertamente che Louis l'ha aiutato a nutrire le sue voglie perché vuole stare con il ragazzo. Se il dottore dicesse che non possono stare insieme, sa che li terranno separati.
"A cosa serve?" domanda il dottore. Harry, che sta guardando il pavimento, chiude gli occhi.
"Mi ha aiutato con lei. A dimenticarla, a portare via il dolore della sua perdita. Lei se n'è andata e c'era un buco nel mio cuore che è stato chiuso dalla droga" risponde sentendo le lacrime scorrere sulle guance.
"Chi è lei? Dov'è andata?"
"È morta, cazzo! Gemma è morta e mi ha lasciato spaventato e perso. Ero così perso e i miei genitori mi hanno lasciato da solo. Li odio per avermi fatto questo. Odio tutti!" grida Harry. Il dottore non si muove quando Harry inizia a tirarsi i capelli e continua a piangere. "Voglio Louis. Perché me l'hanno portato via? Mi protegge e mi ama come nessun'altro" continua a rantolare.
"Quando starai meglio potrai vederlo, ok? Abbiamo solo bisogno che tu stia meglio" gli promette il dottor Dunn. Harry lo guarda con gli occhi pieni di lacrime.
"Perché devo sempre migliorare? Devo sempre stare meglio. Non sono già abbastanza?" domanda pateticamente. Il dottore mette giù la cartellina e si avvicina per accarezzargli il ginocchio.
"Tu sei abbastanza, Harry. Molte persone ti amano. Penso che sia abbastanza per oggi". Harry si alza e lascia la camera.
Alla decima settimana, inizia a capire la differenza. I suoi capelli e la sua pelle sono migliori, i suoi occhi sono più vivi e si sente meglio. Ha iniziato a fare jogging ogni mattina e partecipa ad ogni sessione di terapia. Il ciondolo a forma di croce non lascia mai il suo collo e pensa a Louis ogni giorno. Spera che il ragazzo faccia lo stesso. Spera che stia meglio.
Quando entra nella stanza della terapia, il dottor Dunn gli sorride. Inizia a piacergli il riccio ed è davvero contento del suo miglioramento.
"Ehi" Harry lo saluta. Si siede e guarda il terapista, che sospira e lo esamina.
"Voglio parlare dei tuoi genitori oggi" inizia lentamente. Harry si irrigidisce, ma annuisce. Ha evitato di incontrarli da quando è entrato nella struttura e non è contento di uscire e vederli.
"Puoi parlarmi di loro prima della morte di Gemma?"
Harry stringe la mandibola. C'è ancora un buco nel suo cuore e, più diventa sobrio, più sente la mancanza della ragazza. Non ricorda neanche più la sua voce e il suo viso è sfocato nella sua mente. Non pensa che supererà mai la perdita di sua sorella.
"Erano come tutti gli altri genitori. Gemma era la loro preferita, ma amavano anche me. Erano lì per ogni evento. Erano i genitori che ogni ragazzo vorrebbe" gli dice. È difficile parlare con il groppo in gola e spera di non piangere. Piange sempre.
"E dopo la sua morte?"
"Distanti. Freddi. Cattivi. Robin non è mai a casa e Anne vive nella sua stanza. Non mi parlano mai, non fanno mai uno sforzo per vedere se sto bene. Anne ha iniziato a vedere un altro uomo e Robin...Robin ha scaricato la rabbia su di me. Penso che siamo tutti arrabbiati con il mondo" dice dolcemente e il dottore gli passa una scatola di Kleenex.
"Arrabbiati perché lei se n'è andata?" chiede e Harry annuisce.
"Si. Quando mi facevo riuscivo a sentirla. Sentivo la sua voce. A volta, quando sono solo o spaventato, la sento. Pensavo che la droga potesse farmi scappare da lei, ma penso che lo facessi per farla apparire". Ora è in lacrime e si odia. È stanco di piangere.
"Ti manca?"
"Ogni giorno. Ogni fottuto giorno"
Alla sedicesima settimana crolla. È come se il suo petto si fosse sgretolato e cade al pavimento in preda alle emozioni. Piange per Gemma, per i suoi genitori, per Louis e per Liam. Piange e grida. Se ne andrà presto da questo posto e non è pronto a rivedere Robin e Anne. Non è pronto a rivedere Liam e non è pronto a rivedere Louis.
E se Louis non stesse meglio? Harry è sicuro di non poter vivere senza di lui. Non può vivere senza la sua luce, ma non può tornare alla droga.
Poi apre gli occhi e guarda il cielo dalla finestra. Sente la faccia gonfia e non sente più il bisogno di perdersi. Può gestire la sua vita e stare meglio. Pensa a Louis e spera, per la milionesima volta, che il ragazzo stia facendo lo stesso. Se così non fosse, potrebbe aiutarlo, potrebbe asciugare le sue lacrime perché non è più il ragazzo triste che ha perso sua sorella. È solo Harry. E Harry sta finalmente meglio.
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Smoke|| Italian Translation
FanficTanti potrebbero dire che è iniziato con un drink, ma in realtà è iniziato tutto la prima volta che ha fumato. Questa storia è una traduzione di @fedxoxo è sul mio account solo per non far perdere la storia, perchè la traduttrice ha deciso di chiud...