Capitolo 31

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Le gocce di pioggia cadono rumorosamente sul tetto di Harry. La sua mente è offuscata e persa a causa delle pillole sul comodino. Ha preso dei sonniferi perché non ha chiuso oggi negli ultimi tre giorni. È sempre fatto e quindi si rovina il sonno.

Louis non risponde alle sue chiamate o ai suoi messaggi, e Harry sente la sua voce alla segreteria telefonica da due settimane. Anne porta sempre più spesso l'uomo misterioso a casa, ma Harry si è abituato ai gemiti. La casa è più fredda del solito e Robin si presenta solo per urlare e picchiare Harry.

Harry fuma per allontanare i problemi. Mette la pipa in bocca e resta a vedere il fumo che invade l'aria, portando via i problemi e la pazzia.

Ora è steso sul letto con il pigiama di Louis addosso e la sua collana attorno al collo. Se l'è rimessa quando Louis l'ha lasciato e non se l'è più tolta da quel momento. La collana dorata sta bene sulla sua pelle malata. Le droghe stanno iniziando a rovinargli i capelli e la pelle, ma non riesce a smettere. Se smettesse, sarebbe distrutto. Sentirebbe l'assenza di Louis, Liam, Gemma, sua madre e Robin.

Il suo corpo è come il piombo, steso lì. È solo mezzanotte e la casa è buia e vuota. La pioggia è l'unico rumore che si sente.

Si domanda se potrebbe morire bevendo della vodka. Non dovrebbe farlo perché il suo corpo potrebbe reagire male, unito all'effetto dei sonniferi e non vuole morire. Nonostante tutto, Harry non vuole morire. Gli piace essere vivo, anche se è vivo solo grazie alle droghe. Cose artificiali. La sua mente inizia a calmarsi e chiude gli occhi, prima di addormentarsi.

Quando si sveglia, il sole è di nuovo alto nel cielo e Harry ha la sensazione di aver dormito più di 24 ore. Ovviamente, quando controlla, si accorge di aver dormito solo 14 ore, ma è comunque parecchio tempo. Si stiracchia, ascoltando le sue ossa che scricchiolano e salta giù dal letto. Puzza, quindi decide di fare una doccia.

Apre l'acqua e si spoglia, mentre diventa calda. L'acqua colpisce il suo corpo. Si sente debole e ancora stanco. Vorrebbe che Louis fosse con lui a lavargli dolcemente i capelli. Ma non è lì, quindi Harry deve lavarsi i capelli da solo mentre piange.

È dicembre e non nevica ancora. Harry pensa alla neve mentre il suo corpo si infossa sempre di più. Ha perso molto peso. Le droghe lo riempiono, mantenendolo lontano dal pensiero che il suo mondo sta crollando. Pensa di smetterla quando la neve inizierà a cadere. Si arrenderà con Louis e si scuserà con Liam. Si sentirà meglio quando la neve cadrà.

Chiude l'acqua e ritorna al freddo. Mette un asciugamano attorno al bacino e ritorna nella sua camera. La sua stanza puzza di vomito e sostanze chimiche. La settimana scorsa si è ubriacato ed è svenuto. Ha chiamato Louis e gli ha mandato un messaggio, pregandolo di perdonarlo, ma non ha risposto.

Al pensiero, si lascia cadere sul pavimento e inizia a singhiozzare. I suoi occhi sono costantemente lucidi e tristi. È incredibile quanto gli manchi Louis e quanto il suo corpo faccia male al suo pensiero.

Harry si rialza e indossa i boxer e una felpa larga. Apparteneva a Gemma, ma gliel'aveva rubata la stessa settimana dell'acquisto. La stringe a se e, invece di fumare o bere, si dirige nella stanza proibita.

Niente è cambiato da quanto è stato lì l'ultima volta. La busta della spazzatura è ancora al centro della stanza e il letto è ancora disfatto.

Quando Gemma era viva e lui si sentiva triste, veniva sempre a farsi coccolare in questa stanza. Una volta ebbe un incubo perché Corey Walsh gli aveva spezzato il cuore. Lui si era seduto sul suo letto e lei gli aveva accarezzato i ricci raccontandogli delle storie con la sua dolce voce.

Adesso, si stende sul letto, stringendo le coperte e inalando l'odore. Non hanno più il suo profumo, ma Harry lo trova comunque confortante. Non sente la sua presenza come sempre. Sente un senso di pace. Si sente a casa.

"Mi manchi, Gems. Te ne sei andata e io mi sono perso e non so più come tornare" sussurra. Una lacrima scorre sul suo viso, finendo sul cuscino viola.

"Ti voglio qui. Ho bisogno che tu mi dica che starò bene. Non penso che starò bene" piange stringendo gli occhi. "Io non starò bene. Ho bisogno che lui ritorni. Mi manca. Mi manchi. Torna"


Smoke|| Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora