Capitolo 35

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"Non ti vedo da quattro giorni" si lamenta Louis al telefono. Harry si morde il labbro, le sue mani tremano e riesce a malapena a tenere il telefono. L'astinenza è terribile e sente di essere vicino all'autocombustione. Potrebbe uccidere i suoi genitori per una dose. Potrebbe ucciderli per poter vedere Louis.

"Lo so. Sto impazzendo, Lou. Vorrei che fossi qui" piange dolcemente Harry. È come se il suo intero corpo faccia male e voglia gridare. Ha bisogno di crack e alcool.

"E se venissi a trovarti? Sarò veloce e tu hai detto ai tuoi genitori che sei fuori" propone Louis. Il cuore di Harry accelera per quell'offerta e accetta immediatamente. Riesce solo a pensare al suo profumo di fumo e ai suoi occhi celesti che brillano come le stelle. Ha bisogno di vederlo, di stringerlo.

"Arrivo tra quindici minuti. Lascia la finestra aperta" gli dice velocemente prima di riattaccare. Harry sospira e mette giù il telefono, battendo le dita sulla coscia con un ritmo veloce. La casa è silenziosa ed è sorpreso che Liam non l'abbia ancora chiamato.

Liam. Liam si impiccia dei fatti suoi come nessun'altro. Gli controlla costantemente il telefono. Harry ha cambiato il nome di Louis in Niall così Liam non può insospettirsi. Inoltre, lo accompagna ovunque. È diventato come una fidanzata appiccicosa e anche peggio. È terribile.

"Cazzo, è più difficile di quanto mi ricordassi" mormora Louis entrando nella stanza. Harry corre verso la finestra per aiutarlo, sorridendo alla vista del suo ragazzo. Louis si appoggia sui piedi e si pulisce la maglietta prima di sorridere e baciarlo.

"Amore" sussurra dolcemente. Gli accarezza la pelle del collo e passa le dita tra i suoi ricci sottili. "Ti ho portato una cosa"

Harry alza la testa confuso mentre Louis mette una mano nella tasca posteriore del pantalone. Sorride e tira fuori una bustina piena di crack. Harry sente la gola secca.

"Lou..." sussurra muovendo la mano verso la bustina. Louis gliela lascia prendere.

"Fumiamo e poi me ne vado. Possiamo incontrarci dopo al parco?" dice e Harry sposta lo sguardo dalla bustina ai suoi occhi celesti.

Non sa perché ma, ogni volta che lo guarda, è come se lo guardasse per la prima volta. Non riesce mai a stancarsi dei suoi capelli morbidi o della sua pelle abbronzata. Non riesce a non guardare le sue labbra rosa, il suo naso o i suoi occhi celesti come l'oceano. È dimagrito, ma si vedono ancora le sue curve. Louis è un'opera d'arte. Louis è la prova che Dio esiste perché, solo una cosa così potente, potrebbe creare qualcosa di così bello.

Harry si avvicina e avvolge un braccio attorno al suo bacino, avvicinandolo per un bacio.

"Ti amo" mormora quando si allontanano. Louis apre gli occhi. "Ti amo, mio perfetto e bellissimo Harry"

Harry nasconde il viso nel collo di Louis e resta nel suo abbraccio. Il mondo è freddo, ma Louis è così caldo.

Quando si allontanano, Harry apre la bustina e Louis ridacchia. Harry prende la pipa che sua madre ha dimenticato di prendere e gliela passa iniziando a preparare tutto. Louis lascia che sia Harry a prendere il primo tiro. Il fumo gli brucia i polmoni e la pipa è così calda che si scotta le labbra.

Continuano a fumare, facendo a turno con la pipa. Ben preso, la pipa resta vuota e Harry ritorna tra le braccia di Louis, chiudendo gli occhi.

"Grazie" mormora. Louis gli accarezza le braccia e lo guarda. "Che stai guardando?" gli chiede Harry aprendo gli occhi.

"Te. Mi piace guardarti" risponde e Harry ridacchia, tirandosi su.

"Sei strano" commenta facendolo sorridere.

"E tu sei adorabile" ribatte. Harry arrossisce e lo bacia. Quando si baciano, è come se ci fossero solo loro due nel mondo. E questo è il problema. Sono così concentrati nel bacio che non sentono la porta aprirsi.

"Harry Edward Styles!" grida una voce rauca. I ragazzi si separano e guardano la porta. Anne e Robin sono lì, a guardarli severamente. Louis lo stringe in modo protettivo.

"Ti avevo avvertito" minaccia Robin e Harry si stringe al petto di Louis.

"Lascialo" replica Louis.

"Tu. Ce l'ho con te. Sei solo un pezzo di merda e non ti voglio vicino a mio figlio" dice Robin. Harry vuole piangere quando sente Louis irrigidirsi. Gli stringe la maglietta, ma non è abbastanza, perché il ragazzo si alza.

"Oh, pensi di potermi allontanarmi da lui?"

Anne guarda inorridita la scena mentre i due uomini si guardano.

"Se non te ne vai entro trenta secondi, ti uccido" ringhia Robin. Louis ride per quell'affermazione e alza un sopracciglio. Si avvicina dolcemente a Harry e lo fa alzare, portandolo con sé fuori dalla stanza.

"Arrivederci" dice, tenendo Harry davanti a lui.

Louis viene allontanato da lui perché Robin lo afferra dalla maglietta e lo spinge per terra. Louis – che è ancora sotto l'effetto delle droghe – si alza e butta l'uomo per terra. Anne si allontana quando Louis inizia a prendere a pugni la faccia dell'uomo. Robin riesce ad invertire le posizioni iniziando a tirare pugni al viso di Louis. Harry si avvicina, gridando e piangendo perché Louis sta sanguinando. Louis non esita a ritornare sull'uomo, battendogli la testa al pavimento. Harry si riavvicina e lo allontana, stringendolo al suo petto.

"Lou. Amore, basta. Sono spaventato. Louis, basta!" grida. A quel suono, Louis si ferma e la stanza cade nel silenzio. Harry sta piangendo e lo stringe tra le braccia.

Sente il sangue macchiargli i vestiti e sente Louis tremare.

"Harry" piange Louis stringendosi a lui così forte che quasi si fa male.

"Nessuno si muova. La polizia sta arrivando" annuncia Anne. 


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