Capitolo 25

930 65 0
                                    

La nuova informazione sulla vita di Louis tormenta Harry. Louis ha evitato l'argomento da allora e Harry l'ha visto raramente questa settimana perché ha gli esami. Inoltre, domenica ricorre il quarto mese dalla morte di Gemma.

Passa tutta la settimana con la preoccupazione per Louis e per la domenica. Ha messo da parte sua sorella, tenendola nella parte più oscura della sua mente, ma sa che lei lo tormenterà domenica. Lo deriderà e lo provocherà con la sua voce fredda. Infatti, nella sua mente la sua voce è fredda, derisoria e scortese, ma non ha mai capito perché. Sa solo che quella voce lo spaventa e vuole tenerla lontana per il resto della sua voce.

Passa il sabato con Liam. I due invitano Niall e Harry finisce per bere troppo e vomitare ma, dopo la mezzanotte, si addormenta senza che quella voce dica una parola.

La domenica mattina si sveglia con un sapore acido in bocca e un mal di testa martellante. Vorrebbe gridare perchè ad ogni rumore, la sua voce compare.

"Ti sei dimenticato di me. Ti sei dimenticato di me. Ti sei dimenticato di me"

Vorrebbe gridare: "No, non ti ho dimenticata!" perché non l'ha fatto davvero. Come potrebbe dimenticare che sua sorella è morta? Ha solo provato a nascondere il dolore. Geme mentre è seduto sul pavimento del bagno e poi la porta si apre.

"Hai bisogno di una pillola?" chiede Liam. Harry geme e annuisce.

"Ridicolo. Sei assolutamente ridicolo" sogghigna Gemma. Harry si copre le orecchie e cerca di non ascoltarla. Canticchia una canzone in testa e si concentra sul suo cuore che batte forte. Quattro mesi. Se n'è andata da quattro mesi.

Liam riapre la porta e gli porge una pillola e un bicchiere d'acqua. Harry prende tutto e, quando ha finito, guarda il suo amico negli occhi.

"Sono passati quattro mesi" gli dice debolmente. Liam deglutisce e annuisce.

"Lo so. Fai un pisolino, H" istruisce e poi lascia di nuovo la stanza. Harry chiude gli occhi e riesce solo a vedere le immagini di Gemma nella bara, mentre muove la bocca, senza far uscire nessun suono.

Sono passati quattro mesi.

Qualcuno si siede accanto a lui, allora apre gli occhi e vede Niall che fissa il soffitto.

"Sarà una lunga giornata" sussurra il ragazzo e Harry annuisce. Quel movimento lo fa stare di nuovo male, quindi si sporge per vomitare nel gabinetto. Non c'è quasi nulla nel suo stomaco, perciò ne vien fuori solo bile e l'acqua che ha appena bevuto. Niall gli accarezza la schiena senza dire una parola. Quando Harry finisce, tira lo scarico al posto suo.

Quando si risveglia, è in un letto e c'è un secchio accanto a lui. Sente Niall e Liam che parlano nella stanza accanto, ma non sforza le orecchie. Vuole Louis.

"Louis qui, Louis lì. Non hai più posto nel tuo cuore per amarmi?" lo deride Gemma. Harry stringe gli occhi chiusi.

"Gems, vattene" mormora. Il mal di testa si sta intensificando.

No! Sei tu che mi tieni qui. È colpa tua" gli dice.

"Non sono colpevole" grida Harry.

"Si, lo sei"

"Chiudi quella cazzo di bocca! Stai zitta e vattene" urla. La porta si apre e i suoi due amici entrano confusi.

"Con chi stai parlando?" domanda Liam. Si guarda attorno e poi si volta di nuovo verso di lui.

"Con nessuno" risponde goffamente Harry, passandosi una mano sul viso. La sua voce se n'è andata, ma sente ancora la sua presenza.

"Niall, puoi accompagnarmi a casa?" chiede. Niall annuisce e lo aiuta ad alzarsi. I tre si avvicinano alla porta d'ingresso e poi i ragazzi aiutano Harry ad entrare in macchina mentre cerca di non vomitare di nuovo. Liam lo abbraccia.

Smoke|| Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora