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La campanella fine giornata trillò riscuotendomi dai miei pensieri,feci la cartella e mi diressi verso casa da sola dato che il 5° anno esce mezz'ora dopo.
Il tempo non era male,c'era sole ma faceva un po di freddo,il vento mi sferzava il viso facendomi lacrimare gli occhi,quindi tirai su il cappuccio della felpa per ripararmi almemo un po.

Abito qui a new york da quando sono nata,ma in realtà i miei sono di seattle,non abito proprio in centro,abito poco prima di Brooklyn,in una cittadina abbastanza tranquilla.
Mi sno stancata anche di questo posto noioso.
Mi ricorda la mia infanzia,un'infanza in cui ero l'unica bambina a non avere una madre presente.

Mi è stata strappata sotto gli occhi senza che potessi fare qualcosa.
Quel giorno di gennaio,mi stava venendo a prendere dalla scuola di danza.
L'avevo aspettata per ore ma lei non arrivava,solo quando vedi papà entrare nella piccola sala con ancora i vestiti da lavoro addosso capì che qualcosa non andava per il verso giusto.

Andammo in ospedale e rimanemmo li per molte ore in una sala d'apetto bianca illuminata da lampade al neon che mi accecavano facendom credere per un istante che quel posto e quella situazione erano solo un brutto sogno.
Ma non lo era.
Era vero,reale,era una delle tante battaglie di quella guerra chiamata vita.
Papà uscì da una stanza con il viso,che di solito era rilassato e allegro,trasformato in una maschera di ghiaccio indecifrabile.
Mi si avvicinò e si chino davanti a me "piccolina mia,la mamma mi ha detto di dirti una cosa importante,mi ha detto che le devi fare una promessa".
"Quale?"avevo risposto.
"Mi ha detto che devi promettere di essere forte e determinata in qualsiasi momento della tua vita. Goderti i momemti felici e lottare in quelli più duri,e non arrenderti mai e poi mai.
Ma soprattutto di fare tutto ciò che desideri fare nella tua vita prima che sia troppo tardi."

"Kayla vero?"disse una voce tirandomi fuori da quel brutto ricordo.
Mi girai e vidi un ragazzo alto e abbastanza muscoloso,dai capelli folti e neri.
Un bellissimo ragazzo.
"Si,esatto"farfugliai imbarazzata e sorpresa.
Accidenti.
"E tu sei thomas vero?"
mi pare si chiami cosí perchè esce con il gruppl di amici di Abby con il quale sono uscita soll una volta quaest'estate mentre mio padre era a Seattle,lui mi era subito piaciuto.
Come amico intendo.

"Si esatto,ma vorrei che mi chiamassi tom dolcezza" disse abbozzando un sorriso sghembo.
"Oh beh perdonami tom" dissi con tanto di inchino e riverenza.
Ridemmo insieme come idioti.
"Non si Preoccupi mrs Kayla."

"Mi scusi ma vorrei che mi chiamasse Lala" dissi in tono finto offeso.

"Lala?" disse ridendo

"Si,Lala il mio soprannome per gli amici"dissi imbarazzata.

"Scusami ma mi rifiuto di chiamarti con quel nomignolo da sfigata,dolcezza" e si mise a ridere.

Cazzo se è bello.

"Vaffanculo",alzai il dito medio e ripresi a camminare per evitare altre figure di merda.

"Eddai dolcezza vieni qui!" gridò tom per farsi sentire.

"Vaffanculo ho detto!" ribattei in tono spavaldo.

Troppo bello,troppo grande beh ha 21anni e io 18,ma non sono certo il suo tipo e non mi faccio umiliare così.

Mi senti prendere per un braccio e quando mi girai vidi tom con il fiatone per aver corso.
"Minchia(espiro)corri(inspiro)"

"Beh sei messo di merda se hai il fiatone per aver corso neanche 30 metri" lo canzonai.

"Vaffanculo"disse sorridendo.

"Beh ci stavo andando" feci per andare,ma accorsi che la sua mano mi stringeva ancora il braccio.

"Sei un bel tipetto Lala"sbuffò.

"Dio non avevi detto che ti rifiutavi di chiamarmi cosí?"

"Dico tante cose dolcezza,e sono tutte cazzate,be la maggior parte"
Sorrise ancora e io mi sciolsi.
No cazzo ricomponiti,fai la dura.

"Dove andavi così di fretta?"chiese avvicinandosi a me.

"A..ehm a casa"cazzo che idiota che sono.

"Beh invece adesso vieni con me,ti va? Ti porto a mangiare qualcosa al bar di Connor"

Wow.accetta
Anzi rifiuta,questo si scopa anche i cactus,cerca solo buchi in cui soddisfare il suo bisognio sessuale.

"Non mi tira,devo andare da Abby e non so se.." non feci in tempo a finire la frase che tom mi prese di peso sulla spalla come un sacco di patate e mi trascinò a un suv nero nuovo di zecca,aprí la portiera e mi depose delicatamemte sul sedile del passeggiero.

"Sei proprio uno stronzo sai?" dissi irritata..non proprio.
"E tu sei testarda" disse allacciandosi la cintura di sicurezza.
"Potre denunciarti per sequestro di persona" dissi guardandolo male.
"Dolcezza,io mi vantere ad essere sequestrato da un tipo come me"rise.
"Va al diavolo"feci aprendo la portiera.
Ma lui scattò e la richiuse,poi mi prese il mento fra le dita e mi fece avvicinare il viso al suo.
Al suo tocco il mio respiro si sregolarizzò.

Devi prima espirare o inspirare?

"Senti dolcezza,se ti ho trascinata qui di peso è perchè voglio pranzare con te,quindi smetti di fare la bimba viziata e sciallati"
Il suo respiro caldo sul mil viso e la sua voce roca per via del fumo mi fecero perdere la testa.
E io non dovrei perdere la testa!

"Eh va bene"sospirai arresa.

"Mi piaci di più quando obbedisci".

"Stà zitto e guida coglione"

Rise mettendo in moto la macchina e non smettendo mai di guardarmi.



La Lista Di Kayla (#watty's 2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora