Il sole sorge all'orizzonte quando annunciano la fermata a Boston. Ho viaggiato tutta la notte e quando mi alzo la mia schiena fa male, come la mia pancia.
Raccolgo la valigia e vado verso il vagone per scendere. Il treno fischia e raggiunge la fermata. Le porte si spalancano e scendo. Non c'è nessuno neanche alla stazione di Boston. Lentamente esco dalla stazione e decido di andare a fare colazione in un bar vicino. Sto per ordinare una brioche quando mi viene l'idea di portarne un paio ad Avan ed Elizabeth che mi avevano detto di passare da loro prima di andare a casa.
X: Allora? Cosa prende?
Ari: Uh... faccia tre krafen, grazie.
Il pansticcere mette le tre delizie nel sacchetto e me le porge.
X: Altro?
Ari: Mh... si, mi dia una focaccia.
Incarta anche quella e poi pago.
X: Grazie e arrivederci.
Ari: Arrivederci.
Esco dalla stazione con la valigia al trolley e mangiucchiando la focaccia, dato che ieri non ho cenato. Ci sono una decina di taxi fermi davanti al piazzale della stazione. Mi avvicino ad uno e busso sul vetro.
Tax: Ciao!
Ari: Salve, io dovrei andare a Lincon street.
Tax: Sali.
Apro la portiera posteriore ed metto la valigia sul sedile posteriore salendo poi su quello affianco. Appena chiudo la portiera e allaccio la cintura il taxista preme l'accelleratore.
Appoggio la testa sul vetro e mi concedo un po' di rilassamento dopo una notte di veglia. Guardo le case e le strade ormai a me familiari e sorrido pensando che ormai è questa la mia casa.
Tax: Vuole mettere della musica?
Ari: Uh?
Tax: Vuole mettere della musica?
Ari: Va bene.
Prendo il CD che mi ha regalato Harry e lo passo all'autista che lo inserisce schiacciando Play.
Chi sa come riesce a mettermi sempre il sorriso la musica di Mika... eppure sono felice. Ho chiuso con la mia vecchia vita e ne sto iniziando una nel 2016. Sarà un anno un po' particolare: avrò un bambino o una bambina. Se non ho fatto male i calcoli dovrebbe nascere o a giungo o ad agosto.
Inconsciamente porto una mano sulla pancia e la carezzo. È la prima volta che lo faccio ed è un po' strano... ma mi piace.
Tax: Eccoci arrivati. Sono 10 euro e 8 centesimi.
Il taxista mi sveglia dai miei pensieri. Sono a casa? Di già? Guardo il palazzone grigio che si alza contro il cielo azzurro e limpido. Cerco nelle tasche i soldi e li porgo all'autista, poi scendo e scarico la valigia. Aspetto che il taxi sparisca dietro l'angolo prima di avvicinarmi al portone. Cerco le chiavi e lo apro.
Wow, è tutto così familiare.
Salgo le scale fino al quarto piano e mi fermo davanti alla porta di Elizabeth. Suono il campanello ed attendo che mi apra.
Le chiavi girano nella toppa della serratura prima che la porta si apra. Elizabeth assonnata e con i capelli scompigliati mi apre la pora.
Eli: Ariana!
Ari: Si... ciao.
Eli: Entra pure. Scusa, mi sono appena svegliata. Come stai?
La guardo incredula: la ragazza dei primi giorni è sparita. Sono sollevata che sia la stessa Elizabeth che scriveva e leggeva le lettere. Mi fa passare e chiude la porta alle sue spalle.
Eli: Vieni in cucina.
Ari: Si.
La seguo fino al piccolo locale.
Eli: Caffè?
Ari: Magari... grazie: sono esausta.
Eli: Che è successo?
Ari: Con Nate... lascia stare. Non voglio parlarne mai più.
Eli: Okay.
Si avvicina al lavandino ed apre lo scolapiatti prendendo la moka. La riempie e la mette sul fuoco.
Eli: Aspettiamo Avan? C'è anche lui...
Ari: Si certo.
Eli: Così poi ti dico le mie scoperte.
Si stiracchia leggermente e si siede accanto a me.
Ava: Buon giorno.
Mi giro verso la porta e vedo il moro che si stropiccia gli occhi sedendosi sulla sedia accanto ad Elizabeth, le poggia una mano sulla coscia e poi intrecciano le dita. Sorrido a quella vista così dolce. Non c'è da meravigliarsi se dopo nove anni si amano ancora. Lui è così dolce con lei.
Ava: Ari? Non dovevi tornare il 3? È successo qualcosa?
Ari: Lascia stare.
Eli: Comunque... Avan, tesoro, vai a prendere la busta sul mio comodino? Grazie.
Il ragazzo si alza ed esce dalla cucina tornando dopo poco con una busta in mano.
Eli: Qui ci sono tutte le risposte.
Apre la busta ed estrae dei pacchetti di fogli tenuti ordinatamente insieme da delle graffette.
Ari: Dunque?
Eli: Dunque...
Cerca tra le carte un foglio e me li mostra. È scritto a mano a differenza degli altri. Ricosnosco la scrittura di Elizabeth. Inizio a leggere velocemente senza comprendere realmente qualcosa. Parla di un adozione, di un abbandono, ma non capisco gran che. Appena finisco di leggere guardo Elizabeth in cerca di una spiegazione.
Ari: Che significa?
Eli: Significa che secondo le analisi del mio DNA io biologicamente sono figlia del signr Frank Grande.
Ari: Mio padre?
Eli: Non esattamente, perchè ricorrendo al test del tuo DNA tu risulti adottata.
Ari: Il mio DNA? E come hai ricevuto i capioni per il test?
Lei alza gli occhi al cielo. Non riesco a crederle finche non mi darà le risposte che cerco.
Eli: Hai presente che una sera d'inizio novembre tu e Nate avete fatto quel giuramento? In realtà gli ho chiesto di procurarsi un campione del tuo DNA. Ecco, controlla tu stessa.
Prendo il blocchetto di fogli che mi porge. Leggo e verifico quello che mi ha appena detto.
Il mondo mi crolla sulle spalle. Noncapisco più quello che vuole dirmi.
Ari: Quindi io sarei adottata?
Si limita ad annuire. Ora si chiariscono certe cose: il fatto che mia madre non mi ha mai fatto vedere una foto di quando ero piccola, il fatto che non ci sia grossa somiglianza con i miei genitori, il fatto che mio padre non mi abbia mai permesso di vedere le mie analisi del sangue, il sogno del bambino che mi prendeva in braccio quando sono svenuta all'ospedale in Canada... ma allora, io di chi sono figlia?
Eli: Sarà meglio raccontare tutto da capo. Allora il 26 luglio del 1993...Spazio me:
Hey!
Allora ho deciso che appena finirò questa storia (mancano circa una decina si capitoli) scriverò il squel. Per la storia su Elizabeth cercherò di inserirla il più possibile nella storia ma la vera protagonista sarà Kendall, la figlia di Ariana.Uh! Dimenticavo... arrivamo a 5★ per il seguito del capitolo (se vi interessa la storia di Ariana :))
Bye :)
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My new life (Ariana Grande)
FanficÈ arrivata l'ora di partire per la nuova città; e si sa: nuova città vuol dire nuova scuola, nuovi amici... in poche parole si volta pagina. Ed è questo che sta succedendo ad Ariana: è costretta a cambiar vita.