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BERLINO

"Lexy vieni qui tesoro "- richiamai la mia cagnolina e uscì dalla stanza. Avevo messo a posto le mie valigie e adesso dovevo andare da Harry, quel deficiente si era beccato una bella influenza. Quando eravamo arrivati in hotel avevamo chiesto subito alla reception di avere un termometro e non appena questo arrivò, notammo che la temperatura di Harry era molto elevata. Bussai più volte in camera sua e ad aprirmi venne Niall con in mano una ciambella, sempre il solito.

"Ehi entra... Hai portato anche questa bella signorina?"- si abbassò a coccolare Lexy, questa però gli fregò la ciambella divorandola in soli 5 secondi.

"Ehi ma quella era mia"- si lamentò il biondino stupito. Lexy gli abbaiò scodinzolando, risi per la scena appena avvenuta raggiungendo nella porta accanto il malato.

"Non voglio la medicina Gemma, non puoi costringermi"-

"Zitto e prendila, la febbre non ti si abbasserà così "- non appena entrai notai Gemma esasperata mentre cercava di convincere il povero malato a prendere la medicina, ma lui testardo, ovviamente non ne voleva sentire.

"Ma fa schifo"

"Harry sei peggio di un bambino"- la ragazza ormai arrivata al limite lasciò perdere sedendosi sulla poltrona lì vicino.

"E' permesso?"- chiesi rimanendo sulla porta.

"Oh Ally vieni entra"- sorrisi a Gemma richiamando anche Lexy, che arrivò cinque secondi dopo in compagnia di Niall.

"Io non ci riesco più a rimanere qui con lui, giuro che lo uccido, Niall andiamo a raggiungere gli altri"- cercai di trattenere una risata per il comportamento di Gemma, l'aveva esaurita.

"Volevo ricordarti che io sono qui, posso sentirti"

"Non mi importa fratellino, ci vediamo più tardi "- feci un segno di saluto a Gemma e Niall, il quale volle portare con se anche Lexy e presi posto sul bordo del letto.

"Hai misurato la febbre?"

"Si, 38 e due lineette"- sgranai gli occhi, se continuava di quel passo non gli sarebbe passata.

"Cosa? Prendi la medicina immediatamente, ti ricordo che domani hai un concerto "

"Ma fa schifo, ha un odore terribile non oso immaginare il sapore"- era impossibile quando si impuntava inutilmente, doveva prendere quella medicina volente o nolente.

"Tu adesso bevi la medicina o puoi scordarti tu sai cosa"- sorrisi soddisfatta per la mia 'minaccia', anche se questa fu smontata immediatamente dal malato.

"Davvero non verresti più a letto con me? Ma smettila non riesci a resistermi"- si pavoneggiò assumendo un sorriso davvero irritante, un giorno lo avrei ucciso, quando voleva sapeva essere davvero stronzo.

"Sei veramente un bastardo, non è vero, adesso prendi questa dannata medicina o giuro che ti lascio qui da solo, ad annoiarti"- cercai di essere il più autoritaria possibile, doveva bere quella cosa, o sarebbe peggiorato. Sbuffò e tutto d'un fiato bevve la medicina lamentandosi di quanto fosse amaro il sapore.

"Ecco bravo "

"Mi merito una ricompensa"- affermò sollevando le sopracciglia più volte in modo malizioso. Alzai gli occhi al cielo e poi mi avvicinai a lui, lasciandogli un bacio sulla guancia.

"Questa me la chiami ricompensa?"

"Per oggi te la fai bastare"- sbuffò per l'ennesima volta alzando gli occhi al cielo. Presi posto dall'altra parte del letto mentre osservava ogni mio movimento.

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