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-Harry.

BOSTON

Avevo soltanto 20 anni, ma già ero abbastanza stressato. Malgrado i ritmi del lavoro, che dopo anni ero riuscito a mantenere, anche se con qualche difficoltà. Ero stressato, arrabbiato, deluso, dentro di me provavo una serie di emozioni che non sapevo nemmeno io come buttare fuori. Il mio allenatore mi aveva sempre detto che il modo migliore per staccare i pensieri e per buttare un po' fuori ciò che sentivo era la boxe. In quei mesi ne avevo fatto molto, mi aveva davvero aiutato, invece di dire cazzate di cui poi potevo pentirmene mi sfogavo su quel sacco. Ma ultimamente non sembrava bastare ero perennemente incazzato e sapevo perché, odiavo quella faccia di cazzo di Tom, sembrava così tranquillo e amorevole, invece era davvero un grande stronzo e lei non sembrava accorgersene. Fanculo. Non le parlavo da tre giorni, non riuscivo a farlo, perché se l'avessi affrontata le avrei detto le peggior cose possibili e non avevo bisogno di complicare ulteriormente le cose. Sbuffai per la centesima volta, controllando il cellulare, avevo sempre la vaga speranza di ricevere un suo messaggio, dove mi chiedeva di vederci per parlare e poter chiarire tutto questo casino, ma nulla.

"La vuoi smettere?"- mi chiese Niall esasperato.

"Lascia perdere quel cellulare, non ti darà le risposte che cerchi, cosa succede Harry?"- guardai storto Liam, perché si interessavano sempre alla mia patetica vita? Alzai gli occhi al cielo, mentre Zayn al mio fianco sbuffò, era possibile che volevano rompere le scatole proprio a me ?

"Sputa il rospo"

"Ma dove sono le vostre ragazze? Perché dovete torturare me?"- quel giorno non avevamo concerti, dato che nei giorni precedenti ne avevamo avuti due di fila ed erano stati seriamente faticosi.

"Sono uscite tutte insieme, dovevano aiutare Ally a comprare qualcosa"- sussultai soltanto a sentir il suo nome, porca troia.

"E voi perché siete qui con me?"- avevo ringraziato il cielo che l'uomo d'affari non c'era, per mia fortuna aveva scelto un hotel diverso dal nostro, così discretamente potevo controllare se lei andava da lui o meno, per fare dio solo sa che cosa, speravo per lui che non l'avesse toccata o avrei potuto i fare un casino.

"Perché sei depresso, e vogliamo sapere cosa sta passando nella tua testolina"- mi riprese Niall sorseggiando il drink che la cameriera aveva portato qualche minuto prima.

"Mi sento un coglione"- raccontai in breve quello che era avvenuto tra me e Ally, beccandomi da parte loro occhiate di assenso, per mia fortuna. Da quando mesi prima io e Ally avevamo stretto quel patto del cazzo, lo avevo sempre raccontato ai ragazzi, ovviamente pregandoli di non dire nulla, o lei mi avrebbe ucciso.

"Che intenzioni hai?"

"Non lo so, mi ha respinto, io ero lì e lei mi ha respinto, preferendo stare con quel coso"

Everything has ChangedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora