Quando siamo arrivati mi guardo intorno mentre lui sistema le carte sul letto. La carta da parati sul muro è gialla, ma non credo fosse quello il colore iniziale. È scrostata in alcuni punti, quelli da cui parte qualche ciuffo di muffa. Faccio finta di non averla notata e guardo altrove. C'è una vecchia cassettiera su un lato della stanza a cui mancano un paio di cassetti e all'ingresso del bagno manca persino la porta -che è stata sostituita, elegantemente, da una tenda-.
Quando Harry casca sul letto -privo di piumone-, questo cigola quasi a lamentarsi degli anni che ha dovuto trascorrere in questo marciume.
Mi avvicino al letto e mi ci siedo con cautela. Accanto a me c'è un piccolo comodino che ospita un lume e un portaritratti. Afferro il portaritratti ed osservo la foto: ci sono Harry, il ragazzo che era al bar qualche istante fa ed un bambino che avrà all'incirca cinque anni. È buffo vedere Harry sorridere.
-Ti piace?-Lascio automaticamente il portaritratti sul comodino, impacciata e paonazza. Quasi come se fossi stata scoperta con le mani nella nutella. Annuisco e mi sistemo i capelli.
-Ok, allora possiamo andare avanti. Eravamo al vestito!-
Ah, già! Dovevo togliermi il vestito. Mi sembrava una buona idea restare in una stanza così che potesse vedermi soltanto lui e non chiunque, ma ora rimpiango di non essere rimasta di sotto. Chissà quali intenzioni ha costui?!
Mi tiro su e lentamente mi volto verso la cassettiera. Faccio per sfilarmi il vestito quando i cigolii del letto segnano il suo avvicinamento.
-E te lo stavo sfilando io..-
Sussurra tra i capelli all'altezza dell'orecchio.
È molto più alto di me: spero solo che non voglia farmi del male.Posa le dita sulla mia pelle mentre la zip scende giù, accarezzandomi la spina dorsale. Mi irrigidisco al suo tocco ma al contempo adoro come mi fa sentire. Mi carica di qualcosa che non avevo mai provato prima. Mi sento intorpidita e piacevolmente sorpresa al suo tocco e vorrei che la zip non finisse mai, invece si interrompe appena prima la curva del mio fondo schiena.
Quando le sue dita si allontanano da me mi ritrovo a respirare a fatica con la testa piegata indietro e le mani aggrappate alla cassettiera. Sento le mutandine bagnate ma non ricordo come mai sono finite in quello stato.Una risatina mi risuona nell'orecchio mentre le sue mani sono bloccate sui miei fianchi.
-Ti è piaciuto?-
Sussurra.
-Potrei fare di meglio se lo vuoi!-Ed io mi sento tenta ad andare oltre, ma mi fermo, mi volto e lascio cadere il vestito ai miei piedi proprio sotto i suoi occhi. Guardo la sporgenza sui suoi boxer e mi ritrovo a sorridere. Sicurezza dettata dall'alcol? Ma sono solo un po brilla!
Torniamo sul letto. I suoi occhi mi bruciano addosso per tutto il tempo.
-Sai, potremmo anche saltare la parte in cui tu perdi tutto, regalandomi te stessa, e venire subito al dunque!-
Prosegue mentre dispone le carte davanti a noi.Un nodo in gola mi impedisce di parlare ma in questo momento l'avrei piacevolmente mandato a fanculo. Sorrido e recupero le carte: Asso di cuori, asso di fiori. Bene!
Punto i miei occhi nei suoi che adesso brillano al punto da sembrare dello stesso colore della lampada sul comodino: arancione con un retrocolore dorato.
Le carte che vengono disposte sul tavolo -o meglio, sulle lenzuola del letto- sono un due di picche, un tre di fiori e un quattro di picche.
Cazzo! Potrei sperare nelle prossime due. Punto le mie fiches e lui fa un ghigno prima di ricoprire la somma e disporre un'altra carta sulle lenzuola: cinque di picche. Merda!
Punto tutto quello che mi resta, sperando di intimorirlo con un vano tentativo di bluff, ma lui resta in gioco e copre la mia cifra. A questo punto sono senza fiches e mi auguro che lui non abbia niente in mano. Per ultimo compare un asso che mi regala un tris e mi fa tornare il battito regolare.
-Devi toglierti qualcosa adesso per proseguire!-
Sogghigna divertito lui.Ha ragione! Devo togliermi qualcosa altrimenti ho già perso. Ho solo slip e reggiseno e decido di sganciare il ferretto del reggiseno piuttosto che restare senza mutande. Il morbido tessuto in pizzo nero (e mi benedico di averlo rubato a Brith qualche ora fa), ricade sul letto lasciando in vista il mio seno. Continua a guardarmi, ma senza mai farmi sentire in imbarazzo.
-Sei bellissima!-
Stabilisce guardandomi negli occhi. Non come Bryan che si era coperto gli occhi prima ancora di togliermi il reggiseno. Non mi sento in imbarazzo, perchè anche lui è mezzo nudo.
-E non mi aspettavo che fossero così grandi!-
Adesso sì che avvampo e lotto contro la tentazione di recuperare il reggiseno e coprirmi.-Andiamo avanti!-
Suggerisco.Lui scopre le sue carte e con mia grande sorpresa possiede un sei di fiori, il che gli regala una scala che straccia apertamente il mio tris. Mostro le carte e il mio cuore comincia a battere a ritmo irregolare. So che a questo punto ha vinto ma non so se mi interessa più di tanto. Recupero una bottiglia di whisky che se ne sta appollaiata sul cuscino, e la porto alle labbra bevendone abbastanza da darmi il coraggio di restare in quella stanza. Dovrei andare avanti? Voglio? Voglio lui, questo è sicuro!
Mi sorprende spazzando via le carte dalle lenzuola e avvicinandosi a me. Mi strappa la bottiglia dalle labbra e ne beve un sorso anch'egli. Poi lascia la bottiglia da qualche parte -non so bene dove, i miei occhi si sono già smarriti nei suoi- e posa le labbra sulle mie. Mi bacia ed io chiudo gli occhi abbandonandomi al sapore di alcol ed Harry: un misto davvero piacevole.
Mi afferra per i fianchi e mi tira sulle sue coscie e più su fino a che il pizzo, che ricopre la mia intimità, combaci perfettamente con il tessuto dei suoi boxer neri. Mi sorprendo a dondolarmi su di lui, un'istinto che non sapevo di avere ma che sembra piacere molto ad entrambi.
Non stacca mai le labbra dalle mie e accarezza la mia lingua con la sua quasi come se non ci fosse un domani.
-Mel..-
Sussurra e spinge su di me.Le sue mani finiscono sulla pelle dei miei seni e stuzzicano i capezzoli. Non credevo possibile che una cosa del genere mi potesse piacermi tanto ma mi sta mandando in estasi e non voglio che si fermi.
-Harry..-
Sussurro implorante.Mi fa sdraiare e si fionda su di me. Bacia lo spazio dietro il mio orecchio e scende lentamente. Stampa baci sui miei seni e prosegue più in basso, sulla pancia, all'ombellico, fino al bordo in pizzo degli slip. Tira fuori la lingua e accarezza la linea di pelle prima dell'elastico. Mi irrigidisco e sento il cuore battermi nelle orecchie. Non voglio che si fermi, deve continuare o il mio corpo esploderà. I suoi denti afferrano l'elastico e tirano verso il basso liberandomi in parte dal tessuto. Le sue labbra si fiondano sulla mia parte sensibile, mentre con il mento trattiene gli slip. Bacia proprio lì e accarezza con le labbra e la lingua senza sosta. Stringo le lenzuola tra le mani, piego la testa indietro schiacciandola sui cuscini e serro gli occhi.
-Harry..-
Sussurro in modo agghiacciante.Lui non si ferma ed invece accelera l'andamento. Sempre più veloce e sempre più affondo con la lingua ed io ormai dipendo da quelle labbra e da quei ricci che sfiorano la pelle all'interno delle mie coscie. Sento una stretta nel basso ventre e poi tutti i muscoli del mio corpo si rilassano facendomi sentire appagata e rilassata.
Harry si tuffa al mio fianco e aspetta lì vicino a me.
-Allora, com'è stato?-Sorrido inebetita.
-Come sfiorare una nuvola!--Che?-, ridacchia. -Non dirmi che non l'avevi mai fatto prima?-
Lo guardo ed annuisco. In un istante s'incupisce.
-Cosa? Stai scherzando?-Mi sollevo sui gomiti per guardarlo meglio.
-Sì, Harry! Sono vergine!-
Confesso leggermente irritata.A lui sembra esser calato il buio negli occhi.
-Ma.. Sembravi.. Esper.. -, scuote la testa. -A tuo agio!-
Balbetta.Mi tiro su e riprendo a vestirmi. Non sarei mai dovuta arrivare a tanto con uno stronzo patentato. Non abbiamo fatto niente, ma.. Bryan!
Oddio.
Sento il battito del cuore accelerare bruscamente e l'aria soffocarmi all'improvviso. Gira tutto e la zip del vestito non vuole proprio tornare su.
-Cazzo!-
Pronuncio tra le lacrime. Come ho potuto spingermi a tanto?Le mani di Harry tornano su di me: con una tiene ferme le estremità della zip e con l'altra tira su, facendo scivolare i polpastrelli sulla pelle. Mi manda una scossa elettrica inaspettata che ricaccia indietro nella mente tutti i pensieri rivolti a Bryan. Ma quando le sue dita abbandonano la mia pelle, la testa torna alle frustrazioni e le lacrime riprendono a scivolare via. Mi volto e vado in bagno: Questo non assomoglia per niente al bagno dell'albergo di stamane!
Il bagno di Harry. Non sono venuta a Londra per tradire Bryan.Mi asciugo le lacrime con un po di carta e tiro tutta l'aria possibile nei miei polmoni. Non devo piangere. Non ora. Non davanti a Mr Culo di Marmo. Sistemo il trucco e torno in camera. Non c'è nessuno. Neppure le carte sono più sul letto. E non vi è traccia della bottiglia di whisky. È tutto pulito ed in ordine, per quanto questa stanza possa permettersi di esserlo.
E adesso non so spiegarne il motivo (forse domani lo saprò. O quando sarò sobria. Meglio ancora, in un'altra vita.) ma sento che una piccola parte di me va in frantumi. Quasi come se lui avesse calpestato una parte di me piccola ma davvero molto importante, e poi se ne fosse andato noncurante di quello che si stesse lasciando alle spalle. Noncurante del fatto che quella piccola parte di me calpestata, indifesa ed impaurita, si sia nascosta in un ricordo che mi segnerà per sempre.
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~ ICE
FanfictionCi sono quasi. Un'altra valigia ha appena bloccato l'ingresso alla porta metallica di tutte le valigie sul nastro trasportatore. Poggio entrambi i piedi sulla cornice del nastro e afferro il manico della valigia con entrambe le mani. Spingo con i p...