30. Non lasciarmi

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La stanza di Bryan ha delle luci troppo gialle per i miei gusti. Harry, invece, sta bene anche sotto questa illuminazione. Ed è divertente osservarlo mentre cerca di far capire a Kirsten la parola che ha appena letto attraverso un disegno. Sì, stiamo giocando. Un gioco più sano rispetto ai precedenti e che aiuta a farci conoscere meglio. La parola da rappresentare è "molto". Ora, non che io sia un genio, ma Bryan è formidabile con la matita in mano. Siamo quattro a zero per noi, ma di certo c'è più feeling tra Harry e Kirsten che tra me e Bryan.

-Mi arrendo!-
Sono le due parole che sento dire a Kirsten più di frequente.

-È il tuo turno, amore!-
Bryan posa una mano sulla mia schiena e mi sorride. È il mio Bryan. Quello di sempre. Non posso sul serio credere che non odi Brith, perchè va così dall'asilo.

Scuoto il capo e gli sorrido. Vado verso il cavalletto, recupero la matita e leggo la parola: api. Disegno qualcosa di molto simile ad una mosca più che ad un'ape ma non importa. Ne faccio molte.
-Mosche?-
Chiede Bryan.

Mi volto e scuoto il capo.

Continuo a disegnare. Ci aggiungo un albero con appeso un alveare. Ma non sembra molto un alveare. Poco importa, Bryan deve indovinare.

-Sciame? Bosco? Miele? Alveare?- tenta. -Cristo, Mel! Potresti disegnare qualcosa oltre a pallini neri?-

Mi volto e gli lancio un'occhiataccia. Faccio cadere la matita e mi arrendo.
-Mi arrendo! Scusa Picasso!-
Pronuncio acida verso Bryan.

-Devi ammettere però che è in gamba!-
Sovviene Kirsten.

Annuisco.
-Già!-

Harry si alza e va verso il cavalletto. Inizia con il disegnare un cerchio.
-Cerchio?-
Chiede Kirsten.
Banale!

Harry continua a disegnare. Nel cerchio ci sono dei piccoli pallini sparsi qua e là e nell'angolo in alto a destra disegna una palla più grande circondata da altri cerchi. Guardo meglio: è un cielo stellato. È il cielo che mi ha fatto vedere quella notte quando siamo rimasti soli.
-Ma cosa diavolo è quell'affare?-
Starnazza l'oca.

Ma quello che vedono i miei occhi è un'opera d'arte. È l'immagine che è rimasta impressa nella mia mente per tutto questo tempo ed io neppure lo sapevo.
-È un cielo stellato!-
Commento.

Tutti si fermano. Ad Harry cade la matita. Guardo Bryan che mi guarda. È furioso.
-Non era il tuo turno. Così ci fai perdere e regali punti all'avversario. Siamo quattro pari adesso!-
Sbraita.

Harry si volta e mi guarda. Sorride e non stacca gli occhi dai miei. Poi torna a sedersi. Harry guarda Bryan.
-Dovresti calmarti. È solo un gioco!-

-Ma non mi dire..-
Aggiunge Kirsten guardando Harry.

-Non è come pensi!-
Pronuncia Harry in tono di resa.

Kirsten sembra sorpresa. Mi guarda. Guarda Bryan.
-Siete proprio una bella coppia voi due!-
E questo l'ha pensato quando? Prima, dopo o durante la sfuriata inutile di Bryan?

Bryan posa un braccio sulle mie spalle.
-Eh sì! Stiamo insieme da sempre.-

Lo guardo.
-Beh, sei tu a non avermi lasciata mai sola!-

-Sì!-, ridacchia. -Dopo quella volta che hai spinto quella bambina giù dal palco alle elementari perchè ti metteva in ombra, ho capito che eri perfetta per me!-

Annuisco e rido a testa bassa.

-O quando la maestra aveva chiesto cosa volessimo fare da grandi. Ci sei rimasta su a pensarci una settimana ed ogni giorno saltava fuori un lavoro ed un problema.-
Ride divertito.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 22, 2016 ⏰

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