8.30 Atterraggio
Le ruote dell'aereo hanno da poco toccato la terra ferma. Il cuore in gola è tornato al suo posto quando le porte del velivolo si sono schiuse e la gente ha cominciato a fare traffico verso l'uscita. Fa caldo: tutti i corpi sono addossati gli uni agli altri mentre Brith, la più alta tra noi, tira giù le nostre borse. Ci infiliamo nella coda umana verso l'uscita e dopo pochi passi giungiamo alle porte. Il comandante e lo staff di hostess ci salutano ancora una volta con un sorriso: l'uomo ha le pupille dilatate e lo sguardo perso, avrà fumato qualcosa? Grazie a Dio siamo atterrati.
8.45 Il nastro tasportatore
Siamo appollaiate su queste gelide panche. Nessuna dice niente: credo che anche loro, a questo punto, siano spaventate almeno quanto me. Non abbiamo prenotato nessun albergo e non sappiamo cosa ci aspetterà.
Finalmente la valigia di Alis sbuca fuori dalla bocca dell'arnese. Il nastro la trasporta vicino a noi e poi Alis la tira giù, alza il manico e viene verso noi.
-Io mi sono portata dietro una tenda da campeggio e tutti gli strumenti per far camping..-
Inizia Alis, ma Brith la ferma.-Non credo serviranno a molto!-
Stabilisce sicura e salta in piedi. Punta verso il nastro trasportatore ed io non mi ero neppure accorta che la mia valigia fosse già uscita. Il nastro la sta trascinando per mezzo chilometro ed, a momenti, rientrerà in una bocca metallica, simile a quella da dov'è appena uscita.
Corro verso la mia valigia, scansando gente senza nemmeno guardala in faccia: ho gli occhi piazzati sul mio trolley.
-Scusi!-
Ripeto, mentre con le mani sposto tutte le persone che ancora aspettano la propria valigia.-La mia borsa?-
Richiamo, ma è quasi del tutto giunta al rientro.
-Ti prego fermati!-
Piagnucolo.Ci sono quasi. Un'altra valigia ha appena bloccato l'ingresso alla porta metallica di tutte le valigie sul nastro trasportatore. Non reggerà per molto quindi devo sbrigarmi: spingo con più forza la gente fino a strattonare completamente un corpo e saltare direttamente sul nastro. Saltello un po per non essere trascinata insieme alle valige dentro la bocca che continua a chiedere cibo.
-Dannazione!-
Vien fuori dalle mie labbra quando mi rendo conto di aver usato tutti quanti i venti chili disponibili per la mia valigia ed adesso è troppo pesante per essere scaricata normalmente.
Poggio entrambi i piedi sulla cornice del nastro (la parte non mobile) e afferro il manico della valigia con entrambe le mani. Spingo con i piedi e tiro con le braccia fino a che la valigia viene via, dal mucchio di borse incastrate una su l'altra davanti alla bocca metallica, facendomi rimbalzare indietro.
Sono appena finita su un corpo, ne sono certa. Sono seduta su un corpo con la mia valigia in grembo.
Mi volto di scatto a guardare sotto di me: c'è un ragazzo.
-Oh, mio Dio!-
Esclamo in preda al panico e all'imbarazzo. L'attenzione generale è puntata su di me. Di noi, dovrei dire. Ho le guance in fiamme e a breve esploderò.
Brith e Alis sono in fondo alla sala, dietro un milione di teste curiose. Qualcuno tira via la valigia dal mio grembo e la rimette in piedi sulle proprie ruote. I miei occhi salgono dal manico del trolley alla mano, lungo il braccio infagottato in un gacchetto di pelle nero, sulla curva della spalla, l'altezza del collo, i lineamenti del viso e gli occhi profondi. Questo stesso ragazzo mi sorride e mi porge una mano.
-Vieni!-
Ridacchia.Afferro la sua mano e mi tiro su. La folla intorno si è diradata. Recupero il manico del trolley e guardo in direzione delle mie amiche, che si sono adeguatamente nascoste per non risultare mie conoscenti.
-Ehi!-
Schernisce qualcuno alle mie spalle.
-Dovresti almeno chiedermi scusa, pazza!-
La voce arrogante monta dentro me una rabbia pressante.Mi volto di scatto e non mi controllo più.
-Senti, brutto idiota che non..-
Inizio, ma la voce mi muore in gola quando i miei occhi rimbalzano in due pozze di ghiaccio: sono occhi. Sono strani e avvolti da una non so quale luce interiore. Sono belli e profondi ma al contempo vuoti e spenti. Sono indefinibili: quando li guardi non riesci a decidere di quale colore siano. Forse giallo? Forse verde? Forse azzurro? Sono ghiaccio. Una lastra di ghiaccio su cui batte ferocemente un raggio di sole cambiandone le sfumature.
Chi è costui?, penso ma non do voce ai miei pensieri.
Non do voce più a niente. Resto inerme davanti a quei due splendidi occhi.
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~ ICE
FanfictionCi sono quasi. Un'altra valigia ha appena bloccato l'ingresso alla porta metallica di tutte le valigie sul nastro trasportatore. Poggio entrambi i piedi sulla cornice del nastro e afferro il manico della valigia con entrambe le mani. Spingo con i p...