Decido che non è il caso di piangersi addosso. Mia nonna mi ha insegnato a tessere la mia tela di cattive esperienze ed usarla come difesa per le future cadute.
Con un nodo al centro della gabbia toracica, recupero la clutch ed infilo i piedi nelle scarpe. Guardo l'orologio piazzato sulla parete: mezzanotte. Se solo fossi Cenerentola, a quest'ora starei scappando, inseguita dal mio principe dagli occhi di ghiaccio e questa scarpa la perderei su una rampa di scale pressochè infinita. Principe dagli occhi di ghiaccio.
Fanculo. C'è Bryan nei miei sogni. Il mio Principe dall'animo gentile e premuroso, che si è preso cura di me per tutto questo tempo e che continuerà a farlo per il resto.. Se solo non venisse mai a sapere cos'è successo in questa stanza!
Fottiti Harry.Una lacrima scappa al mio autocontrollo e finisco per cedere alla disperazione. Sferro un calcio sull'ultimo ripiano in legno della cassettiera e mi abbandono sul letto, che cigola in modo assordante ma non mi lascia cadere. Sono stanca di perdermi ogni volta che c'è Harry di mezzo!
Recupero le forze e ripulisco il viso dalle poche lacrime che l'hanno rigato.
Tiro fuori il cellulare e compongo il numero di Bryan.Uno squillo.. Due squilli.. Tre..
-Pronto?-
Tiro un sospiro di sollievo.-Ehi, Bryan!-
La voce ridotta ad un decibel.-Mel!-
Sembra entusiasta, ma non riesco a capire per quale motivo.
-La mia domanda di trasferimeto è stata accettata!-
Trasferimento? Me ne aveva parlato ma non ricordo a cosa si riferisse.
-Il prossimo semestre ci sarò io a Londra! Non è fantastico?--Certo, Bryan!-
Dovrei essere contenta per lui ma, adesso, proprio non riesco a non pensare che fino a dieci minuti fa ero qui su questo letto a tradirlo ed ora sto parlando con lui come se niente fosse mai successo. Il cuore si blocca e l'aria non arriva più ai polmoni. Sto per piangere. E Bryan mi sta spiegando qualcosa sulla squadra di football del nuovo college che frequenterà. Non posso fargli questo!
Riattacco senza concludere la conversazione. La pancia logora e respiro a fatica. Devo uscire da questa stanza.Mi tiro su e vado verso la porta. Rimetto il telefono nella clutch e scendo le scale in tutta fretta. L'odore acre di alcol e sudore s'insinua nelle narici e cerco di calmare il senso di nausea per non vomitare nel mezzo della pista da ballo. I corpi si muovono e strattonano chiunque. Perfino me che sto solo cercando di farmi spazio per arrivare alla porta d'ingresso. Ma la mia corsa si ferma bruscamente, quando un paio di mani enormi e sudate -al punto da insudiciarmi-, mi bloccano per le spalle.
-Dove corri bella?-
Domanda una voce pastosa. So che la persona alle mie spalle è ubriaca fradicia. E so anche che non riuscirò a liberarmene tanto facilmente.
Le mani mi costringono a girarmi verso l'interlocutore alle mie spalle. Quando hanno completato l'opera mi rendo conto di quanto alto e grosso sia costui. Non sarà per niente semplice scappare.
-Guarda, guarda chi è tornata a trovarmi!-
Sorride mostrando denti ingialliti e sudici. Mi si accappona la pelle e mi assale un conato. Faccio di tutto per non vomitare.
Stacca una mano dalla mia spalla e punta l'indice sul suo occhio sinistro.
-Ti ricordi di questo?-
Solo adesso mi accorgo che ha un occhio nero e gonfio, ma di certo non posso sapere chi lo ha ridotto così. Scuoto la testa e mi stringo nelle spalle.
-Ah, non te lo ricordi? Puttana!-
Oddio. Come mi ha chiamata? Il cuore batte tanto forte da spaccarmi le costole. Ho paura. Mi guardo intorno ma non c'è nessuno che conosco. E se pur mi mettessi ad urlare nessuno sentirebbe la mia voce nel mezzo di un chiasso infernale.
Le mani del tipo cominciano a stritolarmi le spalle. Sento un dolore assurdo e mi bruciano gli occhi. Non devo piangere. Il dolore si propaga verso i gomiti e non smette di crescere.
-E dov'è ora il tuo amichetto? Non viene a difenderti?-
Mi ha avvicinato a sè, tanto da farmi sentire la puzza d'alcol nel suo alito.
-Non dirmi che non t'è piaciuta la mia lingua..-
Ha bevuto abbastanza da non riconoscere nemmeno i volti. Non sono io quella di cui parla costui.
La sua lingua viscida prende a strisciarmi sulla guancia. Sento la sua saliva e mi brucia la gola. Questo è troppo. È troppo per una sola sera. Le lacrime prendono a rigarmi il viso e lui lo trova divertente.
-Adesso ti faccio paura? Ieri sera non sembravi tanto ostile a lasciarti toccare..-
Avrò anche bevuto ma non posso davvero essermi abbassata a tanto.Ad un tratto il dolore pungente alle spalle smette di crescere e le mani di quel tipo non mi stanno più toccando. La gente si sta allontanando da noi e ha smesso di ballare. Riapro gli occhi -che non mi ero accorta di aver chiuso-, e noto Harry a cavalcioni su quel ragazzo. Non vedo il ragazzo ma il sangue che si sparge sul pavimento e le braccia tatuate di Harry che non smettono di alzarsi e riaffondare con tutta la forza.
Mi tiro indietro -non riuscendo a stabilire di chi avere più paura- e finisco per inciampare in un piede. Sto per cadere ma due braccia mi tengono in piedi. Sollevo lo sguardo e trovo Liam. Grazie al cielo!
-Cos'è successo?-
Mi chiede preoccupato.Scuoto la testa e spingo il viso nel suo petto. Le lacrime cominciano a cadere.
-Non lo so. Stavo solo cercando l'uscita e quel tipo mi ha bloccata..- sto parlando senza sosta.-Mel!-
Strilla Brith interrompendomi.Mi volto e l'istinto porta i miei occhi a guardare ancora una volta la scena: Harry adesso è tenuto per le braccia da Zayn e Louis mentre il ragazzo è accasciato al suolo. Mi stringo nelle spalle e continuo a guardarmi intorno. Brith è accanto ad Alis e Niall: tutti sembrano spaventati. Poi Brith si avvicina a me e mi afferra per un braccio.
-Dobbiamo andare!-
Liam la guarda di sottecchi, come a volerle intimare di lasciarmi andare subito. Ma Brith altera i toni.
-Tra qualche minuto la polizia invaderà questo posto e vorrà sapere chi è il responsabile di tale scempio. Va' ad aiutare il tuo amico!-
Ringhia.Liam molla subito la presa.
-Chiamami appena sei fuori!-
Sussurra al mio orecchio prima di raggiungere gli altri seguito da Niall.Alis s'avvicina a noi.
-Ho detto a Niall di riferire ai ragazzi che possono raggiungerci al furgoncino tra cinque minuti!--Usciamo di qui!-
Conclude Brith.******
Il rombo del furgoncino mi fa trasalire. Sono tutti qui dentro e stiamo partendo diretti chissà dove. L'hanno chiamato "posto sicuro", ma nessuna di noi sa dov'è perciò al volante c'è Louis. Sì, il ragazzo dagli occhi verdi che aveva voglia di vedermi in biancheria intima. E per contorno abbiamo Harry, seduto pochi sedili più avanti rispetto al mio letto. Lui ci è riuscito a vedermi in biancheria. A dirla tutta è riuscito anche a mettermi le mani addosso. L'ha fatta sia a lui che al ragazzo ubriaco.
D'un tratto si volta a guardarmi. Ha gli occhi inettati di sangue e quasi non si scorge nessuna traccia di quel ghiaccio che tanto mi piace.
-Dovevi proprio buttarti tra le braccia di quel coglione per la seconda volta?-
Urla. Mi sta urlando contro davanti a tutti. Siamo seri?
-Rispondi!-
Seconda volta? Ma che..?Scuoto la testa e lui scatta in piedi. Batte istericamente i passi nella mia direzione ed io ricomincio ad avere paura. Sul serio mi farebbe male? Mi rannicchio nell'angolino più stretto del furgoncino mentre Liam ci raggiunge.
-Che cazzo fai?-
Strattona Harry, che ancora non ha smesso di guardarmi con odio. Sento un pugno nello stomaco. Ancora peggio di quando è andato via senza dire una parola.-Dimmelo!-
Mi intima Harry.
-Dimmi perchè sei tornata da lui!-Scuoto la testa.
-Stavo uscendo e lui mi ha trattenuta..-
Sussurro.Liam lo spinge via con più forza, facendolo ricadere su uno dei sedili.
-Smettila, coglione!-
Ringhia.
-Non vedi che ha paura di te?-Quelle parole sono come un fulmine a ciel sereno nei suoi occhi.
-C..Cosa?-
Balbetta. Mi guarda: il ghiaccio è tornato al suo posto ed il mio cuore torna regolare.
-S..scusa!-
Inciampa su quelle lettere.
Si alza e torna a sedersi con gli altri.Liam resta con me. Mi accarezza i capelli e mi porge una spalla su cui piangere, ma avrei solo bisogno di più alcol.
Mi sdraio e tiro su le coperte fino sotto il naso. Liam mi sorride e si avvicina al mio orecchio.
-Posso stare con te?-
Sussurra dolcemente.Annuisco. Ho bisogno di non sentirmi sola. Non adesso. Non sapendo che Harry potrebbe impazzire da un momento all'altro.
Liam s'infila sotto le coperte ed io mi accoccolo più vicino. Spingo il naso contro il suo collo ed inspiro profondamente: sa di menta, o forse eucalipto, ma è comunque un buon odore.

STAI LEGGENDO
~ ICE
FanfictionCi sono quasi. Un'altra valigia ha appena bloccato l'ingresso alla porta metallica di tutte le valigie sul nastro trasportatore. Poggio entrambi i piedi sulla cornice del nastro e afferro il manico della valigia con entrambe le mani. Spingo con i p...