Chiusi gli occhi e mi beai del suo odore e del suo calore.
Era inaspettatamente bello stare così vicino a qualcuno.
"Non ricordavo che fosse... così" mormorai dopo un po', la voce roca.
"Fosse così cosa?", rispose lui con ancora il mento poggiato sulla mia testa.
"Avere qualcuno vicino" sprofondai ancora un po' nel suo petto, arrivando proprio sul busto, lasciandogli spazio per muovere la testa.
Lo sentii abbassare il viso e lo sguardo verso di me.
"In che senso?"
"Nel senso che non ricordavo come fosse avere qualcuno così fisicamente vicino", continuavo a non voler alzare la voce.
Un po' perché era imbarazzante ciò che stavo dicendo, un po' perché era imbarazzante la situazione in se'.
All'inizio del mese quasi non volevo parlargli ed ora ero lì, accoccolata vicino a lui a godere del suo calore.
"Mai avuto un'amica che ti abbracciasse?" domandò, fermo.
"Non ho mai permesso una cosa simile", sospirai "almeno fin'ora"
"Sei un piccolo ghiacciolo, quindi?" lo sentii sorridere.
Sì, lo ero.
"Sai" continuò "anch'io sono sempre stato piuttosto freddo"
Non risposi, volevo sentire la sua storia.
"Ne ho avuti di contatti fisici con persone, molto spesso con ragazze" tossì "ma non ho mai sentito quel calore che speravo"
"Ed ora lo senti?"
Mi uscì quasi spontaneo, e mi pentii di averglielo chiesto.
Non sono mai stata una persona impulsiva, ma quella volta fu davvero spontaneo.
"Sono qui ad abbracciare la regina delle nevi, potrei mai sentire del calore?"
Rimasi di sasso.
"Davvero sono così fredda come penso?"
"Quanto fredda pensi di essere?", replicò, scaltro.
Chiusi gli occhi, respirando profondamente.
"Abbastanza da poter intimidire chiunque mi si avvicini" risposi.
Lui non fiatò.
"Ma sono più che sicura di dare un'altra impressione"
Mi strinse all'improvviso, di più.
"Sembri solo fragile" posò la sua fronte sulla mia testa, ed alzando la mia sentii il suo respiro terribilmente vicino al mio viso.
"E tu sembri così sicuro di te che vorrei prenderti sempre a calci"
Sussultò.
"Per questo mi odi?"
"Per questo ti odiavo", lo corressi.
"Ora non è così?"
Per qualche strano motivo, iniziai a sentirmi a mio agio sempre di più.
Sentivo di potermi lasciare andare in quell'abbraccio ed affogare nell'odore aspro della sua camicia di flanella.
"Ora so che sei terribilmente insicuro", non mi mossi.
Silenzio.
"E so che sei anche altruista, forse pensi più agli altri che a te stesso"
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The smell after rain. // Genn Butch
FanficLo guardai mentre, seduto scompostamente sul divano, suonava la chitarra in modo molto poco professionale e sputava parole senza quasi importarsene. Lo sguardo fisso in un punto, senza guardarlo veramente. Quello era il modo più bello in cui sapeva...