12. Spiegazioni

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«Lucas?! Ci sei?! Ora spiegami PERCHÉ non posso far parte della squadra, un motivo VALIDO» dissi, se pensava che mi fossi arresa si sbagliava. Non immaginavo nemmeno di scegliere un'altra attività.

«Ma ti senti?! Tu che dai ordini a me? Sei una ragazza e se hai notato questa è una squadra maschile»

«Oh ma io non ho problemi a riguardo, comunque ti ricordo che siamo nel XXI secolo»

«I problemi li abbiamo noi, sai che figura ci fa la squadra? E alle gare, come la mettiamo? Dai renditi conto che la cosa è ridicola»

In quel momento arrivarono altri ragazzi amici di Lucas, stavamo praticamente dando spettacolo nel cortile della scuola: già, mancava poco e ci saremmo presi a botte. Andammo in un posto più appartato.

«Si può sapere che diamine state combinando?» domandò un ragazzo dai capelli biondi, il suo tono era stato freddo come il ghiaccio

«Ciao Mike, lei» mi indicò «si è messa in testa di entrare nella nostra squadra» lui scoppiò a ridere, trovava la cosa futile, stupida come cominciavo anche a sentirmi io.

«Sappiamo che la squadra è formata da bei ragazzi ma se vuoi un appuntamento con noi non è necessario che tu entri nella squadra» si era abbassato e il suo volto era vicino al mio: si divertiva a prendermi in giro, come io mi divertì a dargli uno schiaffo sonoro in quel preciso istante. Credevo bastasse come risposta. Sembrava che anche lui ora volesse farla finita con me.

«Se non altro la determinazione non le manca» arrivò un altro ragazzo. Alto pure lui (dannata me e la mia statura), castano e occhi meravigliosamente color smeraldo. «Sappi però che non basta. Non puoi dire così, come se nulla fosse, di voler entrare nella squadra»

"Ci mancava il saputello di turno" «Tu invece non puoi darmi, come se nulla fosse, lezioni di vita» risposi facendolo arrabbiare

«Mi dai sui nervi» urlò alla mia risposta. Se prima avevo una possibilità di entrare nella squadra, ora sembrava ne avessi zero.

«Mi spiegate che succede?» giustamente all'appello mancava Steve

«Glielo dici tu o glielo spiego io?» mi domandò Lucas.

«Faccio io» affermai scandendo bene le parole. Sembravo un vulcano in eruzione. «Voglio entrare nella vostra squadra, tutto qua» rimase anche lui di sasso alla mia affermazione, avevo scombussolato la bellezza di una squadra maschile.

«É per questo che si è creato questo trambusto?» domandò con fare tranquillo e gli altri ragazzi annuirono. Lo adoravo per come aveva mantenuto la calma.

«Ho un'idea per risolvere la questione» affermò. Speravo solo fosse benefica per me.

I need someone who needs me (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora