24. Bisogno di affetto

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Mi trovavo in mensa, dopo le ore mattutine interminabili. Connie mi raggiunse e si sedette difronte a me.

«Ciao, tutto bene?» mi chiese come fosse una mia vecchia amica

«Certamente»

«Andando direttamente al punto volevo scusarmi con te per la scena di sabato sera...anche se devi ammettere che è stato un bacio fantastico! Penso che io e Lucas ci rimetteremo insieme a breve, dopotutto so che vuole solo me»

«Bene, sono felice per voi, c'é altro?»

«Si...se intercedessi per me con lui mi farebbe piacere, dopotutto le amiche servono nel momento del bisogno, vero?»

«Sì» mi era passata la fame. «Ora devo andare» le dissi, ci mancava questa. Ora avrei dovuto chiedere a Lucas di stare con Connie. Perché non ero riuscita a dirle di no?

Dopo una lunga riflessione durante la prima mezz'ora di matematica decisi che, se avessi incontrato Lucas, avrei fatto ciò che mi aveva consigliato Connie. Mi sembrava più corretto che due persone che si volevano bene stessero assieme.

Forse a quei tempi volevo solo scappare dai miei sentimenti, anche al costo di soffrirci.

«Mi stai ascoltando?» una voce mi distrasse dai miei pensieri

«Questa sera non ci sono gli allenamenti»

«Si si» risposi a Steve, anche se non lo avevo ascoltato. Avevo la mente in un altro mondo.

Terminati i compiti, verso sera, andai in palestra dove ci saremmo allenati. Entrando d'istinto dissi:

«Scusate il ritardo, Smith aveva voglia di riempirci di compiti» Mi aspettavo una risposta di gruppo, invece la palestra era vuota, con una sola persona all'interno: Lucas.

«Puoi finirli con calma, qui non servi a niente»

«Oggi non c'è allenamento?» chiesi

«Doveva avvisarti Steve questo pomeriggio a riguardo»

«Certo, allora vado»

«Aspetta ti devo parlare ancora di sabato sera»

«Non c'è nulla da dire» sorrisi ancora una volta falsamente e andai via, per la seconda volta ero fuggita. Fuori si stava per mettere a piovere. Con le cuffiette alle orecchie, camminai verso la mia stanza. Desideravo tanto un abbraccio, dell'affetto. Le prime gocce di pioggia caddero dal cielo ma non mi bagnarono: un ombrello mi stava coprendo.

«Vuoi ammalarti ancora?»

«No no, hai ragione» risposi

«Cosa ci fai in giro a quest'ora?»

«Potrei chiederti la stessa cosa» mi rispose, mentre camminavamo verso i dormitori femminili. Steve capitava sempre al momento giusto nel posto giusto. Una volta nei corridoi dei dormitori mi appoggiai al muro.

«Connie e Lucas si son messi assieme» mi uscirono spontaneamente di bocca queste parole, dovevo sfogarmi

«Non credo, lui me lo avrebbe detto»

«Sabato sera si sono baciati»

«Ti piace Lucas?»

«No, io con lui ci litigo e basta. Non ci potrà mai essere un rapporto tra me e lui se non quello di cane e gatto» abbassai lo sguardo

«E allora perché hai quella faccia?» mi domandò per poi abbracciarmi. Fu un momento tenero, dolce. Mi sentì protetta, sicura tra le sue braccia. Steve ogni qualvolta avevo bisogno di affetto si presentava per concedermene del suo. L'amico ideale che chiunque vorrebbe avere.

I need someone who needs me (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora