22. Bacio

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Terminata la canzone Lucas scese dal palco ed uscii subito dal locale con una donna. Io, con le mie comodissime calzature, dovetti farmi aiutare da una cameriera per scendere dai gradini del palco.

«Complimenti» mi disse Steve una volta seduta

«Grazie» sorrisi «Lucas dov'é andato?»

«Ammetti che ti piace» si azzardò a dire Mike

«Ti sbagli» risposi con naturalezza

«E se dovessi scegliere uno di noi?»

«Nessuno. Single si sta meglio. Avere un ragazzo porta solo problemi e sofferenze. Io non voglio nessun altro che mi dica cosa devo fare» con questa risposta li feci rimanere a bocca aperta. Erano troppo abituati ad avere ragazze che gli correvano dietro.

«Sarai la nostra piccola sorellina allora» rispose Ashton, era la prima volta che mi rivolgeva la parola. Steve, Alan e Mike annuirono. In risposta regalai loro un sorriso, odiavo essere chiamata "piccola" ma il fatto di esser una sorella per loro, mi collegava al concetto di famiglia ed io desideravo più di qualunque altra cosa avere una famiglia, qualcuno che non mi considerasse solo come oggetto da usare a suo piacimento ma come persona.

Ero bisognosa di affetto più di quanto immaginassi.

Arrivarono le pizze e Lucas non si era ancora fatto vivo.

«Chi va a chiamare Lucas?» chiese Alan

«Ci penso io» mi alzai e camminai in direzione dell'uscita. Si gelava fuori. Dopo aver guardato un po' qua e là, vidi Lucas. Si stava baciando con una ragazza bionda, bellissima. Non riuscivo a togliergli lo sguardo di dosso. Ero immobile e sentivo un vuoto al cuore. Provavo una sensazione strana, come se qualcosa si fosse lacerato al mio interno.
Starnutii. Il raffreddore mi aveva tradito. I loro occhi si posarono su di me. Ero impanicata e non sapevo come comportarmi. In quel momento riconobbi la donna dalla chioma bionda: era Connie.

«Lucas, mi hanno detto di dirti che la pizza è pronta» Lui si distaccò da Connie ed io, senza lasciarlo pronunziare parola, andai via. Stavo gelando di freddo e iniziavo a sentir un forte mal di testa. Infreddolita, entrai nella pizzeria dai ragazzi.

«Lucas arriverà a breve»

«E che faceva?» chiese Ashton

«Fumava» fu la prima cosa che mi venne in mente, continuavo a pensare a quella scena, al loro bacio e alla perfezione che formavano assieme. Ero convinta che si fossero appena separati, o almeno questo era ciò che mi aveva raccontato Elise. Ci raggiunse. Sentii un nodo alla gola, non riuscivo a guardarlo negli occhi. Il mal di testa aumentava.

«Io vado un attimo ai servizi» mi alzai e raggiunsi il bagno. Mi si leggeva in volto che non stavo bene fisicamente e moralmente. Perché? Cosa c'é di male? Ero fatta veramente male. Le 22.15.
La soluzione più giusta sarebbe stata quella di andarmene.

I need someone who needs me (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora