15. Che la sfida abbia inizio

344 101 18
                                    

Pov. Lucas

La avvicinai a me

Le diedi un abbraccio caldo e confortante. Si vedeva che ne aveva bisogno. Avevo un senso di protezione innato nei suoi confronti. Mi veniva d'istinto. Non riuscivo ad evitarlo.

Pov. Layla

Credevo mi odiasse dato l'atteggiamento che aveva avuto nei miei confronti prima. Forse era freddo solo in apparenza. Le sue braccia calde e muscolose, avvolte a me, mi davano sicurezza. Avrei voluto sentirmi sempre così. Quel silenzio che si era creato però, mi metteva terribilmente in imbarazzo.

«Ehm...ecco...dobbiamo iniziare» mi sorrise poi prese carta e penna contrariato.

Terminammo il lavoro dopo un'ora e passa. In quei momenti che avevamo passato da soli mi era parso un ragazzo diverso, più simpatico. C'era stata qualche risata, qualche litigio e dei silenzi imbarazzanti (o almeno lo erano per me) però era completamente differente da come si comportava in pubblico. Ovviamente preferivo il Lucas amichevole che il Lucas stronzo.

Mi salutò e se ne andò. Stare con Lucas mi aveva fatto terminare in positivo la giornata. Andai a letto stanca dopo aver terminato gli ultimi compiti che mi mancavano.

Le giornate passarono veloci: mi alzavo, correvo, andavo a scuola, mangiavo, facevo i compiti e dormivo. Questa era diventata la mia routine. Stavo iniziando anche a socializzare con qualche ragazza di alcuni corsi, i miracoli allora erano possibili.

Mercoledì. Quel giorno era arrivato.

Nei corridoi sbattei contro una persona

«Ehi ma stai attento!» alzai lo sguardo: Steve

«Buongiorno» mi salutò ironicamente «Sei tutta intera?»

«Si si...scusa...ora vado in aula o faccio tardi»

«Okay, buona fortuna per oggi pomeriggio» lui andò da una parte ed io dall'altra. Durante le lezioni mattutine non feci altro che pensare alla sfida che avrei sostenuto quel pomeriggio. Sentivo l'ansia salire sempre di più.

In mensa pranzai leggero. Verso le 14:00 mi vestì con pantaloncini, canotta e scarpe tecniche. Preparai il borsone con il cambio e tutto il necessario che lasciai successivamente nello spogliatoio. Come riscaldamento feci un giro di corsa attorno all'istituto, dello stretching, affondi e piegamenti. Arrivai nei pressi della pista. C'erano già tutti gli altri atleti. Nelle gradinate si stavano sedendo sempre più alunni. Io gli spettatori pettegoli non li volevo. Sembrava l'avvenimento dell'anno. Era dire poco che il cuore batteva a mille.

«Allora sei pronta? Aspettavamo solo te» si azzardò a dire Mike

«Sono sempre pronta» risposi. A breve si sarebbe disputata la gara.

🎀🎀🎀
Nota autrice: siamo arrivati a 1mila visualizzazioni!! Vi ringrazio di cuore e spero che anche questo capitolo vi piaccia,
ditemi ciò che pensate!❤️

I need someone who needs me (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora