7*\ Fuck you girl

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Quando mi svegliai non c'era nessuno al mio fianco, il mio letto non ospitava alti corpi oltre al mio, immagino di aver sognato che Michael fosse qui con me questa notte, ma non c'era, non era qui con me realmente.

Mi alzai barcollante, quando mi vidi allo specchio ero un mostro, avevo i capelli spettinati, occhi spenti, le guance ancora bagnate dalle lacrime e la schiena umida dal sudore.

I miei pensieri tornavano sempre sul sogno fatto quella notte, sentivo ancora mio fratello piangere, il suono degli schiaffi e le urla di mio padre, quello probabilmente era l'episodio più doloroso che ricordo di avere con lui, ricordo perfettamente quella notte, ricordo perfettamente ogni secondo, ricordo che speravo che prima o poi avrebbe porto delle scuse, ma era solo un'illusione, mai lo fece è mai lo farà, lui non chiede scusa, prima distrugge e poi continua per la sua strada, non badando a chi aveva fatto del male, non mostrando segni d'interesse a chi gli stava intorno, anche se un suo errore poteva mettere i bastoni fra le ruote ad una persona lui continuava senza prestargli attenzione, lui era fatto così, la sua ricchezza economica gli aveva montato la testa trasformandolo nell'incubo di chi cerco di ostacolare il suo percorso.

"buongiorno sorellina" disse Mayron accogliendomi in cucina con un caloroso abbraccio, a quella vista gli occhi si riempirono di lacrime, ma riuscii a trattenerle senza scoppiare a piangere davanti a lui.

"Ciao Mayron" risposi preparandomi la colazione.

"Tutto apposto?" Chiese lui notando la mia assenza, ero persa nei miei pensieri.

"Diciamo tu?" Risposi voltandomi per guardare il suo volto luminoso.

"Sì, che è successo dimmelo"

"Nulla di grave, ho solo fatto un sogno.. Ti ricordi quando avevi 17 anni?" Dissi iniziando il racconto del mio sogno.

"Si" annuí sapendo già di cosa volevo parlargli.

"Quella notte dove Johnatan ci aveva picchiati.. Ecco, ho rivissuto quella notte" dissi continuando, lui girava lentamente il cucchiaino nel caffè pensieroso, probabilmente stava ricordando quell'episodio.

"Oh.. Era solo un sogno, era solo il passato, non preoccuparti sta tranquilla" disse cercando di concludere questa conversazione, era seccato, non voleva parlare del passato, soprattutto con me, avevamo sofferto molto a causa delle persone che ci avevano messo al mondo e in qualche modo volevamo dimenticare, ma il termine piú giusto è 'suoerare': cercare di superare quel passato tanto doloroso, pieno di lacrime, litigi, tristezza.

Lentamente salii le scale ed andai diretta in bagno per farmi una doccia sperando che mi aiutava a scaricare quella tensione che si era creata, pensando che nessuno fosse in quella stanza entrai e trovai Michael in doccia, nudo, appena mi vide cercò di coprirsi l'intimità con le mani, aveva gli occhi spalancati, era imbarazzato, immobile, nemmeno io riuscivo a muovere un muscolo, i nostri occhi s'incontrarono per pochissimi secondi, ma chiusi immediatamente la porta.

"Scusa io non sapevo ci fossi tu" urlai da dietro la porta, l'unico oggetto che mi separava da Michael, mi scappò anche una sonora risata, ero sia imbarazzata che divertita.

"Non fa nulla tranquilla, tutto tuo" la porta si spalancò mostrandomi il corpo del ragazzo coperto dall'accappatoio.

"Grazie e mi raccomando ricordati che è occupato" dissi ridendo, lui ricambiò il sorriso e prima di andarsene strizzò un suo occhio in un occhiolino.

You Are Not Alone\\ Michael JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora