9*\ if you go, i go

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Mi svegliai ancora tra le braccia di Michael che dormiva angelicamente, mi piaceva guardarlo dormire, mi piaceva sentire il suo respiro regolare, i battiti del suo cuore, quei meravigliosi occhi chiusi e le sue labbra sottili, non resistevo a non baciarle, a quel contatto una scia di brividi s'impadronì della mia schiena, era una droga, Michael Jackson era una droga.

Non si svegliò, non volevo svegliarlo e rompere quel momento, rompere quel silenzio pieno di amore.

Mi alzai, ero di buon umore, volevo uscire, dire al mondo che esisto, dire che sono tornata a sorridere, dire che finalmente sono felice; fuori pioveva, non sapevo cosa mi passava per la testa, ero persa, sapevo la strada, ma non volevo ripercorrerla, volevo vivere ogni singolo secondo della mia vita, vivere ogni singolo momento al meglio, e non impedire alla tristezza di una volta di rimettermi i bastoni fra le ruote, di bloccarmi nella depressione.

Il cervello ormai non ragionava più, aveva perso il controllo, aprii la porta finestra che dava sul balcone di camera mia, ed uscii, l'acqua cadeva fredda sul mio viso, i capelli dopo nemmeno 5 minuti si bagnarono tutti, indossavo dei semplici pantaloni con una canottiera, faceva freddo, ma fui subito riscaldata dai miei pensieri, dall'amore che Michael mi regalava ogni giorno con i suoi baci e le sue carezze, dall'affetto di Mayron e Christoper, da tutte le cose positive che influivano nella mia vita.

Ero lì, sotto la pioggia, come una cretina.

Sentii bussare alla finestra, qualcuno si era svegliato.

"Ma che fai? Sei impazzita? Prenderai la febbre così" disse lui avvolgendomi con una coperta.

"Tranquillo Michael" risposi appoggiandomi al suo petto ascoltando il battito del suo cuore.

"Ma si può sapere che stavi combinando lì fuori?" Mi chiese abbracciandomi.

"Nulla" risposi alzando la testa per guardare quegli occhi scuri.

"Sicura? Stai bene?" Chiese preoccupato.

"Sto meglio se mi dai un bacio" risposi e le sue labbra non esitarono ad appoggiarsi sulle mie, amavo quel rapporto, amavo il contatto delle nostre labbra, amavo l'amore, amavo Michael.

"Questo giorno non poteva iniziare meglio" disse lui appena quel contatto s'interruppe, già mi mancava.

Io lo guardavo, mi piaceva osservarlo e vedere ogni suo singolo particolare, vedere i suoi occhi profondi, il suo naso perfetto, le sue labbra sottili, i suoi capelli ricci che gli incorniciavano il viso, e poi pensavo a quanto ero stata fortunata ad incontrarlo, ad amarlo, ero fortunata a poterlo baciare ogni giorno, a poterlo sentire mio ogni secondo.

"Che c'è?" Chiese strano.

"Sei perfetto" dissi senza dire altro. Due semplici parole bastavano per descriverlo.

"Ma che dici? Sei sicura di stare bene?" Chiese ancora più preoccupato.

"Certo che sto bene, che domande fai? Volevo solo essere carina" dissi facendo una finta faccia offesa, ma lui mi prese il volto tra le sue mani obbligandomi a guardarlo negli occhi.

"Tu non sei carina, sei stupenda" affermò lasciandomi un leggero bacio a stampo.

Erano le 08:30 del mattino, e probabilmente eravamo gli unici svegli a quell'ora, lui doveva vedere mio padre per discutere di alcune cose, spero che non gli chieda di me o che non gli dica di noi, mio padre pur di vedermi star male spedirebbe Michael in un hotel, ed era la cosa che volevo evitare, ormai mi ero abituata a vederlo qui in casa mia, a dormire insieme a lui, a fare tutto con lui, non ci separavamo un secondo, apparte quando doveva uscire per lavoro e già delle ore senza di lui erano vuote, io mi sentivo vuota, non sapevo mai cosa fare ed il tempo sembrava non passare mai.

You Are Not Alone\\ Michael JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora