12*\remembers and.. Where are you Michael?

307 28 4
                                    

Erano ormai le 17:00 e Michael non era ancora tornato, i giornali raffiguravano continuamente le nostre immagini, e parlavano sempre di noi, della nostra relazione, delle nostre vite.

Le 18:00 e non era ancora a casa, non rimaneva mai fino a tardi, non volevo chiamarlo per non disturbarlo, ma ero un po' preoccupata, se era successo qualcosa? Se non ha fatto in tempo a chiedere aiuto? Vedrai che ha solo fatto tardi e sta benissimo, cercavo di tranquillizzarmi da sola, ma ormai era una tortura, e non ce la facevo più, quindi composi il suo numero e premetti quel pulsante che mi avrebbe fatto risentire la sua voce dopo molte ore senza udire quel meraviglioso suono.

"Sono Johnatan" rispose una voce non corrispondente a quella che mi aspettavo, mio padre? Ora rispondeva anche al suo telefono?

"Dov'è Michael?" Chiesi senza rivelare la mia identità.

"Chi parla?" Insistette.

"Voglio sapere dov'è Michael per cortesia" dissi iniziando a indurire il tono della mia voce.

"Sta facendo delle registrazioni, mi può dire chi è per favore? Gli dico che ha chiamato" rispose sbuffando.

"Gli dica solo che ha chiamato u-un'amica.." Mi inventai, se dicevo che ero io sicuramente avrà messo le mani addosso a Michael o mi avrebbe cercato, riusciva a fare cose incredibili quell'uomo.

"Va bene, arrivederci amica di Michael" disse prima che io attaccai.

***

Ormai era sera, e Michael non era qui con me, infondo anche lui aveva i suoi impegni e le sue cose da fare.. Non dovevo essere soffocante, non volevo, non era giusto.

Mayron s'era svegliato da un bel pezzo, stava bene, l'effetto dell'alcol era scomparso.

Andai a dormire, quasi per far iniziare il giorno successivo, quasi per accorciare il tempo.

Erano le 03:45, e per qualche strano motivo i miei occhi si aprirono, al mio fianco vidi il volto di Michael, ancora con i vestiti che indossava il giorno precedente che dormiva come un angelo, era girato verso di me con i capelli che gli cadevano delicate te sulla fronte e quasi sulle spalle, era bellissimo, intravidi dei segni lasciati dalle lacrime, le sue guance erano umide, pensai immediatamente a mio padre, sarebbe capete di fare di ogni, ma sembrava strano a Michael, adorava Michael, era il suo Michael, quasi un figlio. No aspettate.. Torniamo indietro di un passo.. È il MIO Michael, il mio Michael che in questo periodo era triste, freddo, strano.

A vedere il suo corpo sul mio letto si disegnò un sorriso sulle mie labbra, perché dopo tutto.. È ancora qui, e non se n'è andato, lui è rimasto, dopo tutte le cose che sono successe, mio padre, è rimasto con me, non mi ha mai lasciata.

Non avevo sonno, ero stesa sul letto a fissare il soffitto, pensai alla strada percorsa da Michael, dai Jackson 5 a diventare un cantante solista, le note di "i want you back" si impossessarono delle mie orecchie, la voce angelica di quel bambino non voleva più andarsene. E quel bambino in quel momento era al mio fianco, a qualche centimetro da me, ma ormai non era più quel bambino di 8 anni.

Quando uscii quella canzone, nel 1969 io avevo sei anni, a sei anni 'conobbi' per la prima volta Michael Jackson, anche senza conoscerlo, ricordo che alla radio, in televisione impazzivano per questi 5 ragazzi, era anche il periodo più bello che passai con i miei genitori, ricordo che mio padre fu invitato ad una festa in cui i Jackson 5 erano presenti.



*flashback*

Entrai mano nella mano con mamma e papà in una casa enorme, era enorme e ben arredata.

You Are Not Alone\\ Michael JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora