21/ -Who i am?- -I don't know-

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Passarono ormai giorni in cui si celebrarono i funerali di mio fratello, mi sentivo vuota e Michael mi era stato vicino, senza mollarmi un secondo, ma io mi sentivo e mi sento tutt'ora privata, non per colpa di Michael spieghiamoci, lo amo come il primo giorno, ma mi sentivo imprigionata, non sapevo chi ero, cosa volevo dalla vita, chi volevo essere.

Le giornate erano tutte identiche: colazione, musica, Los Angeles, pranzo, tv, cena, musica e via a dormire, ogni giorno la stessa storiella.

Michael fermò il tour per stare con me anche senza la mia approvazione, si volevo ovviamente passare ogni secondo delle mie giornate con lui, ma non volevo e non dovevo privarlo del suo lavoro, della sua passione, della sua vita.

Mi sentivo sempre più in colpa, ad ogni tentativo di proseguire il tour da parte di Simon si chiudeva in camera ed usciva dopo più di mezz'ora dicendomi che andava tutto bene, anche se leggevo nei suoi occhi il contrario, gli occhi parlano ed i suoi mi dicevano che per colpa mia non poteva realizzare il suo più grande sogno, il sogno di una vita.

Non dormiva la notte per coccolarmi per farmi addormentare, senza di lui non ce l'avrei mai fatta.

Ma ora avevo bisogno di ritrovare me stessa, avere delle risposte alle mie domande, volevo avere un lavoro dignitoso, rimboccarmi le maniche e sudare, come ha fatto Michael.

Non volevo essere mantenuta, avevo 19 quasi 20 anni, ed era arrivato il momento di mettere in pratica tutto quello che avevo imparato in questi vent'anni.

Il desiderio di andarmene da tutto era sempre fisso nella mia testa, lasciando a Los Angeles la vecchia me, e ricostruirne una da un'altra parte: in Inghilterra.

Ormai quest'idea girava nella mia mente da mesi e non avevo il coraggio di dirla ne a Michael ne a Christoper, non volevo farli soffrire a causa mia, ma se non lo facevo adesso poi era troppo tardi.

"Hei" mi feci coraggio ad andare da loro ed iniziare io mio discorso progettato in varie notti in bianco. "Allora vi devo dire una cosa, non so come la prenderete ma ho bisogno del vostro appoggio" mi fermai cercando gli occhi di Michael che subito si avvicinò a me abbracciandomi con un braccio i fianchi.

"Hai una faccia, che è successo?" disse mio fratello alzandosi dal divano su cui era seduto mettendosi difronte a me; i suoi occhi rendevano il tutto ancora più difficile. Erano freddi, azzurri e freddi, persi.

"Io.. Voglio andarmene, non ce la faccio più a stare qui, voglio scoprire la vera me, trovarmi un lavoro, ma in un altro stato, qui ho troppi ricordi sia positivi che negativi, ma piú negativi , non voglio che mi seguiate, ho bisogno di stare nel mio, sembrerò una stronza del cazzo, ma adesso è quello di cui ho bisogno" continuai con un tono di voce mischiato tra paura e decisione, entrambi spalancarono gli occhi increduli dalla mia improvvisa decisione e subito dopo Michael abbassò lo sguardo, faceva male vederli stare così male per me, ma non sapevo che altro fare, in quel momento sembrava l'unica via di fuga da questo mondo che probabilmente mi odiava.

"Sai vero quello che hai detto? Sei consapevole di quello che stai progettando?" Chiese Christoper guardandomi negli occhi con una voce tremante forse sperando che negassi l'evidente, sperando che era uno dei miei soliti capricci a cui non ero cosciente delle mie idee, ma con un nodo in gola devo dire che non era così: volevo andarmene, e ci avevo pensato, moltissime volte, fino alla nausea e non avevo mai fatto ripensamenti.

"Si chris, so perfettamente quello che sto dicendo, ma ciò non vuol dire che non m'importa di voi, ci ho riflettuto, tantissime volte, ho pensato a voi, e mi sembra l'unica soluzione per me in questo momento" confessai aspettando una reazione da parte di Michael che stava con il capo abbassato, sguardo perso nel nulla a riflettere.

"Io-io non so che dire, non posso negare che non voglio che te ne vada, voglio averti qui, con me, è un territorio inesplorato e se ritieni che è la scelta giusta non te la impedirò, ma non lasciarci" disse dopo qualche minuto di silenzio utilizzando anche una metafora, non sapevo nemmeno io cosa aspettarmi, che reazione avrebbe avuto, ma ero certa che avrebbe fatto di tutto pur vedermi sorridere e ciò mi faceva sentire ancora più in colpa, più male che trafiggeva il mio torace e delle lacrime che mi rigavano il viso.





ECCOCI QUI CON UN NUOVO CAPITOLO, COME NEL PICCOLO AVVISO PUBBLICATO POCO FA IN QUESTA PARTE DELLA STORIA TUTTO CAMBIA, ALYCE CAMBIA E SE NE VUOLE ANDARE IN INGHILTERRA PER SCOPRIRE CHI È VERAMENTE, PER TROVARSI UN LAVORO RIMBOCCANDOSI LE MANICHE SCOPRENDO ANCORA DI PIÙ SE STESSA DOPO LA TRAGEDIA DI SUO FRATELLO E DEI VARI EPISODI DEL SUO PASSATO.. SECONDO ME PUR ESSENDO CORTO È MOLTO MOLTO RICCO..

VOLEVO TRANQUILLIZZARVI SULLA SUA RELAZIONE CON MICHAEL, MA SCOPRIRETE TUTTO CONTINUANDO LA STORIA.. COMMENTATE E VOTATE SE LA STORIA VI È PIACIUTA, FATEMI SAPERE NEI COMMENTI (FRASE TIPICA DEGLI YOUTUBERS xD) COME SECONDO VOI CONTINUA LA STORIA O COSA SUCCEDERÀ NEL PROSSIMO CAPITOLO.. UN BACIO❤️

You Are Not Alone\\ Michael JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora