14*\ Our Remembers

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La sera fece subito il suo arrivo, il tempo volava, ed il giorno della partenza di Michael si avvicinava sempre di più accompagnato da una nube di tristezza.

Non riuscivo ad immaginare come trascorrere questo mese, senza nemmeno un bacio o una carezza da parte di Michael, che sarebbe stato dall'altra parte del mondo, il tempo non era molto, ma scorrerà lentamente. Un giorno senza di lui era una trappola, mi mancava anche dopo due ore dalla  sua assenza, ma un mese, un mese! Non riuscivo a vedere questo mese, a progettare, nulla.

Sentii improvvisamente delle mani coprirmi gli occhi impedendomi la vista.

"Michael.. Che stai escogitando?" Chiesi facendo una risatina.

"Mmm.. Sta tranquilla, tra poco vedrai" rispose facendomi da guida, probabilmente verso la mia stanza o la sua.

"Pronta?" Disse dopo una manciata di minuti.

"Si" risposi e le sue mani si scollarono dai miei occhi, lasciando posto ad una serie di immagini, le nostre immagini, tutti gli scatti che facemmo insieme incorniciati per orizzontale.

"Michael, è stupendo" dissi baciandolo.

"Ogni volta che ti mancherò guardalo così starò con te in questa mia assenza" rispose ricambiando il bacio.

"Allora lo consumerò talmente tante le volte che lo guarderò" dissi con una piccola risata per sdrammatizzare la situazione, anche se avrei preferito piangere, cadere in un fiume di lacrime, di felicità mischiata con la tristezza.

"Hey, non sarà molto tempo, ci sentiremo, forse la sera dopo i concerti, ma ci sentiremo" disse notanto la mia assenza.

"Lo so, sono felicissima per te, non voglio essere triste Mike" risposi accennando un sorriso, il più vero che io abbia mai fatto.

"Nemmeno io, vedrai che andrà tutto bene" concluse baciandomi l'inizio delle labbra, che a quel tocco socchiusi gli occhi per godermi quel momento, pieno d'amore, tristezza ma anche di molta felicità.





***

Ci addormentammo abbracciati, finché la voce di Chris ci svegliò, annunciando che la cena era a tavola, Michael a quel suono spalancò gli occhi che subito dopo incrociarono i miei, già da qualche minuto lo stavo guardando, guardai le sue labbra fini, i suoi capelli ricci che gli cadevano dolcemente sulla fronte, sentivo il suo respiro, il suo cuore battere, un battito calmo e Pacifico, come lui, calmo e Pacifico, tum-Tum... Tum-tum...

Scendemmo le scale dirigendoci in cucina dove trovammo i miei fratelli seduti l'uno di fianco all'altro che avevano già iniziato a mangiare il tacchino preparato da Chris.

"Io stasera esco con degli amici" disse dopo un po' di tempo Mayron, intanto anche io e Michael ci eravamo seduti a mangiare.

A quelle parole il mio stomaco si attorcigliò provocando un dolore lancinante, avrebbe bevuto, rovinandosi ancora, riducendosi come l'ultima volta, la forchetta mi cadde sonoramente sul piatto ed il mio sguardo si alzò incrociando i suoi occhi.

"Cosa?" Dissi fingendo di aver capito male, ma sapevo benissimo ciò che disse.

"Esco questa sera, non preoccuparti sorellina, ti prometto che starò attento, non berrò, promesso" rispose facendomi un caloroso sorriso, notava la mia tensione, la mia paura, la mia preoccupazione, ma aveva 24 anni, quasi 25 e sicuramente non si farà vietare dalla sua 'sorellina' di passare del tempo con gli amici, in un locale, musica alta, ragazze, alcol.

You Are Not Alone\\ Michael JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora