Capitolo 32

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Cri's Pov

Ormai erano due ore che aspettavamo che qualcuno ci dicesse come stesse Carmen, ma nessuno si degnava di farlo. Era straziante quell'attesa.

Avevo avvisato i miei genitori, e mi avevano assicurato che sarebbero arrivati il prima possibile, e infatti dopo 20 minuti erano arrivati.

"Erik, mi dispiace tanto, ma come è successo?"

Chiese mio padre al padre di Lux. Erik spiegò tutto a mio padre che immediatamente posò lo sguardo su Francesco e Lux, e poi subito dopo su Simone. Sapevo che mio padre era arrabbiato con quel uomo, come tutti in quella stanza.

Oltre i miei genitori, erano arrivati anche Karen e Darly, i genitori di Michael.

"Michael, tesoro.."

"Mamma, papà cosa ci fate qui?!"

"Calum ci ha chiamato dopo poco che siete arrivati qui. Non conosciamo i genitori di Lux è vero, ma abbiamo pensato che fosse comunque necessario essere qui con voi. Dov'è lei?"

"Buonasera signora Clifford, Lux è uscita a prendere una boccata d'aria con Ahston."

Dissi avvicinandomi al mio amico e ai suoi genitori. Loro annuirono e si andarono a sedere vicino gli altri.

Lux's Pov

Stavamo camminando avanti e indietro ormai da mezz'ora, stavo consumando l'asfalto sotto i miei piedi. Ma ero agitata troppo. Perché non venivamo a dirci qualcosa?

Ashton se ne accorse e mi fermò mettendo la sua mano attorno al mio braccio.

"Lux smettila, tra un po' sprofondi nel sottosuolo. Andrà tutto bene, tua mamma è una donna forte. E ha voglia di crescere la sua bimba, e vedere te il giorno del tuo diploma, vedere il giorno del tuo matrimonio, vedere i suoi nipoti, e vuole vedere Francesco fare carriera e compiere anche lui il grande passo."

Ashton si che sapeva come farti stare bene, anche se per poco tempo.

"Grazie Ashton, non so cosa farei senza di te e tutti gli altri. Sarei crollata, se non avessi avuto voi al mio fianco."

Dissi abbracciandolo forte.

"Non mi devi ringraziare, siamo amici. Ora torniamo dentro? Se no Michael è capace di chiamare la CIA e l'FBI, pensando che siamo persi per il cortile dell'ospedale."

Disse facendomi ridere di gusto. Annuì e lo presi sotto braccio, entrammo dentro e un forte calore e un odore che hanno solo gli ospedali ci invasero.

Decidemmo di prendere l'ascensore, ero troppo stanca per fare le scale.

"Prima di raggiungere vogliamo prendere qualcosa da mangiare? Anche se non penso sia grande scelta in quelle macchinette."

Ora che ci pensavo, avevo fame. Così annuì e una volta usciti dall'ascensore ci incamminano verso esse.

Presi qualche brioche in più nel caso qualcuno avesse avuto fame, e tornammo dove erano gli altri.

Erano ancora tutti nella stessa posizione, o quasi, di come li avevo lasciati quando mi avevano costretto ad uscire.

-

Dopo un'ora finalmente uscì il medico, che poche ore prima aveva prelevato il sangue del mio ragazzo per donarlo a mia madre, e tutti ci alzammo andandogli incontro.

"Dottore, come sta mia madre?"

Lui aveva la faccia stanca, e si notava anche delle occhiaie che aveva.

When Something Great Began M.C. #Watty2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora