Capitolo 49

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Il matrimonio di Ashton e Bryana era finito, finalmente.

È stato stupendo su questo non ci sono dubbi, il cibo era era buonissimo, il ristorante molto elegante, ma cavolo è durato quasi ventiquattro ore.

A mio parere era più un sequestro di persone e il regalo di nozze, il riscatto.
Siamo nella mia auto, e Miriam si è addormentata appena ho messo in moto, e per non rischiare di fare lo stesso, ho acceso la radio.

Fortunatamente, abbiamo due giorni liberi, anche se domani abbiamo il volo che ci porterà a Toronto, dove avremo i prossimi concerti.

Controllai l'orario sul quadrante della mia auto e segnava le 3 del mattino, prenotare un ristorante più vicino era chiedere troppo.

Mancavano ancora quindici minuti per arrivare a casa, meno male che in giro a quell'ora non c'era molta gente.
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<<Amore siamo arrivati.>>

Poggiai la mano sulla spalla della mora, che dormiva ancora.

Lei mugugnò qualcosa che non riuscì a capire.

Quando notai che non aveva intenzione di scendere dall'auto con le proprie gambe, scesi e mi recai verso la porta di casa per aprirla e poi tornai dalla bella addormentata e la presi in braccio, madonna, ma quanto pesava?!

Richiusi con  il mio bellissimo e prezioso sedere, l'auto e mi incamminai verso casa nostra.

Ora arrivava la parte difficile. Salire le scale.

La prossima casa che comprerò, non andrà avere nemmeno mezza rampa di scale.

Arriviamo sani e salvi, tranne per qualche sbandata è gomitata nel muro, in camera da letto e inizio a togliere i tacchi neri e il butto per terra senza curarmene, e subito dopo cerco di sfilarle il vestito.

Quando finalmente ci sono riuscito, le metto addosso il lenzuolo blu e inizio a togliere la giacca nera che ho tenuto per tutto il giorno. Sfilai la camicia bianca, ancora con l'odore di talco che usa, sempre, mia madre, e subito dopo sfilai i pantaloni restando in boxer e raggiunsi la mia ragazza.

Le lasciai un bacio sulla guancia e mi addormentai in due secondi.
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<<Buongiorno Lukey.>>

Mi stavo stiracchiando, quando mi resi conto di non essere solo.

I miei genitori, i miei fratelli Jack e Ben insieme a Celeste, e tutti gli altri (Michael, Calum, Christina, Ashton e Bryana) stavano facendo colazione nella mia cucina.

<<Hemmings potresti mettere qualcosa addosso? Sai, non vorrei vomitare sul pavimento di casa tua, perché ti assicuro che la visione di te in mutande non è per niente una bella visione

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<<Hemmings potresti mettere qualcosa addosso? Sai, non vorrei vomitare sul pavimento di casa tua, perché ti assicuro che la visione di te in mutande non è per niente una bella visione.>>

"Sempre gentile, Clifford". Pensai.

<<Si può sapere cosa ci fate qui? Come siete entrati? E soprattutto perché state mangiando le mie ciambelle?>>

When Something Great Began M.C. #Watty2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora