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Quando varcammo la soglia, ci si parò davanti uno spettacolo a dir poco fantastico. Tutta l'aula era in subbuglio. C'erano aerei di carta che volavano, gli studenti ridevano e scherzavano, nessuno seduto al proprio posto, la lavagna era piena di scarabocchi e qualcuno si era anche azzardato ad accendere la musica. Anarchia Time?!

«È finita la scuola?» chiesi stupidamente io. Poi realizzai che il professore non c'era: dov'era finito? Mr. Perkins era uno di quegli insegnanti che non si ammalavano mai, che se c'era uno sciopero generale lui era l'unico a venire a scuola, e quindi era impossibile che fosse assente.

«Ehi Ash, che succede?» chiese Ska ad Ashley.

«Ciao Ska! Ci chiedevamo dove eravate finite. Perkins oggi sta male, è andato a casa dopo pranzo ma non so il perché. L'unica cosa di cui sono certa è che mi sto divertendo come una matta!». E si vedeva bene!

«Ma cos'ha Rose? È proprio sulle nuvole!» la sentii chiedere a Scarlett.

«Mah, indovina??». Indicò Warren accanto a me. Lui mi stava guardando, forse pensava che mi fossi fatta di qualche sostanza stupefacente. Non sapeva quanto c'era vicino...! Peccato che la sostanza fosse lui.

Molto stranamente non mi venne la voglia di unirmi ai miei compagni a fare casino in quel momento, preferii starmene seduta su un banco a riflettere sulla mia attuale situazione. E che di solito ero io la più casinista di tutti, quella che si metteva a ballare e gridare "Su le maniii, su le maniii, everybody everybody su le maniiii!" e a trasformare l'aula in una specie di cabaret ogni volta che avevamo un'ora senza professori.

Mi diressi in fondo all'aula, il posto più tranquillo, seguita a ruota da Warren. Raggiunsi un banco vuoto e mi ci sedetti sopra. Misi i piedi sopra la sedia e afferrai la cartella; ne estrassi una penna viola e il mio diario dei Tokidoki. Adoravo quei cosini carinissimi e li disegnavo ovunque, inoltre il loro creatore era italiano, proprio come me! Non potei fare a meno di scrivere sulla pagina del giorno "OGGI GIORNATA FANTASTICA!!! Meglio di così la vita non potrebbe andare!! :D :D" con faccine felici e cuoricini fluttuanti. Annotavo sempre quando succedeva qualcosa di interessante, per non dimenticare.

Sbirciai attraverso la cortina dei miei capelli, che avevo lasciato ricadere alla mia destra per nascondere il diario, e scorsi Warren guardare fuori dalla finestra con uno sguardo assorto. Era appoggiato al muro con le braccia incrociate. Guarda che roba! Quasi quasi gli faccio una foto. In effetti il mio cellulare avrebbe bisogno di un nuovo sfondo... Quello con lo Stregatto mi ha stufata, ormai, e Warren sarebbe il soggetto perfetto!

Il mio piano diabolico avrebbe anche potuto avere buon esito, se non fosse stato che lui si girò verso di me.

Mi affrettai a nascondere il diario in cartella. L'ultima cosa che volevo era che vedesse tutte le pagine che avevo riempito con il suo nome.

Mi spostai il ciuffo di capelli dietro l'orecchio e anch'io lo guardai. Appoggiai una mano sotto il mento mentre lui si avvicinava verso di me. Si accomodò sulla sedia del banco vicino, sedendosi al contrario.

«Era bello il panorama, fuori dalla finestra?» chiesi, scherzosamente.

«Preferisco questo». Si riferiva a me, ovviamente, perché non stava osservando altro. Sentii le mie guance diventare rosse, ma questa volta non abbassai lo sguardo. Ormai l'imbarazzo se ne era andato.

«Wow, grazie». Sorrisi. «Beh, inutile che faccia commenti su di te, lo sai come la penso».

«Uhm, a dire il vero... no. Anche se forse qualcosa ho capito».

Quasi mi arrabbiai. «Ma dai, è così evidente! Cioè, non per dire eh, ma tutte quelle volte che ci siamo parlati... ogni volta che mi guardi, divento rossa. E ti dico sempre che con te sto bene! Per te cosa significa??»

Frozen in Flames | COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora