34 - Attacchi d'arte (e di stile)

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«Che bello! Ma è fantastico sì, Scarlett! Sono davvero contenta che fra voi sia tutto così meraviglioso! E quand'è che vi siete baciati?»

«Eh eh eh, dopo!» ridacchiò la mia amica, furbetta. «Dopo aver mangiato siamo andati a casa sua e abbiamo guardato un film, di cui sinceramente non ricordo un fotogramma ma comunque... eravamo tutti accoccolati sul suo mega divano, e sai, una cosa tira l'altra... Mi ha attirata a sé e mi ha baciata, come se fosse un gesto del tutto spontaneo. Non mi ero neanche accorta che lo stava pensando!»

«Wow wow wow! Iiiihhh che cariiiiii!» squittii, tutta felice per lei.

«Guarda che la prossima in lista per il "cariiiii" sei tu con Warren, eh!»

«Eh beh ovvio! Ahahah!»

Mi venne in mente una cosa. «Che bello così dopo potremo fare finalmente un Di-A-Di-Emme-A-Ci-Emme-A! Un doppio appuntamento di migliori amiche con migliori amici! È sempre stato il mio sogno!» annunciai, raggiante, saltellando sul posto.

«A dire il vero ti sei impuntata con questa storia da quando hai guardato Diario di una nerd superstar quest'estate!» rise Scarlett, prendendomi in giro perché mi ossessionavo sempre su tutto. Avevo guardato tutte le stagioni in cosa, due settimane?

«Non importa, è comunque una cosa che voglio fare e sarà una figata!» Stavo già pregustando il momento.

In quel momento sentimmo una puzza improvvisa aleggiare nell'aria: guardammo in basso e vedemmo Pixel che era venuto là da noi e si stava strusciando sulle nostre gambe.

«Bleah che schifo ha scoreggiato ahahaha!!!» dissi io tappandomi il naso. Pixel mollava le puzze quando era contento, ma erano potentissime!

«Ahahah scappiamo!» gridò Scarlett ridendo a crepapelle, e ci demmo entrambe alla fuga.

Ancora ridacchianti, ci rifugiammo in corridoio.

«Ah, cos'è che volevi farmi vedere?» chiese Ska, prendendo boccate d'aria non contaminata.

«Ah sì» rimembrai, facendomi aria con la mano.

Aprii la porta della mia camera. Quando entrai, mi girai e vidi Scarlett pietrificata sulla soglia. Stava scrutando la stanza con orrore, o almeno così sembrava.

«Oddio Rose, ma che hai combinato?!» mi chiese sbigottita, incredula della visione a lei presentatasi. In effetti ormai Ska era abituata a vedere il mio habitat naturale simile ad una giungla. Anch'io sarei rimasta paralizzata se l'avessi vista perfettamente in ordine da un giorno all'altro.

«Eh eh, domenica ho fatto un repulisti generale della camera! Guarda? È irriconoscibile!»

«Vedo!» rise, ancora attonita. «Era questa la sorpresa?»

«Anche! Ma la migliore deve ancora venire». Mi avvicinai al computer. «L'ho fatto ieri, avevo l'ispirazione. Dimmi se ti piace.» Dalla scrivania presi il cartoncino formato A3 che avevo usato per farci il disegno. Come lo videro, gli occhi di Ska si illuminarono e la sua bocca si aprì in un gran sorriso.

«Noooooo!» esclamò entusiasta. «Hai disegnato me, te e Ash in versione Tokidoki?! Ma sono bellissimi!»

«Sì, mi sono divertita tanto a farli! Ho usato i pastelli a olio, come su quell'altro del Tokidoki cactus, però prima ovviamente ho fatto gli schizzi a matita! Sai che io non riesco a fare un disegno se prima non ci faccio un milione di righe per riferimento.»

«Sì ma questo è fantastico! Che bello! Ti prego me ne fai uno uguale per la mia camera?» mi supplicò.

«Ma non serve neanche che me lo chiedi! Guarda? L'ho già abbozzato!» Le mostrai l'altro cartoncino, ghignante.

Frozen in Flames | COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora