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Cos'avrei fatto lì, per un'altra ora senza il professore? Avremmo dovuto avere due ore di fila con Perkins, oggi. Due ore di Letteratura Inglese. E non avevo nessuna voglia di fare casino. Divertita, pensai che se Ashley fosse stata un'insegnante durante le sue lezioni non sarebbe volata una mosca. Ridacchiai.

Proprio in quel momento entrò in classe la vicepreside e tutti si alzarono in piedi. Warren rientrò appena in tempo, mantenendosi sulla soglia della porta.

«Allora ragazzi: il signor Perkins sta male, e probabilmente non potrà fare lezione per tutta la prossima settimana. Oggi le vostre lezioni finiscono prima: potete andare a casa!»

Appena pronunciò quelle parole, tutti gli studenti andarono in subbuglio, felici come non mai. Manco fosse l'ultimo giorno di scuola! pensai. Ma ovviamente anch'io ero molto felice!

Ci dirigemmo in massa verso l'uscita, con tutti gli studenti delle altre classi che si affacciavano alle finestre sorpresi, lamentandosi con "Ma uffa!" "Non è giusto!" "Anche noi vogliamo!".

Salutai Ashley, che si diresse da Chris e Joe, e salii in corriera, con Scarlett e Warren che mi seguivano.

«Ma tu non prendevi quell'altro autobus?» chiesi a lui.

«Oggi prendo questo» disse, e mi fece l'occhiolino.

Lo lasciai passare avanti, voltandomi verso Scarlett. «Ehm... Ska, ti dispiace se stavolta mi siedo vicino a Warren?». Ero sicura che mi avrebbe lasciato fare senza problemi.

Ammiccò. «Sono profondamente offesa».

«Grazie amica, ti devo un favore». Le feci un gran sorriso.

«Ma quale favore! Adesso sbrigati, il tuo ragazzo ti sta aspettando!»

«Ma cosa dici! Non è il mio...». Non mi lasciò finire e mi spinse nel corridoio dell'autobus.

Mi accomodai sul posto che Warren mi aveva riservato.

Gli sorrisi: «Ciao».

«Ciao, da quanto tempo che non ci vediamo!» scherzò.

Presi una mentina dalla tasca anteriore del mio zaino e me la appoggiai sulla lingua.

«Vuoi?». Allungai il pacchetto in direzione del ragazzo.

«A cosa sono?»

«Menta». Ne prese una. «Sono molto rinfrescanti» aggiunsi.

La osservò. «Un po' piccole, ma grazie». Se la mise in bocca.

Dopo un po' esclamò: «Cavolo, altro che rinfrescanti! Queste sì che sono davvero potenti! Ho la bocca congelata!». Mi sfilò la scatoletta di mano e la osservò. «È con queste che ti droghi, di solito?»

Gli mollai una sberla sulla spalla scherzosamente. «Spiritoso! Te l'hanno mai detto che sei scemo?»

«Adesso sì». Ridemmo e lui mi restituì il pacchetto di mentine. Ero ancora un po' sorpresa dalla confidenza che avevamo acquisito nel giro di pochi giorni. Ero così felice!

«Comunque ho notato che oggi hai parlato meno.» disse lui, di punto in bianco. «Sei stata abbastanza tranquilla mentre facevi i tuoi discorsi, non ti sei lasciata prendere dall'entusiasmo. Dev'essere stato un lavoro molto duro, per te». Ridacchiò.

«Sì, mi sono impegnata davvero tanto!»

«Apprezzo lo sforzo». Mi sorrise sincero, e io ricambiai il sorriso.

Per il resto del viaggio non parlammo molto, ero impegnata a leggere gli sms isterici di Scarlett, che si era seduta in fondo.

      Eh no Rose, adesso esageri però!!!

Aprii la tastiera del cellulare.

      Ma che ho fatto?

le chiesi, confusa.

      Dopo ti spiego! Aspettati una bella predica muahahaha >:D

Ci stavo capendo sempre meno.

      "Dopo" quando???

E lei mi rispose:

      Eh, dopo ah! Beh ti devo dire una cosa

Misi da parte la sua pazzia e appoggiai la testa sullo schienale del sedile. Ero pronta al peggio.

Frozen in Flames | COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora