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Allora era stato sincero!

Appena entrai a casa di Joe, che andò subito in camera sua a cambiarsi, c'erano Warren e Scarlett che ci attendevano in entrata. Warren come mi vide sgranò gli occhi e diventò tutto rosso, cosa che non gli avevo mai visto fare. Scarlett mi fece i complimenti, parlando anche per Warren, che al momento non ne era in grado (lol). «Che bella vèz!! Sei strafiga stasera! Ah, Amber morirà d'invidia, te lo dico io!»

Anche loro si erano cambiati: Warren aveva indossato una camicia nera aderente e un paio di jeans neri stranamente integri (non strappati come li aveva di solito), ma per non tradire proprio del tutto il suo stile da ragazzaccio aveva appeso una catenella ai jeans. Che figo mamma mia... Sarebbe stata un'impresa non saltargli addosso, quella sera. E da come mi stava guardando, capii che anche lui stava pensando la stessa cosa. Ci scambiammo un'occhiata e ad entrambi scappò una risatina. Scarlett invece aveva un vestitino nero aderente, tutto luccicante, che metteva in bella mostra il suo sedere perfetto. Era senza calze, ai piedi aveva dei tacchi blu col plateau e aveva i capelli sciolti. «Ma sei tu quella bellissima, Scarlett! Stai vicino a Joe prima che qualcuno ti si avvinghi addosso! Guarda che culo che ti fa questo vestito!» Ci mettemmo a ridere e scherzare e a fare battute, da vere amiche.

Pochi minuti dopo arrivò anche Ashley, la quale ovviamente sarebbe stata la nostra DJ per la serata. Non ci salutò neanche, andò in salotto sotto i nostri sguardi allibiti, buttò la borsa sul divano e sbuffando chiese: «Ok dov'è la mia consolle?»

Noi quattro ci guardammo in faccia uno ad uno, chiedendoci come mai Ashley fosse così scazzata.

Parlò Scarlett. «Ehm.... "ciao", magari??»

Ash la guardò come dire "Ma che cacchio vuoi?" e rispose: «Senti non sono dell'umore giusto ok? Meglio che mi sistemi subito le attrezzature prima che cambi idea e me ne vada».

«Senti ma... cos'hai??» le chiesi io, interdetta.

«Mio padre si è incazzato perché ho preso quattro in Chimica» disse, buttandola lì così.

Scarlett però non ci cascò e la rimproverò. «Non raccontare balle, Ashley.»

Ash la incenerì con lo sguardo.

Joe le mise una mano sulle spalle. «Ashley.» le disse. «Primo: non voglio che tu stia qui se proprio ti dà così fastidio. Secondo: un po' di rispetto non fa mai male a nessuno».

Lei ci guardò uno ad uno. La sua espressione cambiò, sembrava triste. Sospirò. «Hai ragione Joe, scusami. Chiedo scusa a tutti». Ci sorrise. «Non volevo essere così antipatica. È solo che...» Fece un lungo respiro, come per calmarsi.

Ska però sapeva quello che diceva. «Gli amici servono anche come sostegno morale, ricordatelo.»

Ashley a quel punto si decise ad aprirsi con noi. «E va bene. Ho di nuovo litigato con mio padre» sentenziò.

Oh no, quello era un argomento delicato. Suo padre, dotato del super udito, sapeva riconoscere subito se un musicista o un cantante avevano talento. E capiva al volo le tendenze di mercato del momento, anzi spesso le anticipava. Era per questo che era un così bravo e rinomato discografico. Ashley però si rifiutava di seguire le mode commerciali, lei voleva rimanere fedele al suo stile, e spesso e volentieri si scontrava con suo padre su questo fronte, il quale invece voleva che sua figlia si conformasse alla massa per vendere di più. Ash non ne parlava spesso, ma sapevamo tutti che ci soffriva molto.

«Non credo di essere dell'umore giusto per suonare, stasera» disse, sconsolata.

Mi avvicinai a lei e la abbracciai. «Ehi Ash, non dire così, ricordati che qui nessuno ti giudica, ok? E poi lo sai benissimo, noi amiamo la tua musica! Vedrai che ti sentirai meglio. Senza di te la festa non si fa!»

Frozen in Flames | COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora