Buonanotte, Principessa!

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"Cosa sei venuta a fare qua?" dissi cercando di attirare l'attenzione di entrambi. Andrew fu il primo a voltarsi e poi anche gli occhi della ragazza di puntarono su di me.

Andrew si avvicinò a me. "Cercava una piccola fatina dai lunghi capelli biondi" mi disse sorridendo.

Lo guardai negli occhi azzurri e contra cambiai il sorriso. "Mi sa che hai sbagliato posto allora" dissi rivolta alla rossa "Benvenuta nella tana del diavolo".

Andrew mi lanciò uno sguardo di disapprovazione e poi rivolgendosi alla ragazza le disse "Scherza. Le piace intimorire le persone".

La ragazza continuava a stare in silenzio e così dovetti ripetere la mia domanda "Quindi? Che sei venuta a fare qua?". Punto i suoi occhi color nocciola su di me, dopo essersi soffermata a lungo a guardare Andrew.

"Ti ho seguita. Volevo ringraziarti per prima" Andrew si voltò verso di me e alzò le sopracciglia in cerca di una spiegazione, ma invece di rispondergli mi limitai a scrollare le spalle.

La ragazza dai capelli rossi vedendo che non rispondevo continuò a parlare "Io mi chiamo Sky" mi porse la mano per presentarsi. Ma io rimasi senza muovere un muscolo, così Andrew si fece avanti e gliela strinse per presentarsi a sua volta. "Io sono Andrew e lei è Maia".

Rimasero qualche secondo con le mani strette a guardarsi, quando il mio istinto mi disse di interrompere quel momento di insulso romanticismo da film. Mi avvicinai ad Andrew e fissai la ragazza di fronte a me. Lasciò andare la mano di Andrew e si mise a sorridere evidentemente imbarazzata.

"Bene, accetto i tuoi ringraziamenti. Adesso sei libera di andartene" le dissi prima di salire le scale del Covo, sperando che Andrew mi seguisse. Ma non fu lui a raggiungermi.

"Aspetta!" la voce di Sky riecheggiò "Posso fare qualcosa per ringraziarti?".

Mi voltai verso la rossa che mi guardava con gli occhi spalancati. "Avrei fame" sparai che capisse cosa intendevo, in fondo perché non approfittarne.

"Perché non andiamo a mangiare un panino o una pizza? Offro io" le ultime due parole mi convinsero senza il bisogno di pensarci.

Scendemmo le scale e ci dirigemmo in un locale lì vicino. Con noi si era unito anche Andrew, infatti Sky aveva insistito perché venisse anche lui. Scegliemmo un tavolo abbastanza in disparte e ordinammo tre panini, patatine e bibite.

Tutta la sera Sky ci sommerse di domande. "Quindi voi vivete lì? Sembra un posto molto inquietante" non aveva tutti i torti, alcuni luoghi del Bronx erano più malmessi di altri e il mio era uno di quelli.

Andrew rispondeva al posto mio a quasi tutte le domande. Ma a quella volli darle io una risposta. "Si noi viviamo lì. Ma non è un posto per tutti. Soprattutto per le figlie di papà".

Sky non mi stava particolarmente simpatica, le persone come lei, che avevano tutto ciò che non potevo avere, mi facevano provare una gelosia che non sopportavo, ed era per questo che preferivo frequentare chi veniva dai bassi fondi come me.

"Ti sei fatta un'idea sbagliata su di me, Maia. Sono così lontana dalla fantasia che ti sei creata" si mise a ridere, ma io rimasi seria continuando a magiare. "Non sono una figlia di papà. Ho capito perché pensi che lo sia. Ma per entrare alla Juilliard ho una borsa di studio. Lavoro durante i weekend per aiutare i miei economicamente. Quindi la mia realtà non è affatto come pensi che sia."

Mi pulì dalle salse del panino e poi la guardai ma non dissi niente. Ammettere di aver sbagliato non era da me. Andrew si intromise nella conversazione "Cosa studi principalmente alla Juilliard?".

Sky sorrise per quella domanda inaspettata "Canto e danza. Sono le mie più grandi passioni" Andrew fece un sorriso forzato, sapevo che non credeva nel diventare famosi grazie alle arti. Ed era per quello che non era a conoscenza del mio più grande sogno.

Quando tutti terminammo di mangiare, Sky andò a pagare il conto e poi ci fermammo un attimo fuori dal locale. La serata era fresca, c'era un leggero venticello e il cielo era limpido. "Dove abiti di preciso?" chiesi rivolta a Sky.

"In un condominio ad Harlem. Per arrivare fin lì devo prendere la metro" si guardò il polso e controllo l'orario nel suo orologio "Ce ne dovrebbe essere uno tra poco, se non ricordo male".

Per arrivare fino ad Harlem con la metro ci volevano circa quaranta minuti, ma essendo tardi non potevo lasciarla andare da sola. "Tu torna al Covo, accompagno Sky e ti raggiungo" dissi rivolta ad Andrew.

"Non credo proprio. Accompagno io Sky. Non voglio che giri a quest'ora da sola". Per quanto Andrew volesse essere protettivo nei miei confronti sapeva che quando mi mettevo in testa qualcosa nessuno mi avrebbe fermata. E così dopo avermi fatto tutte le raccomandazioni, io e Sky ci ritrovavamo nella metro aspettando di arrivare a destinazione.

"I miei saranno morti di paura. Li ho avvertiti che stavo rientrando e ti ringraziano per avermi accompagnata" feci un segno di assenso con la testa e continuai a leggere un libro che mi aveva prestato Sky: Io prima di te di JoJo Moyes. Non ne avevo mai sentito parlare. Anche se pensandoci bene le persone con cui chiacchieravo di più non si intendevano di libri.

"Ti piace vero? Io lo trovo grandioso" Sky si voltò verso di me, io distolsi gli occhi dal libro e mi voltai a guardarla.

"Si, per essere un romanzo d'amore non è male" sorrisi e poi continuai a leggere.

"Infatti non sembri una persona a cui possano piacere queste cose" feci un verso per farle capire che ero d'accordo.

Dopo più di quaranta minuti, perché la metro aveva fatto ritardo arrivammo a destinazione. Accompagnai Sky fino a casa sua. "Grazie per la cena. Tieni questo è tuo" le porsi il libro.

"No tienilo, mi fa piacere se lo leggi" senza farmelo ripetere due volte tenni il libro. Dovevo assolutamente sapere cosa succedeva tra Will e Clark. "Io adesso vado. Ci si vede" feci un cenno di saluto e mi voltai per andarmene.

"Maia, aspetta" mi girai verso Sky. "Magari potremmo uscire qualche volta e diventare amiche" mi misi a ridere per quell'idea assurda.

"Noi due amiche? Non credo. La mia vita è troppo incasinata per farci stare della normalità. Scappa finché sei in tempo".

Ma Sky non voleva darmela vinta. "Scappare?! Senti non mi importa di come sia la tua vita. So che sei una brava persona e che potrei imparare molto da te. E poi, prima o poi, mi dovrai raccontare se il libro ti è piaciuto" mi sorrise e io non potei fare a meno di contraccambiare. Mi voltai per andarmene "Buonanotte Sky" le dissi prima di essere troppo lontana. "Buonanotte Maia" mi rispose prima di oltrepassare la porta di casa.

Quando arrivai al Covo era passata da poco la mezzanotte. Andrew era ancora sveglio. Guardava il cielo colmo di stelle che brillavano nel buio. Andai da dietro e lo abbracciai. Aveva quattro anni più di me, avrebbe compiuto vent'anni tra poco. Sapevo pochissimo del suo passato, perché tendeva a chiudersi in sè stesso quando gli chiedevo qualcosa di lui. Si voltò a guardarmi.

"Ti aspettavo" mi sussurrò in un orecchio.

"Grazie. Non c'è cosa più bella di stare abbracciata a te durante una notte così magnifica" continuava a stringermi di più. "Sky ti trova carino. Ma penso che carino non sia abbastanza" gli dissi e vidi che sul suo bel volto spuntava un sorriso.

"Anche lei non è niente male" mi rispose ridendo.

"Tutto qui? Non dirmi che ti piace...". Andrew mi guardo e poi scosse la testa.

"Ma cosa ti passa per la testa? Certo che no" rispose come se la domanda che gli avevo appena fatto fosse ridicola.

"Sicuro?" continuai cercando di capire se era serio oppure no. Alzò lo sguardo verso la luna. "Forse..." sospirò. Mi prese la mani e andammo a dormire. Era stata una lunga giornata ed non c'era niente di meglio per completarla che addormentarmi ascoltando i battiti del suo cuore. "Buonanotte Principessa" mi disse prima che entrambi crollassimo in un sonno profondo.

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Sedicenne Ribelle _ Sabrina Carpenter/Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora