Non Si Gioca Con Il Fuoco

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La paura non era per me. Allora perché non riuscivo ad aprire una semplice porta di legno? Feci un respiro profondo e abbassai la maniglia. Presi coraggio ed entrai nella stanza. La professoressa Harris non si accorse della mia presenza. Al contrario di Cameron che rimase a fissarmi per un po' prima di parlare.

"Che ci fai tu qua?" stavo per rispondergli. Ma proprio in quel momento la Harris si accorse di me e rispose lei al posto mio.

"Cameron lei è la tua nuova partner." Si voltò verso di me "Muoviti a prepararti non dobbiamo perdere tempo".

In realtà non mi dovevo preparare perché non sapendo di queste prove non mi ero portata un cambio. Quel giorno avrei dovuto ballare con i jeans, ma tanto c'ero abituata.

"Io sono pronta" dissi continuando a fissare gli occhi verdi di Cameron.

"Io non ballerò con lei. Te lo puoi scordare. Rovinerà la mia reputazione sia come ballerino che per tutto il resto"

"Ascoltami bene. Lei è l'unico modo che hai per vincere. Ho visto come balla. È l'unica soluzione. Oppure vuoi andare da tua padre e dirgli che hai fallito? A te la scelta" Cameron andò a sedersi in un angolo della stanza. Mise la testa fra le gambe. Volevo dimostrargli a tutti i costi che si sbagliava su di me, perché la sua opinione, per quanto mi constasse ammetterlo, era l'unica oltre quella di Andrew e Sky che mi importava davvero. Andai verso lo stereo. Misi una canzone e inizia a ballare, ero lì per quello dopotutto. Il mio corpo si muoveva da solo come trasportato dalla musica ed era una sensazione bellissima. Quando la canzone finì cercai di prendere fiato. Certo che mi stancavo facilmente. Appena alzai lo sguardo vidi che gli occhi verdi di Cameron erano posati su di me. Alzai un sopracciglio e lui fece un mezzo sorriso. Avevo decisamente attirato la sua attenzione. La tensione tra di noi era diminuita. Riuscimmo anche a provare alcuni passi. Non eravamo diventati amici, ma tutti e due condividevamo un obiettivo comune e questo era già abbastanza. Per il momento. Quando le prove finirono, non sentivo più le gambe e l'idea di dover arrivare fino al Bronx non mi entusiasmava particolarmente. Ma non avevo scelta e così inizia a camminare verso la metropolitana. A un certo punto una Porsche si fermo accanto al marciapiede dove camminavo io. Il finestrino si abbassò e vidi Cameron che mi sorrise e si mise a ridere.

"Vuoi un passaggio, Hart?" Mi chiese sorridendo.

"Come? Pensavo che non ti volessi far vedere con me. Sai per il fatto della tua reputazione".

"Lo vuoi si o no? Perché se non sali subito potrei cambiare idea!" Non  avrei mai rifiutato un passaggio in quel momento. Aprì lo sportello dell'auto e salì. Cameron sfrecciava veloce per le strade di New York
Rimanemmo zitti per la maggior parte del viaggio. Ogni tanto ci lanciavamo sguardi furtivi o lui mi chiedeva indicazioni su dove girare.

"Questo silenzio è assordante"

"Non sei abituato al silenzio? Allo stare da solo?" Gli risposi sarcastica.

"La mia vita è abituata così tanto al silenzio che è diventato assordante ormai ..." mi rispose lui serio.

"Di cosa vuoi parlare?" Gli chiesi ridendo  di quella conversazione così assurda.

"Non lo so.  Potresti presentarti. Di te so solo il nome. Per quanto ne so potresti essere una serial killer che in questo momento è seduta affianco a me, nella mia Porsche, e sta solo aspettando quando farmi fuori". Questo ragazzo era veramente stano. Mi chiedevo se prima di parlare ragionasse almeno un po' su quello che stava per dire o dicesse semplicemente la prima cosa che gli passava per la mente.

"Non mi piace presentarmi. Le presentazioni sono per le persone importanti ed io non lo sono". Mi guardò e il colore dei suoi occhi era diventato ancora più limpido. "Siamo arrivati"dissi felice che quel viaggio fosse terminato.

"Qui? Sei sicura?" Cameron guardava disgustato fuori dal finestrino.

"Si. Non tutti si possono permettere una villa di lusso. In più casa mia è qui vicino ma vado a piedi. Non ti conviene passare in questi vicoletti se non vuoi vedere la tua cara Porsche in fiamme". Cameron rise, ma poi notò la mia espressione seria e capì che non scherzavo. "Grazie del passaggio!" Lo salutai con un cenno della testa e lui fece lo stesso. Vidi lui e la sua macchina andare via e mi incamminai verso il Covo. Tutti i pensieri razionali sullo stare lontana da lui erano andati in fiamme. Forse aveva ragione lui a considerarsi come il fuoco. Ed io non ero più sicura che non mi sarei bruciata.

"Maya" Sky e Andrew erano nel Covo e di sicuro non si aspettava che io arrivassi. Ma almeno non era così imbarazzante come sembrava. A parte il fatto che se io non fossi arrivata ad interrompere il momento sarebbero andati oltre i semplici baci.

"Scusate il disturbo. Ma potete trovare un altro posto dove rimanere soli?" Gli dissi io salutandoli con la mano.

"Sei la benvenuta a me non dispiace" mi rispose Andrew. Sky gli diede una spinta e poi ci mettemmo a ridere tutti e tre.

"Non pensavo che l'avrei mai detto, ma siete carini insieme, fidanzatini!" gli dissi prendendoli in giro.

"Anche noi ti derideremo quando ti piacerà qualcuno. Poi andrò a picchiare questo tipo. Per mettere in chiaro le cose". Sapevo che Andrew era geloso nei miei confronti. Mi proteggeva come una sorella e io ero felice che la situazione fosse così.

"Pensavo che adesso pensassi solo a Sky". Dire questo mi infastidiva ancora. La mia era più di una gelosia per un amico. Avevo perso Andrew a causa sua. Ciò non riuscivo ancora a sopportarlo.

"Certo lei è la mia ragazza". Diede un bacio a Sky. "Ma tu sei ancora la persona più importante della mia vita". Gli sorrisi. Poi presi la collanina che mi aveva regalato lui per il mio compleanno e che da quel giorno non mi ero mai più tolta. In quel momento capì che non l'avevo perso. Ma aveva semplicemente iniziato a volere nella sua vita anche un'altra persona.

Quel giorno mi addormentai pensando a Sky, ad Andrew ed anche a lui e ai suoi occhi verdi.

-Di qualunque cosa le nostre anime siano fatte, la mia e la tua sono fatti della stessa cosa.- Emily Brontë

-Non importa quanto hai sofferto. Ti innamorerai di nuovo. Sarà più bello di prima. E farà più paura che mai.- Fabio Volo

Sedicenne Ribelle _ Sabrina Carpenter/Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora