Ho bisogno di te...

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Io e Sky diventammo amiche. Lei era simpatica e affidabile. Ed anche molto bella, con quei grandi occhi che ricordavano il cioccolato e quei suoi capelli rossi come il sangue. Era poco più alta di me e aveva un fisico stupendo. Ma a parte essere bella fuori, era una persona meravigliosa dentro. Così dolce da riuscire a farti sorridere con una parola. Non ero l'unica ad apprezzare la sua persona. Anche Andrew sembrava ipnotizzato da quella principessina dai capelli rossi. E per quanto cercassi di far finta di niente, la situazione mi rimaneva bloccata in gola. Ci vedemmo più volte dopo che lei finiva di studiare. Uscivamo a passeggiare per le strade del Bronx, che ormai non trovava più così spaventose come il primo giorno. Preparava qualcosa da mangiare per me ed Andrew. Molto spesso ci ritrovavamo nel Covo per pranzare tutti insieme. Tutto questo però solo quando aveva un po' di tempo libero, e ciò accadevamo di rado. Per la prima volta ebbi una vera amica, e dio solo sa quanto ne avevo bisogno. Parlavamo per ore, raccontando la nostra giornata o ricordando momenti imbarazzanti capitati a una delle due. Una sera Sky si fermò a cena nel Covo. Ed essendo da sole potemmo chiacchierare senza vergognarci di Andrew. Si capiva subito quanto la presenza del mio migliore amico mettesse in imbarazzo Sky. Dopo aver mangiato la pasta al sugo portata da Sky, ci sedemmo nella terrazza per parlare sotto le stelle. Era una notte tranquilla, c'era più caldo del solito, ma era sempre meglio del temporale che si era scatenato qualche giorno fa. 

"Sai oggi nella mia scuola è successo un vero dramma" disse Sky iniziando già a ridere.

 "Che Beautiful abbia inizio" risi più di lei prima di farla iniziare. Sapevo che quando Sky raccontava avvenimenti accaduti nella sua scuola, c'era sempre di mezzo una ragazza dai capelli biondi e dai soldi che crescevano sulle piante. 

"Devi sapere che Emma parteciperà a un Talent di canto e così è più nervosa del solito. Quando eravamo in mensa ha visto il suo ragazzo parlare con delle ragazze che stavano nel mio stesso tavolo. Così è arrivata sbottando sul fatto che lui stesse parlando con delle ragazze e che non le avesse preso niente per il pranzo. E così lui l'ha ignorata ed a continuato a chiedere delle cose a queste ragazze. Il punto è che non è finita qui" spalancai gli occhi per farle intuire la mia curiosità ed incitarla ad andare avanti. "Emma ha continuato a chiamarlo ed a insultarlo di fronte a tutti. Sai lui cosa ha fatto? Si è semplicemente girato da lei e le ha detto che avevano chiuso". 

Mi misi a ridere contenta del fatto che quell'oca dai capelli biondi avesse ricevuto ciò che meritava. "Mi immagino la sua faccia" le dissi alla fine e Sky provò ad imitarla. 

"Tu che hai fatto oggi? Vorrei poter avere il tuo tempo libero per fare quello che voglio" mi disse aspettandosi chissà quale avventura. 

"Niente di particolare. È stata una giornata particolarmente noiosa. Sono stata da mia madre".

 "Questo giorno lo segno sul calendario. È assurdo. Eppure ci conosciamo da un mese ormai" mi disse ridendo. Io intanto cercai di capire ciò che aveva appena detto. Alzai le sopracciglia e le chiesi di che stava parlando. "È la prima volta che nomini tua madre." 

Sospirai. Sky aveva ragione, il tabù sui miei genitori era appena crollato. 

" Perché non parli mai dei tuoi genitori?" mi chiese con qualche esitazione nella voce. 

"Perché non c'è niente da dire su di loro. Non vedo mio padre da sei anni. Mentre a mia madre basta sapere che sono viva. Passo a trovarla quando posso, ma di solito evito di andare in quella casa. Troppi ricordi. I miei genitori sono diversi dai tuoi Sky. Io li ho conosciuti e ho visto quanto ti vogliono bene e quanto ci tengono a te. Per i miei sono solo un ospite indesiderato." Sputai le ultime parole, più per farlo capire a me stessa che per dare una risposta a Sky.

 "Non ti manca tuo padre?" pronunciò la domanda in un sussurrò.

Un flashback mi portò indietro nel tempo. Sei anni prima. La mia stanza era buia e il pavimento freddo. Una pistola era poggiata a pochi centimetri da me. Il cuore continuava a battermi all'impazzata. Dovevo alzarmi e andare a vedere se la mamma stava bene. Ma non riuscivo a muovermi. La paura mi aveva paralizzata. Rimasi così per molto tempo. Coricata nel pavimento sporco della mia camera. A fissare un punto vuoto della stanza. Lacrime rigavano il mio viso ed era l'unico calore che sentivo. Tremavo e continuavo a piangere in silenzio. Quando nella mia mente comparvero delle immagini. I suoi occhi marroni puntati su di me. Le sue urla risuonavano nella mia testa. Teneva in mano la pistola. Con un solo movimento poteva premere il grilletto e il silenzio si sarebbe impossessato della mia mente. Dalla mia bocca iniziarono ad uscire delle grida che cercavano di scacciare quelle immagini. E poi senti il suo corpo caldo che mi portava via da quell'incubo.

Puntai i miei occhi su quelli di Sky. Mi chiedevo per quanto tempo era rimasta a fissarmi mentre una parte di me, ripercorreva i ricordi. La mia espressione sorridente si trasformo in estremamente serie.

 "Non provare mai più ad entrare nella mia testa. Mi hai capito bene?" Sky ingoiò la saliva e poi fece un cenno con la testa ma non disse niente. "È meglio se cambiamo argomento" continuai, cercando di calmarmi. "Che ne pensi di Andrew? Sai ho notato che quando lo guardi cerchi di divorarlo con lo sguardo" le dissi per far sciogliere il ghiaccio che si era appena creato.

 "Di che parli?" Sky scosse la testa "Andrew è solo un amico, niente di più. Non dico che non sia carino, ma quello lo penserebbe chiunque" mi disse arrossendo. 

"Non ci credo assolutamente. Sappi solo che anche lui ti trova carina. Ma stai attenta Andrew non è un principe azzurro e non credo cerchi neanche una relazione seria" cercai di farle capire come stavano le cose. 

"Credi davvero che io gli piaccia?" disse cercando una risposta positiva. 

"Non lo so di preciso. Però posso chiederglielo?" speravo che Sky si dimenticasse di Andrew e viceversa.

 "No, assolutamente. Non devi dire niente ad Andrew" disse tutto d'un fiato.

Dopo che accompagnai Sky a casa, decidemmo di rivederci il giorno dopo, infatti sarei andata a prenderla a scuola. Tornai nel Covo, mi guardai attorno per vedere se Andrew era già lì. Lo trovai appoggiato al muro, mi accovacciai vicino a lui. Mi strinse forte e mi diede un bacio sulla fronte. 

"Mi sei mancata, piccola! Sky ti ha allontanata da me" mi disse sorridendo.

 "Avrò sempre bisogno di te" gli presi la mano e gliela strinsi. 

"Ti parla mai di me?". 

"Non sai quanto. Tutto il tempo" gli risposi con una nota di sarcasmo. 

"Smettila di prendermi in giro ragazzina" mi diede una leggere spinta. 

"Ti sei innamorato?". 

"L'amore non esiste. Se lasci che i tuoi sentimenti vengano fuori. Ti ritroverai con il cuore spezzato". Mi voltai verso di lui. "Non permetterò a nessuno di farti del male". 

"Sai che dovrebbe essere il contrario?" rise. "Sai dove sarei disposta a rischiare per te" diventavo un'altra persona se si parlava del bene di Andrew.

 "Vedi di fare la brava. Non ci potrò essere sempre io a toglierti dai guai" mi abbracciò. 

"Lo so che ti piace proteggermi" guardai i suoi occhi e lui rimase a fissare i miei.

 "Certo. Ma quando non avrai più bisogno di me... andrò via" il mio sorriso si spense. 

"Io avrò sempre bisogno di te" dissi accoccolandomi a lui. 

- Sorridi anche se il tuo sorriso è triste, perché più triste di un sorriso triste c'è la tristezza di non saper sorridere.- Jim Morrison

- So che per qualche motivo, ogni passo che ho fatto da quando ho imparato a camminare, era un passo verso di te- I passi dell'amore

Sedicenne Ribelle _ Sabrina Carpenter/Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora