"Ieri sei rientrata tardi e non ti ho vista per tutta la sera."
Dice Amanda mentre esco dal bagno dopo una doccia.
"Pensavamo che ti fossi... Oh lasciamo perdere. Che hai fatto?"
"Ho gironzolato per l'ospedale."
"Da sola?"
"Da sola."
Silenzio.
"Perché lo chiedi?" Insisto.
"Oh niente... È che anche Adam mancava ieri."
"Ah ok"
"Posso darti un consiglio?" Chiede sedendosi sul letto e facendomi cenno di andarle vicino.
"Adam può essere un ragazzo molto affascinante. Ma non possiamo permetterci di innamorarci gli uni degli altri... Una coppia di 'pazzi' non ha speranze per il futuro. E da quanto ne so, lui ha un passato oscuro, molto più di quanto tu possa pensare."
"Sarebbe a dire?"
"Se vorrà, sarà lui a svelarti i suoi segreti."
"Ma Amanda... Siamo amiche..."
"Posso solo dirti che ha sofferto molto. E che ti conviene stargli lontana dal punto di vista dell'amore, per il resto comportati come vuoi."
Sentiamo un urlo provenire dai corridoi.
"Ragazze! Tornate immediatamente nella vostra stanza!" Raccomanda Karen, e Amanda obbedisce. Io invece mi avvicino al luogo da cui proveniva lo straziante rumore.
I medici della clinica stanno parlando animatamente e cercano di far ragionare una figura sconosciuta, non più in grado di proferire parola.
C'è un uomo, e picchia sul muro.
La sua esile presenza è sormontata da una scritta
'La fine è vicina.' Lo percepisco quasi come fosse un presagio.
Un rimbombare di sirene di ambulanze si fa improvvisamente sentire dalla strada, l'uomo collassa a terra, apparentemente senza motivo.
"Non è la prima volta che succede."
Mi giro di scatto.
La ragazza dai capelli verdi.
Le sue parole mi spaventano.
"Ha ingoiato qualche pillola, la sua pazzia ha fatto il resto."
"Tu come fai a saperlo?" Chiedo curiosa.
"Me l'hanno detto i miei amici. Loro sentono tutto, sanno tutto. Sanno anche di te e Adam. E non sono per niente contenti."
"I tuoi amici?"
"Si, non puoi vederli. Si nascondono. Dicono che i tempi non sono ancora maturi, non bisogna correre."
"Ma io..."
"Loro parlano solo con me, qui dentro non si sentono al sicuro."
"Puoi spiegarmi che gli succederà?" Chiedo indicando l'uomo sulla barella.
"Verrà trasportato in ospedale, dove probabilmente morirà. O forse è già morto." Dice queste parole con una freddezza agghiacciante, come se la morte fosse il fatto più normale al mondo, una parte fondamentale del ciclo vitale di un uomo.
"Chi è?"
"Il suo nome è Luke Walker. Separato, i suoi figli sono morti in un incendio appiccato da alcuni vandali del suo vecchio quartiere, o così si pensa. È caduto nel vortice della depressione dopo il divorzio, disoccupato,solo,abbandonato a se stesso. Era qui dentro da 9 mesi ormai."
"Mi dispiace così tanto..."
"Il suo nome era Luke Walker."
Indietreggio fino alla mia porta.
Non ho mai vissuto la morte in prima persona, non così da vicino.Ancora scossa, mi dirigo nella mensa con Amanda, ma mi siedo da sola. Ho bisogno di riflettere.
Cosa sarebbe successo se fossi stata io su quella barella? Se fossi stata io a scrivere quelle parole sul muro?
'La fine è vicina'"Hey schizzata" Adam poggia il suo vassoio davanti a me.
"Sei muta per caso?" È infastidito.
"Luke Walker." Dico soltanto.
"Oh... Era un brav'uomo. Lo conoscevi?"
"No."
"E allora perché ti struggi tanto?"
"Penso a cosa accadrebbe se morissi."
Adam fissa un punto vuoto dietro di me.
"Non sembrava neanche umano." Continuo.
"Penso che dovresti dimenticarlo. A te non accadrà proprio niente."
"Non mi fido."
"Di me ti puoi fidare..."
"Intendo di me stessa."
"Ti proteggerò. Non posso permetterlo un'altra volta." Sono confusa.
"Un'altra volta?"
"Lascia perdere..."
"No, spiegami."
"Ecco..." Veniamo interrotti da una voce familiare.
"Come molti di voi sapranno, questa mattina uno dei nostri pazienti ha tentato di lasciare l'ospedale. Non scappando, ma nel peggiore dei modi concepibili: ha tentato di porre fine alla sua vita, ingerendo delle pillole misteriose..."
"Dove le ha prese?" Chiede un uomo in sovrappeso alzandosi dalla sedia.
"Questo non è importante, Joe. In ogni caso, Luke è vivo. Gli hanno fatto una lavanda gastrica, ed ora sta fisicamente bene. Tornerà molto presto qui in clinica."
Tiro un sospiro di sollievo.