19.

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<Laney?> ripeto per l'ultima volta.
<Oh Cassie, che...che cosa succede?> mi osserva con quei suoi grandi occhi spiritati e i capelli corti verdi raccolti in due piccole treccine.
<È ciò che mi stavo chiedendo io. Va tutto bene?>
<Si>
<Sicura?>
<Si! Ti ho detto di sì già una volta, non capisco perché dovrei mentire! Si sono apposto!>
<Beh... Se ne sei certa allora smetto di preoccuparmi...> dico sarcastica facendo per andarmene.
<Meglio che tu scappi, prima che arrivino loro>
<Di chi parli?>
<Vai Cassie! Pensa a salvarti, per piacere. Vai! Ora devo annaffiare le piante.> mi informa prendendo un bicchiere con all'interno un miscuglio di acqua e pittura e riversandolo su una pianta di fiori finti.
Sto per chiederle cosa diavolo stia facendo, ma ci rinuncio, andando avanti per la mia strada.

<Oscar!> mi avvicino al ragazzo, almeno 20 centimetri più alto di me.
<Cassie, dimmi tutto.>
<Hai visto Adam da qualche parte?>
<No, non recentemente. È scomparso a fine riunione. C'è qualcosa tra di voi?>
<Non credo, è sfuggente... Comunque potremmo parlare ogni tanto!>
<Certo, a me farebbe molto piacere> apre la bocca in un sorriso metallico.
Gli sorrido a mia volta.
<Ora vai a cercarlo, sono sicuro che sarà felice di vederti.>
<Ti ha per caso detto qualcosa?>
<No no, nulla...> mente malizioso.
<Voi ragazzi siete strani!> lo saluto con un cenno.

<Adam!> ripeto per la milionesima volta.
<Adam, dove sei?>

<E questo è tutto...> lo sento parlare con qualcuno di non identificato, mentre i due soggetti si materializzano davanti ai miei occhi.
<Grazie mille,Adam> dice una bionda fiondandosi tra le sue braccia.
<Cassie,ciao.> mi nota, staccandosi da lei.
<Ciao> rispondo disinteressata, ma lui mi presenta comunque la sconosciuta.
<Lei è Zoey>
<Piacere> tende una mano, ma io non ricambio il gesto.
<Zoey, puoi scusarci un momento? Devo dire una cosa a Cassie.>
<Ma certo fate pure.>
<Io non ho proprio nulla da dirti! E comunque non mi serve il consenso di nessuno per parlare con te.> guardo la ragazza alzando un sopracciglio disgustata.
<Vorrei che la smettessi di comportarti così> sussurra Adam.
<Così come?> chiedo ad alta voce.
<Così possessivamente. Sembra che tu abbia tutte le risposte, ma se sei qui ci sarà un motivo. Non rovinare tutto, di nuovo.>
<Di nuovo?>
<Si, di nuovo.>
<Non so davvero a cosa tu ti riferisca dato che ci conosciamo da un mese e dal momento che hai passato due settimane chiuso in camera! Ma prego, torna dalla tua principessa perfetta!>
<Lo farò.>
Indietreggio per poi voltarmi completamente, correndo via.
<Cassie!> mi chiama, una sola volta.
Se ci tenesse davvero avrebbe urlato ancora il mio nome, mi avrebbe inseguita, calmata.
Ma la vita non è una favola con il lieto fine.

"Le mie piante finte sono morte perché non ho fatto finta di annaffiarle."

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