Il resto del giorno lo passo in camera:è noioso e monotono, mi chiedo se sarà sempre così... Mi chiedo per quanto ancora dovrò starmene rinchiusa qui dentro. A scuola cosa staranno dicendo di me? Penseranno che sia morta.
E quando tornerò cosa dovrò raccontare? Se mai ritornerò.
"La tua attività è stare ferma a fissare il vuoto per tutto il pomeriggio?" La voce di Adam mi riporta alla mia infernale realtà, ma non riesco a rispondergli.
"Io e te avevamo un conto in sospeso se non sbaglio."
Mi prende la mano.
Entriamo nella sala comune.
Indica le persone man mano che me le presenta
"Allora, quella è Laney, della quale hai già fatto conoscenza: le hanno diagnosticato la schizofrenia, ha spesso allucinazioni... I suoi "amici" sono i demoni... Sono loro che le dicono cosa fare, come comportarsi... 'Ma è tutto nella sua testa' come se potesse essere da qualche altra parte." Sorride.
"Lui è Alan... Non c'è molto da dire... Ha una doppia, tripla... Insomma, innumerevoli personalità. A volte decide di essere Leonardo Di Caprio, altre volte semplicemente Alan... Ma ti sconsiglio di essere presente quando decide di essere l'incarnazione per eccellenza del demonio..." Sbuffa e si scosta una ciocca bionda dal viso.
"Lei è Theresa." Indica una donna sulla trentina, più curata degli altri. Immagino che avesse dei figli, una casa,un marito, un lavoro ben pagato.
"È affetta da clinofobia. L'impossibilità, la paura, l'ansia di staccarsi dal mondo reale. Lei non vuole raccontarlo, ma pensano tutti che sia perseguitata da un sogno ricorrente, forse un ricordo, la reazione a un trauma che le impedisce di dormire."
"Come fa a sopravvivere senza sonno?"
"Le vengono somministrati molti medicinali, sonniferi, o roba del genere. Quando anche questo non basta viene sedata." Sono senza parole.
"Quelli sono Joe e Madison..." Madison è straordinariamente un uomo, nonostante il nome."Hey signorina ti va di assaggiare un po' del mio..." Adam gli lancia un'occhiataccia e da questo capisco che è una persona rispettabile all'interno della clinica... O forse che incute timore.
Interviene l'amico di colore del pervertito.
"Lascia stare Joe, sicuramente preferirà quello di Adam." Entrambi ridono alla sua frecciatina.
"Lasciali perdere." Consiglia Adam. "È la loro perversione che parla per loro... Madison dipende dalla pornografia, si dice che quando il 'fai da te' non basta cerchi qualcuno che gli faccia compagnia... Fregandosene dell'età."
"E Joe?"
"Ha un pensiero fisso: il sesso. Ci pensa quando vede una bella ragazza, come te, quando beve una tazza di tè, quando ascolta la sua canzone preferita... Insomma, sempre." Come te...
"Brutta storia..."
"Molto. Si dice anche che sia ancora vergine, e che questo fatto lo abbia fatto diventare quello che è."
"Sai dirmi qualcosa su Amanda?"
"Non ti ha detto nulla?"
"Nulla."
"Ah beh... Inizialmente quando è arrivata non parlava molto. L'avevano ricoverata per la sua dipendenza dalle droghe pesanti, ma poi hanno visto i tagli sulle gambe, le bruciature di sigarette lungo tutto il corpo..."
"Oh mio dio..."
"Da quando la sua ex coinquilina se n'è andata... Aveva avuto una ricaduta. Ma per fortuna sei arrivata tu, non potevamo sopportare tutta questa solitudine."
"Potevamo?"
"Si... Insomma, tutti quanti." Gli scosto i capelli dal viso come è abituato a fare da solo.
"Grazie... Dovrei tagliarli lo so."
"No, a me piacciono così."
"Ah... C'è una cosa che dovrei dirti... Io non..." Lo interrompo.
"Grazie per avermi raccontato dei pazienti. Devo assolutamente parlare con Amanda ora." Gli do un bacio sulla guancia e me ne vado.
"Amico, ti conviene fartela finché non saprà del tuo passato..." Dice Madison.
"Finché sarà ancora casta e pura." Conclude Joe ridendo.