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5 giorni dopo...

Do di stomaco per la sesta volta quella mattina.

Mi aggrappo alla tavoletta con tutte le mie forze;non posso saltare un altro pasto, Karen e la Collins si insospettirebbero.

Mi lavo i denti meticolosamente, ricordandomi di quante volte, in passato, avessi usato questo metodo per mangiare in modo più controllato.
"Quando senti l'impulso di mangiare, lavati i denti." , indicano le regole di quel regime alimentare altamente autodistruttivo nel quale mi sono introdotta da ormai 2 anni.

Esco dal mio rifugio, contando mentalmente le calorie che prevede il mio pranzo.
Ho convinto l'addetta alla mensa a darmi un prospetto del menù settimanale: oggi pasta col tonno di primo e verdure grigliate di secondo.

Nella sala tutti stanno addentando la sostanza oleosa, mi vengono i brividi solo a guardarli ingurgitare quella schifezza chiamata cibo.

Non posso farcela.

Noto il gruppo seduto al tavolo sotto la finestra, dato che Amanda mi fa un cenno di raggiungerli.
Io e la mia coinquilina abbiamo litigato quando ha scoperto di me e Rich: mi ha dato della puttanella anoressica , per poi mordersi il labbro e rimangiarsi subito le crude parole.
Ci sono lei, Laney, Oscar, Adam e Zoey, ma faccio finta di non notarli.

Amanda però mi trascina per un braccio non appena finisco di disporre il cibo sul vassoio.

<Si può sapere che cazzo ti prende?> chiede scontrosa.
<Sono in fase di ricaduta, ne sai qualcosa?> rispondo acida, sapendo di colpirla del profondo.
<Stronza> dice, ma sono sicura che non ce l'abbia sul serio con me.
Mi siedo.
<Guarda chi si fa viva!> commenta Rich, ma non gli do peso.
Durante questi giorni non ho potuto fare a meno di pensare a ciò che mi ha fatto raccontando del nostro bacio ad Adam.
Quell' immagine è come un chiodo fisso nella mia mente, e Rich ne è il martello.
<Ciao Laney! Oscar.> saluto le uniche persone al tavolo con cui mi sento di parlare in questo momento e fortunatamente ricambiano.
<Buongiorno Cass> cerca un approccio Adam, con scarsi risultati. Fingo di non aver sentito.
<Siamo scontrosi stamattina...> si intromette Zoey.
<Come hai detto scusa?> questa mi è nuova.
<Ho detto che non devi permetterti di trattare il mio ragazzo in questo modo> il suo cosa?
<Il tuo ragazzo?> rido sarcasticamente, ma in modo nervoso.
<Proprio così. Ma io non mi preoccuperei fossi in te; troverai tanti uomini come te... Al cimitero.> allude al mio fisico.
<Zoey...> la richiama dolcemente il ragazzo.
<Sei veramente molto simpatica, congratulazioni Adam.> guardo prima una e poi l'altro, mentre le lacrime si fanno strada nei miei occhi.
<Sta per piangere? Non pensavo che gli ammassi di ossa provassero sentimenti.> chiede conferma agli altri ragazzi del tavolo.
Questo è troppo.
Mi alzo e rispondo di rimando.
<E io non sapevo che le vacche potessero parlare.>
Rimane spiazzata dalla risposta, prendo il vassoio e lo butto interamente nella spazzatura, senza toccare cibo per l'ennesima volta.
Il corridoio sembra infinto e io sento dei passi che si avvicinano velocemente verso di me.
<Amanda sto bene!> dico col naso colante <torna pure dai tuoi amici.>

Mi volto, sentendo ancora la sua presenza dietro di me, rimanendo stupita nel vedere Adam senza la sua Barbie.

<Cass...> impedisce al silenzio di divorare il momento e la mia anima.
<Adam.> fa quasi male pronunciare il nome che si ripete nella mia testa come una canzone da settimane, ogni notte.
<Mi dispiace per Zoey,> scosta i capelli dal volto < a volte è scontrosa e insistente.>
<A volte? Ma se la conosci da meno di una settimana!>
<Spero che tu ti rimetta presto.> non fa caso alle mie parole, e le sue mi danno sui nervi.
<Rimettermi? Adam io non guarirò; non guarirò mai se non sarò io a volerlo.>
<E lo vuoi?>
<Ormai non mi interessa. Non ho nulla. Non ho motivi per cui combattere questa battaglia.>
<Mi dispiace..>
<A me no>
<Allora perché piangi?>
<Oltre che depresso sei anche cieco e stupido.>
Cammino lontana da lui, ancora presa da un pianto incontrollabile.

Hospital for souls.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora