cinque

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"Vorrei vederti sorridere, ogni tanto." disse Liam, mentre si metteva lo smalto color pesca sulle unghie. Aveva questa passione per i colori pastello, al contrario di Harry, che lo portava ad avere praticamente tutto di quelle sfumature. La sua tonalità preferita era il verde menta.

"Guarda che io sorrido!" si giustificò Harry, alzando le mani in segno di resa, ma rimanendo serio.

"Neanche adesso lo stai facendo." mise il broncio Liam. Harry roteò gli occhi e alla fine alzò gli angoli della bocca per fare un sorriso forzato.

"Eccoli! Allora i denti ce li hai!" scherzò Liam, mettendosi a ridere. "Comunque, che hai fatto oggi?" chiese, una volta aver ripreso fiato, riferendosi alla scuola.

"Ho fatto amicizia con Eleanor e nel pomeriggio sono andato da Louis." disse, noncurante del fatto che Liam si stesse strozzando con la saliva e che i bulbi oculari fossero fuori dalle orbite.

"Che? Cosa hai fatto nel pomeriggio?" tossì un paio di volte.

"Sono andato nel suo famoso posto e sono stato con lui, ho saltato matematica." si accigliò per il forte mal di testa procuratogli da Liam e la sua voce acuta.

"Fammi capire. Appena entrato a scuola di hanno detto di stargli alla larga e tu... tu vai da lui? Sentiamo, cosa avete fatto?"

"Mi ha fatto vedere le sue opere."

"Incredibili, non è vero? In senso negativo." Liam sventolò le mani per far asciugare lo smalto, o forse per allontanare i pensieri che Harry stava avendo su Louis. "Promettimi che non ci parlerai più." I suoi occhioni da mucca lo stavano pregando. Non si poteva dire di no ad un marrone così dolce e caldo. "Croce sul cuore!" continuò. A volte era così infantile...

Harry si portò una mano sul petto e sussurrò "Lo prometto."

"Grande, ti voglio bene!" portò le braccia intorno al collo di Harry, ovviamente stando attento a non rovinare lo smalto fresco. Era un abbraccio talmente caldo e confortevole che contagiò persino Harry, portandolo a dargli due o tre pacche sulla schiena. Era palese il fatto che avesse le dita dell'altra mano incrociate.

-

Dopo essersi sistemato e vestito, Harry uscì di casa per dirigersi da solo alla Evie High School: aveva imparato la strada. Essendo in anticipo, decise di andarsi a sedere su una panchina del parco vicino a casa sua ad ascoltare un po' di musica. Si guardò attorno per bearsi del fresco mattutino. Erano rimaste delle goccioline sui fili d'erba da quando era piovuto quella notte. Un albero, precisamente un salice piangente, attirò l'attenzione di Harry. Pensò subito che lui e quell'albero erano simili, dopotutto. Spenti e unici nella loro bellezza incompresa.

Sobbalzò quando un ragazzo biondo si sedette di fianco a lui indisturbatamente. "Hey!" esclamò con un sorriso meraviglioso.

"Hey." disse Harry, al contrario di lui, scocciato. Non gli piacevano i tipi con così tanto entusiasmo.

"Come mai sei solo?" domandò, senza lasciarsi scappare il buon umore.

"Non mi piacciono le persone."

"Fai male, la solitudine è una brutta bestia. Piacere, sono Niall."

"Harry." si presentò. Non aveva ancora rivolto un'occhiata a Niall, era concentrato sul salice. I suoi rami arrivavano fino al suolo, non permettendo di vedere cosa nascondevano dietro. Si era creata una specie di stanza di foglie.

"Non vai a scuola?"

Harry controllò l'orario sul suo cellulare. "Ci vado ora." disse e si alzò, prendendo lo zaino.

"Posso accompagnarti? Vai alla Evie, giusto?" si alzò anche Niall, mise le mani dietro alla schiena e lo guardò supplichevole.

Finalmente Harry lo guardò in faccia. Niall aveva gli occhi blu, ma non belli come quelli di Louis. I capelli biondi, con le radici più scure, abbastanza lunghi ma lui li teneva alti in un ciuffo. Aveva le guance rosse, probabilmente per il freddo, dato che indossava una maglietta nera a maniche corte e tirava un po' di vento.
"Senti, perché invece non ti vai a fare un giro da qualche altra parte?" propose, non potendone più.

Il suo sorriso si spense, la sua espressione divenne triste. "È che non ho tanti amici." I suoi occhi da cane bastonato obbligarono Harry a rispondere "Va bene, andiamo." così lentamente gli angoli della sua bocca si rialzarono nel suo solito riso smagliante, scoppiando poi in una buffa e rumorosa risata. Anche Harry si lasciò scappare un risolino.

Dopo un po' che camminavano, Niall ricominciò a parlare "Perché eri tutto solo, in un parco desolato, alle sette di mattina?"

"Niall, fai troppe domande." sbuffò divertito.
Gli venne in mente Louis, che gli disse la stessa cosa. E se pareva così fastidioso ai suoi occhi? "Comunque, perché sono partito da casa troppo presto." rispose, dopo essersi sentito in colpa.

Il resto del tragitto, Harry lo passò ad ascoltare i discorsi poco sensati del biondo. Riuscì a capire solo che era riuscito a guadagnarsi la fiducia della persona più singolare della scuola.

"Che materia hai adesso?" chiese Harry appena arrivati davanti al portone della Evie.

"Oh, no, io lavoro in infermeria."

"Allora ci vediamo in giro, Niall." gli sorrise e lo salutò con un veloce gesto della mano, mentre entrò per raggiungere l'aula di biologia.

Blood || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora