Usciti dal negozio, Harry chiese a Liam se poteva accompagnarlo al parco e così fece. Liam invece tornò a casa per incominciare a prepararsi per l'appuntamento che avrebbe avuto quella sera con Zayn. Ovviamente Harry andò dritto dal suo albero, volendo restare un attimo da solo e in pace. Tornare dai suoi genitori era un'idea che non gli era passata minimamente per la testa.
Si andò a sedere vicino al tronco e stava per mettersi a leggere un libro, ma il rumore delle foglie che strusciavano contro di loro lo fermò. Il rumore si intensificava e non era il vento, dato che le foglie si muovevano soltanto in un punto. Due mani si fecero strada tra i rami per poter entrare nella stanza dell'albero.
"Che ci fai qui?" domandò la voce maschile quando riuscì ad entrarci.
"Niente che ti interessi." disse Harry in modo scorbutico. Appena si voltò per vedere chi fosse perse il fiato. Era Louis.
"Hai ragione, non mi interessa." cantilenò il ragazzo dall'aria stanca. Si sedette di fianco a Harry. "Scusami per ieri, non ho resistito."
Harry era perplesso. Scosse la testa e non parlò. Rimase zitto anche per il tempo di una sigaretta, finché Louis non si alzò in piedi pulendosi le cosce con le mani dal terriccio. Sorrise all'improvviso al tronco, passandosi una mano sulla barba e chiudendo gli occhi per un attimo. Sentendo la sua leggera risatina, Harry si alzò anche lui e lo affiancò.
"Ora che succede?" domandò, scrutando l'albero e cercando il motivo del suo riso."Oh, piccolino, sei arrivato tardi." Louis gli fece cenno di seguirlo. Con un balzo si arrampicò sul ramo più basso ma più robusto di tutti. Con una mano si resse e con l'altra invitò Harry a salire con lui. "Vieni."
Harry gli afferrò la mano con entusiasmo - che però non fece vedere. Si aiutò con una spinta a raggiungerlo senza mai lasciargli la mano. Scosse piacevoli gli percorrevano il corpo e partivano proprio dalle sue dita.
"Vedi qui?" Louis indicò sulla vecchia corteccia un'incisione. Era il suo nome sottolineato.
Harry odiava con tutto sé stesso il suo sorriso, ecco perché se lo nascondeva con una mano. "Mi dispiace." cercò di dire con sicurezza, ma non ci riuscì: un blocco di timidezza glielo impedì.
"Fa lo stesso, vorrà dire che sarà nostro, questo albero." disse, guardandolo negli occhi. Gli strinse con più forza la mano e Harry si sentì immediatamente le guance più accaldate.
Nostro. Harry si ripeteva quella parola all'infinito nella sua testa.
Louis non riusciva a distogliere lo sguardo dalle iridi verde bottiglia di Harry. Sembravano essere più colorate ogni volta che ci pensava. Gli appoggiò una mano sulla gota per forzarlo a guardarlo, perché Harry continuava a non condividere l'occhiata, per l'imbarazzo. Una saetta di emozioni colpì il cuore di entrambi.
Harry non poteva sapere che la cosa che Louis gli stava per domandare gli avrebbe cambiato completamente la vita se avesse accettato.
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Blood || Larry Stylinson
FanficIn Harry c'era qualcosa che gli altri ragazzi non avevano. Nel sangue, per intenderci.