ventisei

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Un panno bagnato sulla sua fronte fece svegliare Harry. Era sdraiato su un lettino e un leggero lenzuolo verde pallido lo riscaldava per quel che poteva. Sbatté gli occhi qualche volta. Niall era innanzi a lui che gli strofinava quel panno umido con gentilezza su tutto il viso per rinfrescarlo.
"Niall?" chiese Harry vedendolo sorridente.

"Sì! Adesso come ti senti?" gli domandò. Harry gli allontanò mano prima che l'asciugamano potesse toccarlo ancora per fargli capire che non ne aveva più bisogno, così Niall lo rimise nella bacinella d'acqua.

"Cos'è successo?"
Si sentiva disorientato ma decisamente meglio di prima. I muscoli del collo gli facevano un po' male: aveva dormito in una posizione scomoda sul petto di Michael.

"Sei svenuto, ma ora stai meglio, vero?"
Harry annuì e si guardò intorno. Era finito in infermeria, sul lettino di fianco al suo c'era Eleanor. Si era addormentata durante l'attesa, rannicchiata su sé stessa, una mano sotto la testa. Niall notò che la stava fissando perciò gli schiarì le idee "Ti ha accompagnata lei insieme ad un altro ragazzo."

Sorrise distrattamente e pensò a quanto fosse stata carina per averlo aiutato. "Calum, si chiama Calum. Se n'è andato?"

"Sì, a proposito, mi ha detto di dirti che devi mandargli un messaggio appena ti sei ripreso. Comunque, abbottonati meglio la camicia, ti si vedono i succhiotti." Niall gli indicò il petto sorridente, ma tornò subito serio quando si rese conto di quello che aveva detto. "Succhiotti?!" si fece più vicino per vedere meglio.

Harry saltò fuori dal lettino perplesso. Corse allo specchio e ci mancò poco che si fosse strozzato con la sua stessa saliva per lo spavento. Il suo collo, le clavicole, il petto, erano ricoperti da graffi, succhiotti e persino macchie di rossetto. Non se n'era accorto prima di Niall.

"Pensavo fossi un tipo solitario." ridacchiò il biondino sotto ai baffi.

"Lo sono, è che- non mi ricordo." disse Harry. aggrottò le sopracciglia e scosse la testa. Stava mettendo a fuoco i ricordi, ad un tratto li vide nitidi. Colori brillanti, la stanza che girava. Ricordava di aver riso come un matto, le due ragazze che si aggiunsero di seguito e Michael, quel bastardo, era stato lui a fare tutto quel casino. La bustina con i francobolli tornò chiara nella sua mente. La rabbia stava crescendo, ma si placò poiché era ancora confuso.

Eleanor si svegliò lentamente stiracchiandosi e mugugnando un po'. Si alzò sbadigliando e affiancò Harry. Lo guardò sorridente, felice di vederlo. "Possiamo andare? Vedo che stai meglio."

Harry abbottonò quello che riusciva della camicia per coprirsi il più possibile e annuì. Prima di uscire, Niall abbracciò Harry e lui ricambiò per la prima volta. "Tranquillo, i proff sanno che non sei stato bene, quindi non ti hanno messo l'assenza. Se vuoi saltare le lezioni posso dire che ti sei fermato in infermeria tutto il giorno."
A Harry si sciolse il cuore per quel gesto amichevole, nessuno aveva mai fatto qualcosa di carino per lui negli ultimi anni e ne era riconoscente. Lo ringraziò e lo salutò con un altro abbraccio. Grazie al ritorno di sua sorella stava diventando davvero più socievole.

Appena varcarono la soglia della porta, Eleanor spinse Harry contrò il muro. Si accertò che fossero stati da soli e riportò gli occhi sui suoi di nuovo. Il suo sguardo era preoccupato e scuro, incastrate fra le ciglia c'erano due lacrime solitarie che minacciavano di scendere. Distaccò le labbra per respirare meglio. "Questi cosa sono? Cosa ti è successo? Perché sei svenuto?" passò un dito sui segni violacei di Harry. Egli rimase zitto con lo sguardo basso, non sapendo cosa dire per giustificarsi. "Adesso vai anche a puttane e ti droghi? Chissà quant'eri fatto per ridurti così." continuò, ammiccando con la testa.

"No! No!" Harry si mise due dita sul ponte del naso e chiuse gli occhi per pensare meglio.

"E di questi baci cosa mi dici?"

"Lascia che ti spieghi, per favore." le raccontò tutto per filo e per segno, non dimenticandosi i particolari. Eleanor non gli lasciò il braccio per tutto il tempo, era preoccupata per lei. Gli disse di non averci più a che fare con quel Michael, ma la cosa risultava difficile dato che per adesso abitavano sotto lo stesso tetto.
Quando finì di dirle tutto quanto, Eleanor lo strinse forte. Harry appoggiò il mento sulla testa di ella e "Louis non lo deve sapere." scappò dalla sua bocca. Si pentì di averlo detto perché lei non sapeva della sua "relazione" con Louis.

"Lo sospettavo." sorrise dolcemente El per poi staccarsi dall'abbraccio.

Una voce in lontananza fece spaventare entrambi. "Cos'è che non devo sapere?"

Blood || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora