Erano passati due mesi da quando era successo quell'episodio al parco con Louis. Harry aveva capito perché tutti avevano paura di lui, era veramente pazzo. Era spaventato ad incrociare il suo sguardo, che aveva notato perdere colore. Molte volte Louis provava ad avvicinarsi a Harry, ma poi si pentiva e tornava indietro.
In quei due mesi i genitori di Harry continuavano ad assillarlo con la storia del cambiamento. Il preside lo aveva sospeso per due giorni, quindi Harry decise di non truccarsi più per dare meno peso al suo abbigliamento. Non gli sembrava una cosa giusta, lui doveva essere libero di vestirsi come gli pareva.
Lui ed Eleanor erano diventati ottimi amici, si dicevano tutto ma sorvolavano sull'argomento Louis. Liam e Zayn erano più legati che mai e le quattro ragazze avevano dimenticato Harry e si erano impuntate su un nuovo arrivato. Il professore di biologia si era licenziato per colpa di Harry. Anche Niall si era un po' allontanato da lui, lo salutava e gli sorrideva, ma non si fermava a parlare. Harry aveva notato che lavorava di più in quegli ultimi due mesi.A Harry mancava Louis. Gli mancava la sua voce e la sua figura da vicino. Decise quindi che quel giorno avrebbe falsificato un permesso per saltare la lezione del pomeriggio e chiedere spiegazioni a Louis.
Al posto di storia, al suono della campanella si recò nel vecchio laboratorio di scienze. Bussò e non ricevette nessuna risposta.La porta era più pesante del solito e sembrava incastrata nel pavimento. Si accorse che era stata bloccata da un pezzo di legno quando esso cadde appena aprì la porta completamente.
Quando sentì tossire, sospirò di sollievo. Louis era seduto a gambe incrociate su uno dei banchi in fondo e gli dava la schiena, i gomiti erano appoggiati alle ginocchia e con le mani si reggeva la testa. I suoi capelli erano arruffati. Harry riusciva a sentire il suo respiro pesante anche se erano a metri di distanza l'uno dall'altro. Si spostò per vedere cosa stesse fissando Louis per poi scoprire che non c'era niente di particolare: il castano stava osservando il vuoto da ore.
"Hey." osò dire Harry.
Louis voltò lentamente il busto, scocciato. Harry si spaventò quando vide il suo viso più scavato e più pallido del solito. Aveva un paio di occhiaie profonde e scure, le guance erano magre, gli zigomi all'infuori. I suoi occhi erano spenti e grigi, privi di emozioni. Sembrava debole e stanco. "Sei tu..." ringhiò a bassa voce. Harry si avvicinò per vedere le sue mani tremanti. Pensò non avesse dormito per giorni, il ché era vero.
"Tutto bene?" Harry si sentì un idiota appena pronunciò quelle parole. Era sparito per settimane e quello era l'unica cosa che aveva saputo dire.
Louis si alzò di scatto, facendolo sobbalzare. Il riccioluto indietreggiò quando vide che l'altro iniziò ad avvicinarsi a lui velocemente. Toccò col fondoschiena la cattedra. Mise le mani su di essa e si chiuse nelle spalle. Per un momento lo rivide attaccato al suo collo perciò si fece più piccolo ancora. Louis sembrava un colosso rispetto a lui, non fisicamente. Harry era indifeso.
"Hai paura di me?" gli soffiò addosso Louis. Si indicò con un dito. Le loro fronti si toccavano e Harry riusciva a vedere solamente la sua immagine impaurita riflessa nei suoi occhi. Aggrottò le sopracciglia ed annuì velocemente mentre ingoiava la saliva. "Lo sapevo, cazzo. Mi avevi detto che tu non eri come gli altri." Louis parlò rapidamente con voce rauca e sottile. "Ero convinto che tu fossi diverso. Mi avevi promesso che saresti rimasto!"
Harry reagì e si fece più grande. "Cos'è che dovevo capire? Cosa devo pensare di uno che mi buca il collo con un cazzo di stuzzicadenti e che beve il mio fottutissimo sangue?"
"Che ne ho bisogno!" gridò, la voce di Louis tornò potente. Si guardavano negli occhi, ma Harry non riusciva a capire come si sentisse.
"Di cosa?" chiese quasi ironico.
"Di sangue, Harry, cazzo. Di sangue."
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Blood || Larry Stylinson
FanfictionIn Harry c'era qualcosa che gli altri ragazzi non avevano. Nel sangue, per intenderci.