Dopo pranzo, Harry dovette trascinare i suoi passi talmente era stanco. Non riusciva a fare lezione, non avendo dormito. I suoi piedi lo portarono in quel laboratorio di scienze che lui conosceva fin troppo bene. Era uno straccio, gli girava la testa. Aveva le borse sotto gli occhi e le palpebre lottavano per rimanere aperte.
La porta non era completamente chiusa, così intuì che ci fosse Louis dentro. Ci andava perché voleva riprovare quella sensazione allo stomaco che gli veniva ogni volta che Louis era nelle vicinanze. Gli bastava dare un'occhiata al suo sguardo ghiacciante che stava bene. Voleva anche incontrarlo per scusarsi per l'altro giorno. Entrò lentamente.
Louis stava dipingendo una ragazza con il trucco colato, forse aveva appena smesso di piangere. Harry si rispecchiò in quella ragazza per via di quella notte.
"Ciao..." Harry si morse il labbro ma si fermò appena sentì nuovamente dolore.
Louis riconobbe la sua voce, perciò non si girò per vedere chi fosse. Si limitò a fermarsi di disegnare e mettersi il pennello dietro all'orecchio. Aprì leggermente la finestra e voltò la tela verso di essa cosicché si asciugasse prima. Harry decise di continuare, "Mi dispiace per l'altro giorno."
A quel punto, il castano si decise ad alzare la testa per guardarlo. Fece cadere il pennello per terra, sporcando il pavimento. Aprì le palpebre e si avvicinò di fretta a Harry, schivando con mosse secche i suoi dipinti che giacevano al suolo. Lo raggiunse e lo fissò con la mandibola spalancata. "Che hai fatto alla bocca?"
Harry si portò due dita sulle labbra e strabuzzò gli occhi quando vide del sangue sui suoi polpastrelli. Con quel morso di prima, Harry si era graffiato una ferita ancora fresca, per cui ricominciò a sanguinare pesantemente. Louis alternava il suo sguardo sui suoi occhi e poi sulla sua bocca.
Louis fece quello che si sentiva di fare. Successe velocemente: il suo respiro sul volto di Harry, le labbra sulle sue, la lingua che accarezzava il suo labbro inferiore. Louis stava baciando Harry e quest'ultimo non riusciva a divincolarsi. Rimase paralizzato con gli occhi chiusi. Non sapeva come comportarsi e non voleva allontanarsi. Louis muoveva la sua bocca e la sua lingua come se fosse stata l'ultima volta. Bruciava ma non gli dava fastidio.
Si staccò dopo un tempo che a Harry parve infinito. Si leccò il sangue che gli era rimasto sulle labbra per pulirsi e gli venne la pelle d'oca. Chiuse gli occhi e portò la testa all'indietro. Sorrise e assunse un'espressione rilassata. "Cazzo, come sei saporito."
Saporito? In che senso? Pensò Harry. "Perché l'hai fatto?" si sentì improvvisamente le ginocchia più deboli.
"Volevo assaggiarti."
Lo voleva fare dal primo momento in cui capì che Harry non era come tutti gli altri ragazzi.A Harry vennero i brividi su tutto il corpo e non ci capì nulla. Louis lo aveva appena assaggiato, baciandogli le labbra sporche di sangue. Il formicolio nello stomaco era triplicato e le farfalle erano impazzite.

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Blood || Larry Stylinson
FanfictionIn Harry c'era qualcosa che gli altri ragazzi non avevano. Nel sangue, per intenderci.