undici

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"La nostra ragazza non viene in questa scuola da ben tre anni, si è trasferita in collegio." provò a spiegare Desmond.

"Le stiamo chiedendo di cambiare look allo studente, o dovremo obbligarlo a cambiare scuola."

La delusione si stampò in faccia al padre, che stava facendo roteare i pollici l'uno contro l'altro per il nervoso.
Aveva sempre voluto una famiglia perfetta, per questo non accettava il cambiamento di Harry. Provò in tutti i modi a dissuadere Gemma dalle tinte colorate, ma niente da fare, così ci mise una pietra sopra. Da quando Harry incominciò a vestirsi in modo gotico, Desmond andò su tutte le furie. Non voleva una pecora nera in casa, lui voleva il suo bambino coi capelli castano chiaro e il suo sguardo innocente che aveva una volta.
Dopo la tinta nera ai capelli, Harry superò il limite di sopportazione del padre. L'uomo è passato anche alle mani, dopo varie punizioni. Lo faceva perchè voleva ricordargli di quanto disgusto provava per lui. Però il ragazzo continuava a non cambiare idea, e Desmond fu costretto ad accettare la cosa.

"Cercheremo di cambiarlo." ammise poi.
Stava trattendeno le lacrime, stava per scoppiare. Anne probabilmente lo notò, per questo gli prese la mano e gliela accarezzò.

I due se ne andarono dopo un veloce saluto.

*

"Lo sapevo! Nostro figlio è un disastro." urlò Desmond da dentro la macchina, mentre azionava la vettura.

"Non lo devi neanche pensare. E' la sua vita, tesoro." lo sgridò la moglie.

"Si fa cacciare da scuola? Non penso proprio, gli farò cambiare idea sul suo modo di vestire. Ma che gli è preso?" stringeva così forte il volante, che le vene del braccio sembrava scoppiassero. Scosse la testa frustato, per far uscire i brutti pensieri che gli invadevano la mente.

"Non ricordi? Era triste per Gemma... Caro, non ti arrabbiare." rinfrescò i ricordi del marito, Anne.

"Dovrò far conoscere altri colori, oltre al nero, ad Harry." disse a bassa voce l'uomo, quasi per dirlo a sè stesso.

Da solo, di certo non ci sarebbe riuscito.

Magari un'altra persona. Magari sua madre, che era più comprensiva, magari Eleanor.

O magari proprio Gemma.

Blood || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora