trenta

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L'erba sotto di Harry era fredda, data la stagione, ma le gambe di Louis lo riscaldavano. Era sdraiato e usava la sua coscia come appoggio per la testa. Louis gli accarezzava gradevolmente i capelli, lui invece era seduto contro il tronco del loro albero triste. Stavano così da un paio di ore, dopo scuola. Harry era stupito dal fatto che Louis non avesse scoperto di Michael, aveva deciso di non dirglielo, di solito lui sapeva già tutto. Ma era meglio così.

Si girò su un fianco e notò una margherita, adagiata sul prato, non attaccata al suolo. Cosa ci faceva una margherita in pieno inverno? Si guardò intorno e ne vide altre sdraiate al suolo. Ne prese una in mano - con delicatezza - e la mostrò a Louis.

"Una margherita?" domandò Louis, sorpreso quanto Harry.

"È il mio fiore preferito, così sottovalutato." disse con un tono di voce dolce, osservandola e rigirandola tra l'indice e il pollice.

"Hai ragione, anche a me piacciono le margherite." ammise Louis.

Harry sorrise a sé stesso e si spostò dalle gambe di Louis. Si mise a pancia sotto ed iniziò a giocare coi fili d'erba secchi, facendone tanti pezzettini e ricominciando da capo. Louis si sedette a gambe incrociate e si avvicinò a Harry. Passava le dita sulla sua schiena creando delle linee astratte.

Harry era sicuro di sé, aveva pensato a quel giorno per molto tempo, cosa dire. Voleva confidargli finalmente i suoi sentimenti. Si sedette innanzi a Louis e lo abbracciò. Gli circondò il collo con le braccia mentre lui lo strinse per i fianchi.

"Che succede?" disse Louis, vedendo lo strano e affettuoso comportamento di Harry.

Harry si allontanò ed abbassò lo sguardo, non riuscendo a parlare davanti a quei diamanti azzurri. "Devo dirti una cosa importante." cominciò, strofinandosi le mani. Louis aggrottò le sopracciglia e lo lasciò continuare. "Credo di essermi innamorato di te."

Il riccio sollevò gli occhi per guardarlo in faccia. Le guance di Louis si colorarono di un tenero rosa e socchiuse la bocca. Harry non sapeva cosa aspettarsi, ma non di certo quello che vide. Louis portò la testa all'indietro, fino a toccare con la nuca il tronco, poi scoppiò in una rumorosa risata. Dovette mettersi una mano sulla bocca e una sullo stomaco per placare le risa.

"Cosa significa?" disse Harry, sorpreso.

"Sicuro? Perché ieri ti ho visto incollato alle labbra di Michael." si rimise serio e composto.

Harry si alzò in piedi velocemente, come se la voce che gli diceva di restare calmo fosse sparita. "Non è come pensi, lo giuro! Ho cercato di scacciarlo, ma lui è stato più forte di me." agitò le mani con disperazione, era dispiaciuto, sapeva che aveva combinato un disastro. La persona che avevano sentito correre via era proprio Louis.

Anche Louis si alzò e lo afferrò per un bicipite, scuotendolo un po'. Lo mise contro l'albero.
"È il tuo nuovo fidanzato? Te ne sei fottuto di me? Perché io non me ne fotto mai di te, io ci tengo, Harry! Perché non lo capisci?" gli gridò contro. Lo guardò con aria preoccupata.

"Io amo te, non Michael. Non ne posso più di lui." disse con un filo di voce Harry. Sulla sua guancia scivolò una lacrima.

"Tu sei roba mia." si calmò Louis. Lo baciò a stampo poi passò le labbra sul suo collo. Harry restò ammutolito mentre si beava di quei bacetti. Lo trovò rilassante e anche un po' eccitante, finché Louis non morse il punto con rabbia. I suoi muscoli si erano tutti irrigiditi. Louis lo abbracciava, perciò non riusciva a muoversi. Una mano raggiunse la sua testa e gli accarezzò i capelli.

Harry gemette ad alta voce. Il sangue continuava a scendere, Louis aveva preso una vena importante, perché quel liquido non smetteva di schizzare e sporcare tutto.

"Louis... Ti prego, mi- mi fai male..." balbettò in un sussurro, ma Louis non lo considerò: continuò a succhiare avidamente. Cercò di spingerlo per allontanarlo, ma era sempre più debole.

Piano piano, il dolore stava scomparendo. Harry non capiva più nulla, non sentiva più nulla, non vedeva più nulla. Riusciva ad osservare come il nero si stava impossessando di lui. La sua oscurità e le sue ombre lo stavano risucchiando come Louis faceva col suo sangue.
Chiuse gli occhi e si lasciò cadere al suolo. Il battito del suo cuore si stava fermando rapidamente.

Blood || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora