"Ma è possibile?" urlò il padre di Harry dal piano di sotto. Il figlio scese preoccupato le scale per scoprire cosa fosse successo. Desmond aveva appena ricevuto una chiamata.
"Papà, tutto bene?" chiese Harry, vedendo Desmond stringere forte il telefono di casa con una mano. Era su tutte le furie, riusciva a leggere la rabbia nei suoi occhi scuri.
"Una sola settimana in quella scuola e già il preside ci chiama?!" la sua voce l'avranno sicuramente sentita anche i vicini.
"Cosa? Perché?" scosse la testa.
"Dovresti dircelo tu!" gridò un'altra volta Desmond. Harry pensò che suo padre avrebbe dovuto calmarsi. Forse il preside voleva parlare coi genitori del trasferimento nella nuova scuola.
Lanciò il telefono sul divano e sbatté le mani sopra il tavolo di marmo della cucina. Respirò profondamente.Harry lo raggiunse e prese un tè alla pesca dal frigo. "Quando ci dovete andare?"
Il ragazzo era ottimista, riusciva a vedere il lato positivo di ogni cosa, anche se spesso non c'era."Adesso. Tu stai a casa e non esci, o saranno guai." gli puntò il dito contro Desmond. Anne, la mamma, accarezzava la schiena del marito per tranquillizzarlo e confortarlo.
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I genitori di Harry si sedettero sulle scomode sedie dell'ufficio del preside. Era una stanza piccola e stretta, piena di roba come libri, scaffali, documenti, umidità e puzza di sudore. Anne si portò una mano sul muso per coprirsi il naso e ripararsi da quell'insopportabile odore.
Dopo poco entrò un uomo alto, sovrappeso, sulla sessantina. Si sedette dietro alla scrivania coperta da fogli e si presentò come Mr. Fisher, il preside. "Buongiorno, signori Styles." strinse la mano ad entrambi e Desmond se la ripulì sui jeans. Mr. Fisher aveva appena finito di mangiare e le sue mani erano unte dal panino del suo pranzo.
"Vi ho chiamati per parlare di Harry. Siete i genitori della signorina Gemma, giusto? Quella ragazza ha influenzato troppo il fratello."Gemma era la sorella maggiore di Harry, erano molto simili. Entrambi avevano la carnagione lattea, stessi occhi verdi, stesse fossette, stesso sorriso. Il loro rapporto era eccezionale, finché lei non si trasferì in collegio, tre anni fa. La ragazza andava alla Evie High School prima di Harry, ma venne espulsa a causa del suo comportamento. Era il classico pagliaccio della classe: faceva ridere i compagni ma dava fastidio ai professori. Riusciva ad organizzare scherzi ai suoi insegnanti invidiabili al più subdolo dei malvagi. Dopo che ebbe cosparso l'aula dei docenti di farina e carta igienica bagnata, venne cacciata. Desmond l'aveva mandata in collegio senza preoccuparsi del parere di Harry o della madre. Harry si rattristò talmente tanto che da quel giorno incominciò a vestirsi soltanto di nero. Infondo, la sua vita si era sfumata tutta di quel colore.
Anne e Desmond si guardarono confusi, con un sopracciglio alzato. La madre parlò "In che senso?" cercando una spiegazione. Studiò per un attimo l'espressione di quell'uomo sudato, invano.
"Prima Gemma coi capelli colorati distraeva gli alunni e si comportava male con i professori, ora Harry li spaventa. Ci è stato segnalato dal professore di biologia."
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Blood || Larry Stylinson
FanfictionIn Harry c'era qualcosa che gli altri ragazzi non avevano. Nel sangue, per intenderci.