CAPITOLO 5

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Mi sento toccare il viso, una mano calda, sensuale, apro gli occhi, vedo Gianluca abbassato verso di me
"Ei Gian" sussurro "che succede?"
"Niente, sono le 11.15 e dormivi ancora, non siamo riusciti a svegliarti"
"11.15, così tardi" mi alzo subito dal letto "ho un sonno"
"Ei tranquilla, ci siamo appena svegliati anche noi" mi sorride "se vuoi Ignazio ha preparato la colazione"
Mi accompagna giù e vedo Piero e Ignazio che stanno mangiano
"Buongiorno ragazzi" dico
"Buongiorno Eli" mi dice Ignazio
"Buongiorno Bedda" mi dice Piero
Gianluca lo fulmina con lo sguardo, io e Ignazio ci mettiamo a ridere.
Sento una suoneria, la mia...
Inizio conversazione
F: Ei sorellina, hai trovato?
Io: Ciao fatellone, o merda me ne ero dimenticata ma stai tranquillo che riesco a trovare qualcuno
F: Ci vediamo stasera
Fine conversazione
"Tutto ok" mi chiede Gian
"Ragazzi, volete ripagare il fatto di dormire qui fino a che partite?"
"Cos'hai in mente" mi chiede stranito Piero
"Mio fratello questa sera inaugura il suo locale e io gli avevo promesso che avrei trovato degli ospiti per rallegrare la serata, ma non ho avuto risposte positive"
"Stasera... Ok ci sto" dice Gian
"Non lo so, non me la sento" dice Piero
"Dai Piero, qualche canzone" cerca di convincerlo Ignazio
"Ne basta anche solo una"
"... Ok" cede Piero
Lo vedo preoccupato, chissà perché?
Richiamo Stefano, mio fratello, e gli dico che avevo trovato la sorpresa.
Facciamo un giro per Milano, poi andiamo nel locale, avevo le chiavi
"Ciao Ste"
"Ciao Eli... Ei ma stai scherzando, IL VOLO, stasera"
"Stefano loro sono Gianluca, Piero e Ignazio, ragazzi lui è mio fratello Stefano"
Si salutano ma Piero rimane un po' freddo, non capisco proprio cosa non va.
Fanno un piccolo soundcheck, Piero mi sembra strano, sempre di più, non canta come ieri sera, sembra si stia sforzando.
Finito le prove, vanno nelle stanze che avevo preparato come camerini.
È il momento giusto per parlare con lui, tra meno di un'ora sarebbe iniziato un "concerto" e non voglio che per lui sia un peso.
Aveva lasciato la porta un po' aperta, mi metto di fianco e guardo verso dentro.
Si era tolto gli occhiali, li aveva appoggiato al piano dello specchio, aveva preso la borsa e se la era messa vicino a lui, tira poi fuori 5 scatolette ed un foglio.
Le scatolette sono in realtà le confezioni di cinque farmaci, ne tira fuori diverse pastiglie ciascuna e con una bottiglietta d'acqua le manda giù di un sol colpo, poi posa il palmo della sua mano sul torace, fa una piccola smorfia, si rimette gli occhiali, fa un piccolo sospiro ed esce.
"Pier" ma lui mi passa davanti, senza degnarmi di uno sguardo o molto semplicemente non mi ha sentito.
So che non è molto corretto nei suoi confronti ma entro nel suo camerino, mi avvicino al piano, prendo il foglio e leggo:
Referto esame di BARONE PIERO: positivo
**continuo**
Continuo usuramento delle corde vocali e crescita d'asma.
Si consiglia di prendere le seguenti pastiglie 1 volta al giorno, prima di ogni esibizione
Butto a terra il foglio, prendo le scatolette, sono vuote
Rileggo la data del referto 20/01/2016
Sono solo 10 giorni che gli hanno prescritto questa cura ma la scatola da 30 è già finita.
Corro fuori, ho bisogno di parlargli ora capisco perché questa sera non voleva cantare, gli fanno male le corde vocali e l'asma sta avanzando, esco dal corridoio, sento la musica partire e le loro voci cantare
"Nooooo" urlo ma nessuno mi sente
Mi affretto ad andare sotto il palco ma, sento un grande boato,
"Qualcuno chiami l'ambulanza" grida Ignazio e dopo qualche minuto sento la sirena, fuori dal locale.
Entrano i paramedici, prendono Piero, io lo seguo con Ignazio e Gianluca
Piero cos'ho mai combinato, come ho potuto?

L'amore si muoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora