CAPITOLO 30

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//parla Gianluca//
Uscito di casa mi sentivo ancora peggio, mi sento ancora peggio, come se non bastasse non trovò più la collana con il ciondolo "E"; non so perché l'ho tolto, so solo che sono un cretino e mi odio da solo.
Il sesso non migliora le cose anzi, le peggiora! Il piacere momentaneo svanisce riacquistando poi la condizione della realtà e del mondo circostante.
Da quando ho fatto l'Amore con lei non ho provato più nulla con altre anzi, questa era la prima volta che mettevo in confronto quella serata.
Torno in hotel, mi faccio una doccia veloce e poi riesco senza rispondere a nessuna chiamata ne messaggio, voglio stare solo, devo stare solo per il mio bene.
Inizio a girare per Milano e mi trovo davanti a casa sua, non so perché, non so che sto facendo. Vado avanti e mi fermo da un fioraio
"Una rosa rossa"
E gliela metto nella busta della posta con un foglio
"Questa sera, al tuo bar alle 22.00. Cerca un coglione con delle rose rosse"
Poi me ne vado, forse sta sera si sistemerà tutto...
//parla Elisabetta//
Sono corsa a casa, non si quanto ho pianto, forse troppo. Una figura si avvicina alla mia cassetta postale, per poi andarsene.
Scendo dopo poco e guardo: una rosa e un foglio stropicciato
"Questa sera, al tuo bar, alle 22.00. Cerca un coglione con delle rose rosse"
E pensa di rimediare così? Davvero? Che illuso!
Questa sera vado, certo che ci vado ma non sola.
Chiamo Andrea, un mio collega cui ho legato molto, ora, non voglio illuderlo gli dirò chiaro e tondo il mio scopo però so che lui mi aiuterebbe. Senza pensarci 2 volte prendo il cellulare e lo chiamo
"Ciao andre"
"Ciao Eli"
"Ho bisogno di te, stasera"
"Io, ehm stasera..."
"Ti prego fallo per me"
"Ci provo"
"Stasera sarai il mio ragazzo"
"Non credi di abbassarti a livelli infantili?"
"Ti ripago con quello che vuoi"
"Basterà un mese di pranzo?"
"Grazie mille! Ci vediamo alle 21.00 sotto casa mia"
"Va bene, a dopo"
Guardo l'ora e noto che sono già le 20.00 così mi sistemo, metto un Suo vestito... Mi trucco leggermente e sfoggio la sua collana.
Un pensiero mi affiora, dopotutto se fosse un sogno? Se davvero mi fossi alzata stamattina è fosse tutto vero? Ma l'aereo, il stavo tornando a casa e poi Ignazio non ha più il gesso... Sono diventata pazza, sono una cretina, come ho potuto credere?
Ok sono pazza, sto esagerando!
Ho sognato tutto, che cretina! Gianluca non mi conosce ed io non sono mai stata con lui! La "E" allora? Ernesto, Eleonora! Sua madre e suo fratello!
Gli ho rubato la collana, sono un'idiota, mi sono solo illusa... E poi perché proprio Gianluca? Non può essere uno dei tanti stronzi che ho frequentato?
Chiamo Andrea e disdico il nostro "appuntamento" mi sento una scema. Vado al bar e siccome Tamara ha fatto il turno continuato, gli consegno la collana e gli dico di darla a Gian, poi torno a casa.
//parla Gianluca//
Mi sto avviando al bar e rimango fuori, con un mazzo di rose rosse in mano.
È ormai più di un'ora che sto aspettando, una ragazza del bar si avvicina a me
"Gianluca?"
"Si"
"Tieni" mi da la collana, la collana con la "E"....
"Dove l'hai trovata?"
"Ma l'ha data..."ma non la lascio finire che gli schiocco un bacio sulla guancia
"Elisabetta" urlo con un misto di felicità perché è stata lei è con un misto di tristezza perché ha visto tutto ma inizio comunque a correre verso casa sua. Non posso più mentirle!

L'amore si muoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora