CAPITOLO 26

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Se non fosse per, un ragazzo ha visto tutto, un ragazzo familiare che ora sta correndo, sta correndo in strada, un ragazzo che io conosco, un certo Boschetto, una luce abbagliante e un rumoroso colpo, poi una brusca frenata e il suo corpo scaraventato di pochi metri in avanti.
"IGNAZIO" urlo io
"Cosa c'entra ora Ignazio" mi calma Gianluca, con ancora la scatoletta in mano
"Chiama un'ambulanza forza"
"Mi spieghi cosa sta..."
"Ti prego"
Lui compone il numero io nel frattempo corro in strada, seguito da lui.
Il suo corpo, steso a terra, come se morto, perde sangue, molto sangue e spero i soccorsi non tardino ad arrivare.
Sembra aver perso le conoscenze, mi limito solo ad alzargli un po' la testa ed a mettermi a piangere.
Mi sento una mano sulla spalla, è Gianluca cha anche lui si accovaccia come me.
"Non volevo disturbare in nostro momento ma..."
"Non importa ma vorrei avere comunque una risposta"
Mi giro verso di lui, guardandolo negli occhi
"Si Ginoble, voglio che si sappia di noi"
Lui avvicina le sue labbra alle mie e ci scambiamo qualche bacio, mi infila l'anello ma poi sentiamo la sirena e ritorniamo nella realtà.
I paramedici soccorrono Ignazio e poi riusiamo ad andare con lui, arriviamo all'ospedale più vicino e mentre lo spostano subito in sala operatoria io e Gianluca rimaniamo fuori.
Chiamiamo Piero che arriva il prima possibile da noi, passano diverse ore che finalmente un medico ci informa delle sue condizioni.
"Ha delle lesioni e delle emorragie che abbiamo cercato di fermare, ora sta molto meglio e tra qualche ora potrebbe svegliarsi"
Noi tutti facciamo un sospiro di sollievo poi vediamo il suo lettino dirigersi in una camera e lo seguiamo, entriamo con lui e ci sediamo sulle sedie vicino al letto.
Non passa molto, è ancora notte, anzi ormai mattina, io e Gianluca dormivamo l'una sull'altro ma a svegliarci è Piero con dei caffè presi al bar del piano sotto.
Ignazio dormiva ancora ma ad un certo punto vedo i suoi occhi aprisi, non si mosse anche perché era alquanto complicato: aveva il costato fasciato e anche la testa, mentre aveva il gesso al braccio sinistro.
"Ora mi dici che ti è saltato in mente" gli dico scagliandomi contro di lui
"Eli calmati" cerca di fermarmi Gianluca ma Ignazio lo ferma
"Lei ha solo ragione"
Io lo guardo perplessa
"Ho fatto una cazzata, facendoci preoccupare, sono un cretino solo che non ci ho visto più dalla gelosia"
"Sai che io tengo molto al nostro rapporto, tu sei molto importante per me"
"Lo so, ma non riesco a digerire il fatto che non mi amerai mai"
"È vero, forse non staremo mai insieme ma il comunque ti voglio al mio fianco perché io senza te non sono nessuno, ti sei una colonna portante come lo sono Gianluca e Piero, siete tutti importati per me"
Poi mi alzo e vado verso la porta
"Forse però sono io il problema, prima Piero poi Ignazio ed ora chi sarà il prossimo? Non voglio che qualcuno stia male per causa mia quindi ora è meglio che vada, che io esca dalle vostre vite, per sempre"
Detto queso apro la porta ed esco, la chiudo e faccio qualche passo, giro l'angolo ma sento bloccarmi da dietro
"Dove stai andando?"
"Per favore Gianluca non complicare le cose, sai benissimo che è meglio così"
"No, tu non hai capito che se ci allontaniamo staremo male entrambi"
"È meglio così, fidati"
"Allora sei decisa, vengo con te"
"No, fermo tu rimani con Piero e Ignazio e promettimi che voi non vi dividerete mai"
"Ma io..."
"No, ti prego tu non sai cosa vuol dire..."

L'amore si muoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora