CAPITOLO 21

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Torniamo a casa e io non riesco a non pensare a cosa ho provato per quei due baci, si insomma io amo Gianluca ma ho provato qualcosa, con Ignazio, che con lui non ho mai provato. È difficile da capire così anche se è notte fonda mi chiudo in sala musica, metto le sordine al piano e poi inizio a suonare.
Mi sveglio nel mio letto, come se avessi fatto un sogno ma in realtà è tutto vero. Indosso una maglia non mia, annuso il profumo che è inconfondibile: Boschetto! Che dolce, mi ha portato qui e mi ha rimboccato le coperte... Dobbiamo parlare, al più presto possibile.
Scendo giù ma non li vedo, risalgo in camera loro ma i letti sono fatti. Merda! Sono partiti ed io me ne sono dimenticata!
Mi sistemo e esco di casa, diretta da loro. Arrivata corro dentro e li vedo con qualche fan, ringrazio di persona ogni ragazza poi prendo in disparte Gianluca e lo saluto, Piero e infine Ignazio.
"Non voglio che partiate"
"Neanche io me ne voglio andare"
"Grazie per stanotte"
"Cosa?"
"Grazie"
"Beh, eri addormentata sul piano, mi è sembrato debito"
"Perché non mi avete svegliato"
"Sei bella quando dormi, non volevamo svegliarti"
"Finiscila"
"È la verità, l'ha detto anche Gian"
"Senti, io voglio venire con voi"
"Davvero?"
"Sì ma non ho bagagli"
"Beh noi facciamo lo scalo a Roma e domani c'è il volo, se vuoi raggiungerci ormai noi dobbiamo andare"
"Sarei un peso?"
"Ma che dici? Almeno per me no" e mi fa l'occhiolino io divento rossa e poi andiamo a dirlo agli altri due
"Amore sono felice che staremo ancora insieme"
"Anch'io Gian"
Li vedo poi partire, torno a casa e preparo anch'io la mia valigia, nel primo pomeriggio ho preso il treno e in poco più di tre ore sono arrivata.
Fuori dalla stazione vedo i, miei, 3 uomini. Io salto in braccio a Gianluca poi ho stretto forte a me sia Piero che Ignazio.
"Non ci vediamo da questa mattina non da anni" dice Piero
" sì ma a me sembra un eternità, mi fa strano non vedervi per casa"
"Beh se vuoi torniamo"
Ci mettiamo tutti a ridere poi andiamo in hotel, io ero in stanza con Gian, aveva una doppia.
"Scegli pure il letto che vuoi" mi disse e così presi quello vicino alla finestra, eravamo all'ultimo piano e il panorama era fantastico. In quell'albergo abbiamo dormito solo una notte, la mattina presto avremmo dovuto imbarcarci, direzione Los Angeles.
"Ragazzi io ho paura"
"Tranquilla ci sono io"
"Questo è il mio primo volo"
"Davvero?"
Io annuisco
"Beh non devi aver paura e non aver paura di averla"
"Grazie"
Io mi siedo dalla parte del finestrino con vicino Gian he mi tiene la mano. Per fortuna o sfortuna ci addormentiamo entrambi, lui sulla mia spalla, io sulla sua testa, veniamo svegliati da Ignazio che ci avvisa che tra poco saremmo arrivati.
"Come va?" Mi chiede sempre lui
"Bene grazie"
"Visto che non ti dovevi preoccupare"
Annuisco, poi mi alzo e vado in bagno anche se mi sento seguita, infatti Ignazio era dietro di me e mi ha fatto venire un colpo.
"Che ci fai qui?"
"Non posso andare in bagno?"
Lo guardo serio e lui sputa il rospo
"Ho bisogno di parlarti"
"Anch'io ma non qui, non ora"
"Ok" lui fa per andare e io entro, quando chiudo la porta però me lo ritrovo dentro con me
"Esci"
"Devo chiarire"
"Anch'io ma non ora"
"Sì ma..."
"Ti prego, possiamo rimandare di qualche ora, quando dopo che ci sistemiamo in hotel"
"No"
"E perché no"
"Perché io ti amo e non posso più aspettare"

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